Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
Careerjet: Buttigliera Alta (TO)
Addetto al Controllo Qualità (30/06/2008 - 13.33)
monster.it: Treviso
Responsabile del sistema integrato Qualità, Sicurezza, Ambiente (30/06/2008 - 13.29)
monster.it: provincia di Reggio Emilia
Responsabile Ufficio Qualità / Parma (30/06/2008 - 13.27)
monster.it: provincia di Reggio Emilia
Responsabile Qualità di prodotto e processo (30/06/2008 - 13.24)
monster.it: provincia di Reggio Emilia
Assistente al Responsabile gestione Qualità (30/06/2008 - 13.22)
InfoJobs: Grugliasco (TO)
Impiegati/e Qualità fornitori (30/06/2008 - 11.43)
InfoJobs: Pescara
Addetto Controllo Qualità e quantità settore alimentare (30/06/2008 - 11.26)
CliccaLavoro: Carpiano (MI)
Addetto al Controllo Qualità (30/06/2008 - 11.22)
Tiscali Lavoro: Brescia
Project manager Qualità (30/06/2008 - 11.12)
TrovoLavoro: Como
Assistant Ufficio Qualità (30/06/2008 - 10.33)
TrovoLavoro: Monza
Consulente junior (30/06/2008 - 10.32)
TrovoLavoro: Italia
QPS Coordinator (30/06/2008 - 10.05)
lunedì 30 giugno 2008
Le offerte di lavoro di lunedì 30 giugno
Nei sistemi maturi le persone sono fondamentali
Il Sistema di Produzione Toyota (Toyota Production System - TPS) è stato il progenitore di un'infinità di metodologie basate sul cambiamento delle tecniche produttive. Basti pensare al Six Sigma, alla Lean manufacturing e a tutte quelle che derivano in maniera più o meno diretta dal TPS.
La base di tutte queste metodologie è la centralità dell'uomo, come scriveva Teruyuki Minoura, un executive di Toyota:
“...un ambiente in cui le persone devono avere entusiasmo e mantenerlo con piccoli miglioramenti quotidiani...
...forse la più grande forza di Toyota sta proprio nel modo in cui fa sentire le persone”
Non ci può essere un buon "monozukuri" (modo di fare le cose), per dirla alla giapponese, senza un buon "hito-zukuri" (modo di far crescere le persone).
Per mantenerci al passo coi tempi e con le nuove tecniche produttive, per certi versi rivoluzionarie, serve sviluppare nuove idee e conoscenze uniche, imparando a risolvere i problemi, come abbiamo già detto molte volte, presso il genchi genbutsu, ossia la postazione di lavoro, l'ambiente in cui si produce o si progetta il servizio e dove passano il loro tempo i lavoratori: la linfa di qualunque organizzazione.
sabato 28 giugno 2008
Le offerte di lavoro di sabato 28 giugno
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
monster.it: Settimo Torinese (TO)
Ingegnere Qualità (28/06/2008 - 11.06)
monster.it: estero - Svizzera: Lugano
Quality Assurance manager (28/06/2008 - 11.03)
monster.it: Torino nord
Junior Quality engineer (28/06/2008 - 11.01)
monster.it: Venezia
Software Quality Assurance Specialist (28/06/2008 - 10.59)
Experteer.com: Fabriano (AN)
Responsabile Assicurazione Qualità di stabilimento (28/06/2008 - 08.01)
JobOnline: Castelli Calepio (BG)
Controllo Qualità (28/06/2008 - 08.00)
Lean project management
Un approccio "snello" o "lean", di cui abbiamo parlato molte volte in passato, può essere applicato con successo anche ai progetti
Il Lean Project Management è un approccio che consente di raggiungere gli obiettivi assegnati in tempi rapidi e senza sprechi di risorse e slittamenti, sapendo governare con attenzione la variabilità insita in progetti complessi.
Questo approccio, che deriva dal TPS (Toyota Production System - Sistema di Produzione Toyota), fornisce un percorso metodologico e degli strumenti molto potenti che consentono di gestire in modo estremamente innovativo le quattro fasi tipiche di un progetto:
- pianificazione, per individuare tempestivamente le criticità potenziali e le aree di rischio e per agire in modo preventivo, rendendo “robusta” l’impostazione metodologica del progetto;
- gestione attraverso una pianificazione flessibile ma rigorosa, un flusso di informazioni rapido tra i membri del progetto e il Project Leader, in modo da avere sempre una visione globale del progetto per bilanciare le risorse
- controllo stato avanzamento utilizzando tecniche molto efficaci per ridurre gli sprechi di risorse, e agendo rapidamente su eventuali “anomalie”
- miglioramento continuo dello sviluppo del progetto, in modo da attivare un percorso virtuoso che consenta di migliorare in itinere la gestione del progetto, fare tesoro dell’esperienza delle prime fasi e facendo crescere la professionalità e le competenze delle risorse coinvolte nel progetto.
venerdì 27 giugno 2008
Le offerte di lavoro di venerdì 27 giugno
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
InfoJobs: Lograto (BS)
Responsabile Qualità Automotive (27/06/2008 - 11.45)
InfoJobs: Roccascalegna (CH)
Addetto alla Qualità (27/06/2008 - 11.43)
InfoJobs: Lecce
Auditor Sistemi Qualità ISO 9001 (27/06/2008 - 11.41)
InfoJobs: Pozzo d'Adda (MI)
Responsabile Qualità (27/06/2008 - 11.40)
Adecco: Liscate (MI)
Quality compliance specialist (27/06/2008 - 11.32)
InfoJobs: Bellusco (MI)
Impiegato tecnico per Ufficio Acquisti e Qualità (27/06/2008 - 11.29)
Adecco: Empoli (FI)
Responsabile Qualità (27/06/2008 - 11.27)
Tiscali Lavoro: Reggio Emilia
Operaio / Impiegato Ufficio Controllo Qualità (27/06/2008 - 11.16)
Tiscali Lavoro: Milano
Responsabile Qualità (27/06/2008 - 11.14)
TrovoLavoro: provincia di Bergamo
Responsabile Assicurazione Qualità (27/06/2008 - 11.12)
miojob: Carugate (MI)
Responsabile Qualità (27/06/2008 - 11.01)
miojob: Buccinasco (MI)
Assistente area Qualità e Sicurezza (27/06/2008 - 10.54)
Prima si elimina, poi si ottimizza
Spesso ci si chiede quale strategia, tra le tante, sia opportuno implementare all'interno della nostra organizzazione e, in particolare, se sia preferibile adottare il Six Sigma o la produzione snella, metodologie perennemente "in lotta" tra loro.
In realtà, i due strumenti sono complementari ma l'ordine di implementazione è critico.
La Lean manufacturing serve per scremare quali processi sono davvero utili e quali possono essere eliminati senza rimpianti. E' utile, dunque, per fare una sorta di pulizia prima di passare al Six Sigma.
Il Sei Sigma è fenomenale, invece, per ottimizzare i processi. Va implementato, però, dopo la produzione snella per non correre il rischio di ottimizzare processi inutili e privi di valore aggiunto.
Il consiglio di eliminare prima di ottimizzare è sempre valido: in produzione come in un ufficio.
giovedì 26 giugno 2008
Le offerte di lavoro di giovedì 26 giugno
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
monster.it: Ponente Ligure
Addetto Qualità prodotto (26/06/2008 - 14.47)
monster.it: Parona Lomellina (PV)
Addetto/a Sistema Qualità, Sicurezza e Ambiente (26/06/2008 - 14.47)
InfoJobs: Taranto
Documentary & NCR Responsible (26/06/2008 - 14.43)
InfoJobs: Torino
Quality manager (26/06/2008 - 14.29)
InfoJobs: Mozzate (CO)
Quality engineer (26/06/2008 - 11.58)
Vedior: Verdellino (BG)
Operaie addette al Controllo Qualità (26/06/2008 - 11.26)
CliccaLavoro: Mairano (BS)
Periti meccanici o metallurgici per collaudi e Controllo Qualità settore metalmeccanico (26/06/2008 - 11.18)
Tiscali Lavoro: Brescia
Operaio/a Addetto/a Controllo Qualità (26/06/2008 - 10.55)
miojob: vicinanze Lurago d’Erba (CO)
Addetto al Controllo Qualità (26/06/2008 - 10.41)
miojob: Carugate (MI)
Responsabile Qualità (26/06/2008 - 10.36)
Il rapporto Senpai-Kohai in Giappone
Gran parte delle pagine relative alla Qualità sono state scritte da aziende giapponesi ecco perché oggi vogliamo parlarvi, prendendo spunto da uno splendido saggio di Patrizia Corgiat, del rapporto che esiste nelle aziende giapponesi tra il Senpai e il Kohai.
...
Il significato letterale delle due parole è:
Senpai: anziano, superiore
Kohai: giovane, inferiore
La relazione Senpai-Kohai è legata ai rapporti che intercorrono fra
persone di diversa età, esperienza, posizione sociale o potere.
Senpai è una persona che precede o guida e implica che coloro che lo
seguono, i Kohai, siano i suoi compagni nella stessa attività, carriera od
organizzazione.
...
Da “Sol Levante” di Michael Crichton:
Dialogo fra John Connor, capitano dei Servizi Speciali in pensione e
profondo conoscitore della cultura giapponese e Peter J. Smith, agente
di collegamento dei Servizi Speciali.
Connor sorrise.
“Sono sicuro che se la caverà benissimo”, disse. “Probabilmente non
avrà alcun bisogno di me. Ma se dovesse trovarsi in difficoltà io dirò:
“Forse posso aiutarvi io”. Sarà il segnale che le redini passano a me. Da
quel momento lasci che sia io a parlare. Sarà meglio che non apra più
bocca, anche se si rivolgeranno a lei. Okay?”
“Okay.”
“Magari le verrà voglia di dire qualcosa, ma non si lasci coinvolgere.”
“Ho capito.”
“Inoltre, non si mostri sorpreso, qualsiasi cosa io faccia. Qualsiasi
cosa.”
“D’accordo.”
“Non appena subentro io, lei si sposti leggermente alle mie spalle, alla
mia destra. Non si sieda. Non si guardi attorno. Non dia mai
l’impressione di distrarsi. Tenga presente che loro, a differenza di lei,
non appartengono alla cultura del bombardamento televisivo. Sono
giapponesi. Tutto quello che lei farà, ai loro occhi avrà un significato.
Ogni dettaglio del suo aspetto e del suo comportamento avrà un suo
peso… su di lei, sul dipartimento di polizia e su di me, in qualità di suo
superiore e Senpai.”
“Va bene capitano.”
“Domande?”
“Che cos’è un Senpai?”
Connor sorrise.
“In Giappone”, spiegò, “un Senpai è un uomo di esperienza che guida
un uomo più giovane, chiamato Kohai. Il rapporto Senpai-Kohai è
molto comune. Spesso si dà per scontata l’esistenza di un tale rapporto
ogni volta che si vede un giovane lavorare con un uomo più anziano.
Probabilmente lo penseranno anche di noi due.”
“Una sorta di mentore e allievo?”, chiesi.
“Non proprio”, disse Connor. “In Giappone il rapporto Senpai-Kohai
ha una sfumatura diversa. Più vicina alla funzione di un padre
affettuoso: ci si aspetta che il Senpai sia indulgente nei confronti del
Kohai e chiuda un occhio davanti alle intemperanze e agli errori
giovanili del suo protetto.” Sorrise. “Ma sono certo che lei non
combinerà niente del genere.”
...
Il sistema gerarchico giapponese non è da intendere come la gerarchia occidentale. E', piuttosto, una strutturazione del gruppo che è l'unità principale della società giapponese.
Nakane sostiene che: “Non bisogna confondere la gerarchia giapponese con quella
occidentale, come se fossero equivalenti i rapporti di forza e le strutture sociali: il fine ultimo della gerarchia giapponese è la costituzione del gruppo. Gruppo, che può essere di lavoro, di studio o familiare.”
Perciò l'individuo giapponese tende nelle presentazioni a specificare l'azienda,
l'istituto, la scuola o la famiglia, quindi il gruppo, a cui appartiene prima di
ogni cosa, mentre l'occidentale dichiara immediatamente il proprio mestiere e
qualifica.
Nella cultura giapponese esiste una forma d’ordine, a cui gli occidentali non
sono abituati, in cui è vero che l’individuo è vulnerabile e l’individualità non
viene incentivata, ma esiste una sensibilità collettiva che dà l’impressione di
avere a che fare con una sorta di ‘persona multipla’.
La gerarchia non ha quindi lo scopo di proclamare la supremazia di un
individuo sugli altri, ma di stabilire i compiti all'interno del gruppo, in cui il
valore dominante è l'armonia, che si manifesta nella gratitudine e lealtà, nei
sentimenti di benevolenza e di comprensione del capo nei confronti dei suoi
subordinati.
...
Un attento esame della relazione Senpai-Kohai all’interno di un’azienda può
essere utile per comprendere la realtà quotidiana, da cui è presa l’immagine
ideologica di gerarchia, permette di capire lo stile della leadership e illustra
come le regole dei Senpai consentano il perfetto inserimento nella realtà
aziendale dei nuovi arrivati.
L’approccio giapponese è esattamente il contrario della tendenza occidentale
a minimizzare la differenza di età nel tentativo di creare un rapporto paritario, in cui non è detto che si realizzi la reciproca soddisfazione fra anziani e giovani.
Il giapponese ha, per tradizione e per lingua, una predisposizione naturale
verso le relazioni che coinvolgono persone di età differente e la gerarchia di
età all’interno di un’azienda non è solo al servizio degli obiettivi
dell’organizzazione, ma può diventare il presupposto per instaurare fra le parti
intimità e coinvolgimento emozionale e rafforzare le motivazioni, che stanno
alla base del rapporto Senpai-Kohai nel mondo del lavoro.
Le relazioni Senpai-Kohai si riscontrano a tutti i livelli di una organizzazione
aziendale, ma si sviluppano e si consolidano nei primi 4 o 5 anni di lavoro
nella compagnia.
...
Ci sono diversi tipi di relazioni Senpai-Kohai in un’azienda, ma tutte
condividono alcune regole generali:
1. Il Senpai è più vecchio del suo Kohai, lavora da più lungo tempo nell’azienda ed è in una posizione di potere rispetto a lui. Il potere consente al Senpai di assistere il Kohai in diverse situazioni e conferisce al Senpai autorità ed autorevolezza nei confronti del Kohai.
2. Il Senpai è benevolmente disposto nei confronti del Kohai.
3. Il Kohai accetta i benefici accordategli dal Senpai.
4. Questo tipo di comportamento e di coinvolgimento, sono alla base della relazione Senpai-Kohai, benché non sia concordato a priori alcun accordo esplicito.
5. Il Kohai dimostra profonda gratitudine al Senpai per la sua benevolenza e
questo sentimento è accompagnato dal desiderio di ricambiare il favore, con la promessa di diventare un buon Senpai per qualcuno più giovane.
Viene così a crearsi una catena di relazioni che consente il perpetuarsi di questo rapporto, che non è fra ‘eguali’ e neppure è uno scambio paritario in senso stretto. Il Senpai è più potente e dà più di quello che riceve, ma quando il Kohai (colui che riceve) occupa la posizione di Senpai (colui che dà), viene introdotta una certa forma di equilibrio.
Si consolida quindi nel tempo una relazione di mutuo scambio tra ‘impari’, in
cui il Kohai avrà la possibilità di ripagare il suo Senpai dimostrandogli fedeltà
assoluta.
mercoledì 25 giugno 2008
Le offerte di lavoro di mercoledì 25 giugno
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
lavoro.org: Gaggio Montano (BO)
Esperto in Qualità (25/06/2008 - 14.58)
lavoro.org: Cento (FE)
Consulente (25/06/2008 - 14.56)
TrovoLavoro: Pozzo d' Adda (MI)
Responsabile Qualità (25/06/2008 - 14.54)
Adecco: San Cesario sul Panaro (MO)
Addetto al Controllo Qualità (25/06/2008 - 14.49)
Adecco: Fiesse (BS)
Addetto al Controllo Qualità (25/06/2008 - 14.48)
TrovoLavoro: estero - Malta
Quality Assurance manager (25/06/2008 - 14.45)
Tiscali Lavoro: Lecco
Addetto al Controllo Qualità (25/06/2008 - 14.43)
Metis: pressi Daverio (VA)
Addetto al Controllo Qualità (25/06/2008 - 14.40)
InfoJobs: Treviso
Vice responsabile Controllo Qualità di stabilimento (25/06/2008 - 14.33)
InfoJobs: Milano
Aiuto Responsabile Qualità (25/06/2008 - 14.30)
monster.it: hinterland di Bologna
Quality Control instruments engineer (25/06/2008 - 14.28)
monster.it: Vimodrone (MI)
Responsabile Qualità (25/06/2008 - 14.25)
monster.it: nord di Milano
Quality e safety manager (25/06/2008 - 14.23)
monster.it: Milano sud
Quality Assurance (25/06/2008 - 11.54)
monster.it: Oltrepò pavese
Controllo Qualità (25/06/2008 - 11.51)
Careerjet: Torino
Quality system specialist (25/06/2008 - 10.35)
Careerjet: La Spezia
Consulente certificazione Qualità (25/06/2008 - 10.33)
JobOnline: Lombardia
Addetto Sistema Qualità (25/06/2008 - 10.29)
La comunicazione interna
La comunicazione interna è fondamentale per qualunque organizzazione ma, in particolare, lo è per chi abbia deciso di applicare la norma ISO 9001, dato che lo standard dedica un paragrafo apposito, il 5.5.3, proprio a questo argomento.
Proprio per questo motivo abbiamo deciso di proporvi la lettura di questo articolo di Nicolò Occhipinti, pubblicato su Eccellere, che tratta di comunicazione interna in stile web 2.0: rafforzamento dei contribuiti bottom-up, anziché soltanto top-down, per una comunicazione che incide nei processi organizzativi ed evolve a pratica diffusa di elaborazione della cultura interna.
“Mi capita spesso di incontrare amministratori delegati che si lamentano perché la comunicazione interna non funziona bene nelle loro aziende”, ci racconta Marco Stancati, Responsabile Comunicazione di INAIL. “Io rispondo che anzi sono fortunati. E’ un buon punto di partenza. Non sempre, infatti, le aziende sono sensibili all’importanza della Comunicazione Interna e hanno piena coscienza del problema”. E quando si parla di Comunicazione Interna, molto spesso le aziende la interpretano come semplice distribuzione di informazioni: hanno difficoltà a passare da un modello meramente trasmissivo ad un modello orientato al feedback.
Sono stati questi gli spunti iniziali dell’evento “Il narratore in ascolto: i nuovi percorsi per la Comunicazione Interna”, organizzato da AISM e Eccellere Business Community il 21 maggio a Roma, che ha visto la partecipazione di Marco Stancati come relatore principale.
In realtà, spiega Stancati, il modello trasmissivo non è più adatto alle organizzazioni. E’ insufficiente sul piano teorico: la comunicazione è un processo inferenziale, che procede iterativamente per ipotesi interpretative (da parte del destinatario) e conferme o confutazioni (da parte del mittente). E’ perdente sul lato pratico, in quanto considera i destinatari come target da colpire, annullando i potenziali contributi che possono da essi derivare. E’ limitante anche sul piano strategico, perché relega la Comunicazione Interna ad un ruolo marginale, non a vera e propria regia dei processi comunicativi. E’ frustante sul piano dei risultati, perché non riconosce il reale contributo di tutte le persone dell’azienda.
Il modello inferenziale guarda invece alla comunicazione come a una conversazione permanente, e non come semplice scambio di messaggi. “L’enfasi deve essere sui soggetti, non sul messaggio”, sottolinea Stancati, facendo notare che il modello inferenziale, al contrario di quello trasmissivo, valorizza i processi interpretativi e guarda sia al contenuto, sia alla relazione tra mittente e destinatario.
Gli strumenti di comunicazione interna devono arricchirsi di altri elementi, spesso trascurati nelle aziende. Ai tradizionali strumenti top-down (manifesti, house organ, circolari, comunicazioni del top management, convention) e al piano di comunicazione, bisogna affiancare comunità di pratica, storie e narrazioni, reti, metafore organizzative. E oggi vi sono numerose tecnologie che consentono di instaurare un vero e proprio dialogo dentro le aziende: blog, wiki, forum, social networks, barcamp, per citarni alcuni. Non solo per trasmettere messaggi, quindi, ma per collaborare, partecipare, responsabilizzare, far emergere le competenze, gestire la conoscenza. “Ad esempio, in INAIL – dice Stancati - un gruppo di lavoro disperso geograficamente ha lavorato a un capitolato d’appalto utilizzando una piattaforma wiki, e ha completato il lavoro in soli 3 mesi, quando prima erano necessari anni per arrivare al risultato.”
Anche la intranet dovrebbe essere ripensata. Ma già la sua introduzione in azienda, pur con funzione di semplice “vetrina” per la diffusione di informazioni top-down, ha sconvolto il modo di comunicare. “Intranet ha cambiato la mappa del potere informativo all’interno delle aziende.” - spiega Stancati – “Per molti manager, infatti, il potere era rappresentato dal detenere e controllare l’informazione. L’introduzione della intranet in azienda li ha spiazzati. Da quel momento, hanno dovuto ridefinire il proprio ruolo e dedicarsi veramente a fare quanto gli veniva richiesto, cioè organizzare e gestire le proprie risorse, economiche e umane, per ottenere i risultati.” Oggi la intranet diventa più interattiva, integra piattaforme di collaborazione online, forum e blog, diventa 2.0. “I blog interni in realtà non sono ancora molto diffusi, al contrario dei corporate blog esterni. Il blog interno è considerato ancora rischioso per molte aziende, fa paura, perché necessita di capacità e persone in grado di comunicare in modo diverso rispetto al solito, che abbiano la giusta personalità per poterlo fare”, afferma Stancati.
Ma come poter dimostrare il ritorno sull’investimento delle attività di comunicazione interna? “Basta pensare ai processi decisionali in azienda e ai vantaggi in termini di efficacia e efficienza ottenibili grazie al contributo e alla spinta innovativa che migliaia di persone possono fornire, ad esempio attraverso i blog interni, anziché limitarsi a proposte di pochi manager”, risponde Stancati.
Il nuovo approccio alla comunicazione interna necessita però di un modo nuovo di intendere il ruolo del comunicatore. Citando Mason e Artuso ("La nuova comunicazione interna", FrancoAngeli), il comunicatore non deve più essere un “vigile” che controlla, filtra, trasmette, incanala messaggi, ma piuttosto un “etnologo” che raccoglie e divulga le storie locali, rispetta le micro-culture organizzative, fa da ponte tra le Comunità di Pratica, governa la complessità organizzativa e lascia emergere i contenuti.
martedì 24 giugno 2008
Le offerte di lavoro di martedì 24 giugno
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
Metis: Cascina (PI)
Addetto al Controllo Qualità (24/06/2008 - 15.59)
Adecco: Carpiano (MI)
Addetto al Controllo Qualità (24/06/2008 - 15.58)
Metis: Agrate Brianza (MI)
Addetto al Controllo Qualità (24/06/2008 - 15.56)
Tiscali Lavoro: Varese
Stage settore Controllo Qualità (24/06/2008 - 15.50)
Tiscali Lavoro: Reggio Emilia
Assistente al Responsabile gestione sistema Qualità (24/06/2008 - 14.56)
TrovoLavoro: Madone (BG)
Addetto Controllo Qualità (24/06/2008 - 11.36)
TrovoLavoro: Como
Assistant Ufficio Qualità (24/06/2008 - 11.34)
lavoro.org: Lombardia
Quality Assurance engineer (24/06/2008 - 11.14)
Ancora sul Lean Six Sigma
Sabato scorso avevamo parlato di Lean Six Sigma.
Torniamo sull'argomento, aggiungendo altri punti che risultano fondamentali per implementare all'interno della propria organizzazione un progetto Lean Six Sigma:
1) Accuratezza delle informazioni: tutti i sistemi, anche i migliori, sono destinati a fallire se li costringiamo a basarsi su dati falsi
2) Gestione delle performance: utilizzare un sistema basato sul balanced scorecard può essere, spesso, motivante per aumentare la performance delle risorse chiave per il progetto
3) Miglioramento della logistica al servizio della produzione: una riduzione dei magazzini e lo spostamento delle parti che servono nel processo produttivo all'interno dei reparti per avvicinarle ai luoghi di utilizzo può portare ad un miglioramento dei flussi e ad una riduzione dei costi
4) Cicli produttivi più brevi: eliminando tutti gli sprechi e le perdite di tempo, si può produrre più velocemente. Cicli produttivi lunghi portano a far lievitare i costi a causa di tutti gli step privi di valore aggiunto che siamo costrretti ad attraversare
5) Rispetto della pianificazione: molte aziende riescono a mangiarsi i margini di profitto, accumulando ritardi e pagando forti penali. Mantenete un'enfasi costante sul rispetto degli obiettivi quotidiani in modo da concentrare l'attenzione sulle criticità legate alle tempistiche
lunedì 23 giugno 2008
Le offerte di lavoro di lunedì 23 giugno
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
Adecco: Teramo
Addetto al Controllo Qualità (23/06/2008 - 15.39)
monster.it: Calderara di Reno (BO)
Field Quality support (23/06/2008 - 15.29)
InfoJobs: San Vito al Tagliamento (PN)
Addetto Controllo Qualità (23/06/2008 - 15.26)
InfoJobs: Castel San Giovanni (PC)
Addetto/a al Controllo Qualità (23/06/2008 - 15.23)
CliccaLavoro: Anzio (Roma)
Responsabile Controllo Qualità (23/06/2008 - 15.18)
Adecco: La Spezia
Consulente certificazione Qualità (23/06/2008 - 15.13)
Metis: 20 km. a sud di Novara
Addetto al Controllo Qualità (23/06/2008 - 15.11)
Tiscali Lavoro: Milano
Aiuto Responsabile Qualità (23/06/2008 - 15.07)
TrovoLavoro: estero - malta
Quality Assurance manager (23/06/2008 - 14.43)
lavoro.org: Pesaro
Responsabile Qualità (23/06/2008 - 14.34)
miojob: Modena
Addetto al Controllo Qualità (23/06/2008 - 14.23)
miojob: Sarego (VI)
Responsabile Qualità (23/06/2008 - 14.21)
Assioma: Lissone (MI)
Addetto Controllo Qualità (23/06/2008 - 11.48)
TGfin: provincia di Macerata
Tecnico con esperienza di Sistemi di Gestione della Qualità (23/06/2008 - 11.00)
Misurare e dimostrare il valore della Qualità
Le iniziative che prendono spunto dalla Qualità possono portare parecchi vantaggi economici alle organizzazioni, sebbene sviluppare misurazioni che colleghino direttamente la Qualità ai risultati finanziari non sia sempre così agevole.
Eì tipico, infatti, solo delle organizzazioni più mature avere l'abilità necessaria per collegare gli aspetti economici del proprio business a specifici monitoraggi e riscontri nell'ambito della Qualità.
Proprio su questo argomento, recentemente, il leader nel campo del benchmarking, Best Practices, ha avviato un'analisi piuttosto approfondita: "Measuring and Demonstrating the Value of Quality Initiatives".
Lo studio ha rilevato che l'86% delle organizzazioni che hanno definito i loro Sistemi Qualità come "maturi" sono riuscite a stabilire una correlazione ben chiara tra i flussi di cassa e le misure della Qualità.
Solo il 57% del totale di chi ha risposto, però, è stato in grado di fare la stessa cosa.
Altri rilievi degni di nota sono:
- il 100% delle organizzazioni mature utilizzano il benchmarking per impostare azioni di miglioramento al proprio interno
- l'89% delle organizzazioni mature utilizzano lo strumento del Kaizen (miglioramento continuo), quasi il 30% in più di quelle meno mature.
sabato 21 giugno 2008
Le offerte di lavoro di sabato 21 giugno
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
monster.it: provincia nord di Torino
Responsabile Controllo Qualità (21/06/2008 - 11.06)
monster.it: Milano
Esperto certificazione Qualità (21/06/2008 - 10.42)
monster.it: basso chietino
Ingegnere area Qualità (21/06/2008 - 10.37)
JobOnline: Veneto
Addetto procedure Qualità (21/06/2008 - 10.32)
JobOnline: Veneto
Responsabile Qualità (21/06/2008 - 08.55)
Lean Six Sigma: 9 punti fondamentali
Un'azienda dovrebbe cercare di individuare il proprio livello di maturità e la predisposizione al miglioramento prima di avviare un progetto complesso come quello del Lean Six Sigma.
Sono essenzialmente 9 i fattori da prendere in esame per capire a che punto siamo nel nostro cammino verso la Qualità e quali sono i nostri pregi o le eventuali criticità:
- Supporto del vertice direzionale e Leadership
- Cultura delle organizzazioni
- Facilità al cambiamento
- Risorse
- Definizione dei processi
- Misurazione, monitoraggio e controllo dei processi
- Focalizzazione sui clienti
- Pianificazione
- Miglioramento continuo e Problem Solving
venerdì 20 giugno 2008
Le offerte di lavoro di venerdì 20 giugno
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
Tiscali Lavoro: Padova
Responsabile Assicurazione Qualità (20/06/2008 - 11.36)
TrovoLavoro: Lombardia
QC Coordinator (20/06/2008 - 11.34)
TrovoLavoro: Villongo (BG)
Controllo Qualità (20/06/2008 - 11.21)
TrovoLavoro: Resana (TV)
Quality manager (20/06/2008 - 11.20)
lavoro.org: Milano
Responsabile Qualità (20/06/2008 - 11.18)
lavoro.org: Cesena
Specialista Qualità fornitori (20/06/2008 - 11.16)
lavoro.org: Santena (TO)
Supervisore Qualità (20/06/2008 - 10.37)
lavoro.org: Novara
Quality assistant (20/06/2008 - 10.35)
Come diventare un buon manager: spiegate le tipologie di decisioni
Terminiamo con questo post il discorso dedicato ai "segreti" per diventare un buon manager e, quindi, anche un buon Responsabile Qualità.
Se volete avviare un buon gruppo di lavoro, assicuratevi che i vostri collaboratori capiscano bene che ci sono, essenzialmente, tre tipi di decisioni che si possono prendere:
1) Le decisioni che loro possono prendere in completa autonomia senza nemmeno informarvi. Sono decisioni di routine che assicurano che il lavoro prosegua tutti i giorni senza intoppi. Non hanno ripercussioni a lungo termine sull'organizzazione.
2) Le decisioni che possono essere prese in autonomia ma che devono esservi comunicate.
Sono le decisioni da prendere al volo, per non fermare il lavoro ma che possono avere qualche ripercussione dal punto di vista economico, legale o relazionale. I vostri uomini, su delega del responsabile, le prenderanno da soli per non ostacolare il processo ma dovranno necessariamente comunicarvele.
3) Le decisioni che dovete per forza di cose prendere voi. Assicuratevi che i vostri uomini sappiano di quel tipologia di decisioni si tratta e che imparino a prevedere quando, all'interno del processo, possono presentarsi.
giovedì 19 giugno 2008
Le offerte di lavoro di giovedì 19 giugno
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
monster.it: Cassino (FR)
Quality engineer (19/06/2008 - 11.06)
monster.it: Zingonia (BG)
Product Quality engineer (19/06/2008 - 11.04)
InfoJobs: Rho (MI)
Addetto al controllo qualità in linea di produzione (19/06/2008 - 11.01)
InfoJobs: Crema (CR)
Stageur Area Sistema Gestione della Qualità (19/06/2008 - 10.55)
CliccaLavoro: provincia di Reggio Emilia
Addetto Sistema Gestione Qualità (19/06/2008 - 10.48)
Tiscali Lavoro: Milano
Neolaureato per verifica processi Qualità (19/06/2008 - 10.37)
TrovoLavoro: Milano
Responsabile Controllo Qualità (19/06/2008 - 10.34)
lavoro.org: Conselve (PD)
Responsabile Assicurazione Qualità (19/06/2008 - 10.31)
lavoro.org: Monticelli Brusati
Addetto Controllo Qualità (19/06/2008 - 10.18)
miojob: Napoli
Responsabile Qualità e Sicurezza (19/06/2008 - 10.13)
Come diventare un buon manager: la regola dei 4/5
A nessuno piace doversi occupare di un progetto che gli è stato affidato in fretta e furia allo scadere dei termini previsti per la sua realizzazione. Eppure quanti "capi" si ritrovano a delegare ai collaboratori un lavoro quando i tempi sono ormai strettissimi?
Per non sbagliarvi, cercate di tenere a mente la regola dei quattro quinti che prevede che lasciate ai vostri uomini i 4/5 del tempo totale previsto per la realizzazione del progetto. Questo significa che nel quinto di tempo rimanente voi dovrete raccogliere tutti i dati necessari all'avvio del progetto, stabilire l'allocazione delle risorse e il modus operandi.
Ad esempio, se i giorni previsti per il completamento di un progetto sono 10, voi dovrete passarlo a chi se ne occuperà entro il secondo giorno.
Certo, probabilmente non sempre riuscirete a rispettare questa regola aurea perché le urgenze, oggettivamente, esistono. Fate in modo, però, che il non rispettarla diventi un'eccezione e non il modo normale di comportarsi.
mercoledì 18 giugno 2008
Le offerte di lavoro di mercoledì 18 giugno
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
monster.it: Treviso
Direttore Qualità (18/06/2008 - 15.35)
monster.it: Macerata
Responsabile Controllo Qualità (18/06/2008 - 15.33)
InfoJobs: Monza
Addetto Controlli Qualità (18/06/2008 - 15.29)
Vedior: Milano
Addetto/a controllo procedure (18/06/2008 - 14.22)
Adecco: Valle Camonica (BS)
Responsabile Qualità (18/06/2008 - 14.19)
Obiettivo lavoro: Merate (LC)
Addetto Controllo Qualità (18/06/2008 - 14.18)
Adecco: Jesi (AN)
Responsabile Qualità (18/06/2008 - 11.50)
Tiscali Lavoro: Torino
Controllo Qualità e collaudo (18/06/2008 - 11.45)
TrovoLavoro: Bianzé (VC)
Responsabile Qualità interna (18/06/2008 - 11.43)
TrovoLavoro: Bianzé (VC)
Addetto Qualità fornitori (18/06/2008 - 11.42)
TrovoLavoro: Polcenigo e Roveredo in Piano (PN)
Addetti Controllo Qualità (18/06/2008 - 11.40)
TrovoLavoro: Veneto
Group Quality Director EMEA (18/06/2008 - 11.37)
lavoro.org: Torino
Addetto Controllo Qualità (18/06/2008 - 11.35)
lavoro.org: Rimini e provincia
Addetto Controllo Qualità (18/06/2008 - 11.34)
lavoro.org: Novara
Quality Assistant (18/06/2008 - 11.33)
Come diventare un buon manager: utilizzate bene il tempo dei vostri collaboratori
Le persone detestano vedere che il loro tempo viene sprecato. Come manager avete la responsabilità e il dovere di assicurare ai vostri collaboratori che siete in grado di gestire al meglio i progetti e le relative tempistiche, garantendo che nessuno si troverà a fare due volte lo stesso lavoro o ad avere un carico di cose da fare talmente grande da non riuscire a portarlo a termine nel modo migliore.
Come regola generale, quando affidate un progetto a qualcuno, dategli un po' più di tempo di quello che stimate possa servire, servirà per non mettergli troppa pressione addosso, soprattutto le prime volte. Col tempo imparerete a conoscere meglio i vostri uomini e saprete esattamente in quanto tempo riusciranno a portare a termine una certa attività.
Incoraggiate la libera iniziativa e lasciate che le persone proseguano nel loro lavoro come meglio credono. Chiedete solo degli aggiornamenti costanti sul progetto per assicurarvi che si stia andando nella giusta direzione. Non è detto che il vostro modo di fare le cose sia il migliore, lasciate spazio anche alle idee altrui.
Un ultimo consiglio? Cercate di tirare fuori il meglio dalle persone che vi circondano e dal tempo che passano in azienda. Ricordate che un'azienda come Google, ad esempio, permette alle persone che lavorano per lei di impiegare il 20% del tempo in progetti che stanno loro particolarmente a cuore, in modo che possano tirare fuori davvero il meglio da sé.
martedì 17 giugno 2008
Le offerte di lavoro di martedì 17 giugno
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
Metis: Colzano (MI)
Addetto al Controllo Qualità (17/06/2008 - 15.44)
Metis: Lazzate (MI)
Addetto Controllo Qualità (17/06/2008 - 15.38)
Tiscali Lavoro: Modena
Addetto Qualità - categorie protette (17/06/2008 - 15.33)
TrovoLavoro: Pordenone
Addetto gestione Qualità / Sicurezza / Ambiente (17/06/2008 - 15.28)
lavoro.org: Brescia
Tecnico Laboratorio prove Qualità (17/06/2008 - 15.21)
lavoro.org: Brescia
Perito meccanico per Controllo Qualità (17/06/2008 - 14.32)
lavoro.org: Oggiono (LC)
Addetto Controllo Qualità (17/06/2008 - 14.30)
miojob: Sesto San Giovanni (MI)
Addetto al Controllo Qualità (17/06/2008 - 14.14)
miojob: Mussolente (VI)
Collaboratore Ufficio Controllo Qualità / certificazioni prodotto (17/06/2008 - 14.12)
Page Personnel: Cormano (MI)
Assistente Qualità clienti (17/06/2008 - 11.41)
VivaStreet.it: Torino
Laureati in ingegneria esperti in FMEA (17/06/2008 - 08.40)
Come diventare un buon manager: creare una vision priva di contraddizioni
Uno dei vostri compiti principali, se volete diventare dei bravi manager, sarà quello di creare una vision per la vostra area organizzativa che sia priva di contraddizioni.
Questo significa che dovrete essere in grado di convincere le persone che i vostri piani di miglioramento possono essere messi in atto e che dovrete essere convincenti nello spiegare come possono essere implementati e dove intendete arrivare.
Pensate a voi stessi più nella veste di "insegnanti" e "coach" che in quella di "manager" o "leader". Dovrete rappresentare un punto di riferimento ben saldo se vorrete che la gente vi segua attivamente nei vostri progetti.
lunedì 16 giugno 2008
Le offerte di lavoro di lunedì 16 giugno
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
monster.it: Cormano (MI)
Addetto Controllo Qualità (16/06/2008 - 11.30)
monster.it: Omegna (VB)
Impiegato certificazione Qualità (16/06/2008 - 11.27)
monster.it: provincia nord di Torino
Responsabile Controllo Qualità (16/06/2008 - 11.25)
Adecco: Maniago (PN)
Addetto al Controllo Qualità (16/06/2008 - 11.20)
Obiettivo Lavoro: Varese
Ingegnere gestionale Addetto al Controllo di certificazione di Qualità (16/06/2008 - 11.19)
Adecco: Trento
Addetto al Controllo Qualità (16/06/2008 - 11.15)
Metis: Tradate (VA)
Addetto al Controllo Qualità (16/06/2008 - 11.14)
Tiscali Lavoro: Modena
Addetto Controllo Qualità settore Automotive (16/06/2008 - 11.06)
TrovoLavoro: Mazzo di Rho (MI)
Responsabile Controllo Qualità (16/06/2008 - 11.03)
Come diventare un buon manager: assumetevi le vostre responsabilità
I veri leader si rendono sempre conto che sono a capo di una squadra e, così come sono disposti a dividere i meriti con gli altri, sono disposti ad assumersi in toto la responsabilità delle colpe quando le cose non vanno bene.
Se si sbaglia, infatti, una buona parte delle colpe arriva sempre dall'altro come bene hanno sottolineato negli anni molti esperti di Qualità.
Questa deve diventare la vostra filosofia. Cercate di non predicare bene per poi agire male: non c'è nulla di più odioso di chi si fa forte di regole che poi è il primo a non applicare.
sabato 14 giugno 2008
Come diventare un buon manager: cercate di conoscere bene voi stessi
Chi si propone di diventare il leader di un gruppo di persone deve conoscere se stesso molto bene per quanto riguarda sia i punti di forza sia quelli di debolezza.
Se volete insegnare agli altri, dovrete essere voi i primi disposti ad imparare qualcosa in ogni momento. Non fingete abilità che non avete e non millantate conoscenze che non vi appartengono: presto o tardi il vostro gioco verrebbe scoperto. Merita sicuramente una maggiore stima la persona che ammette di non sapere qualcosa ma ha voglia di impararla piuttosto di quella che si comporta come se la sapesse e fa danni a causa della sua ignoranza.
Siate sempre responsabili: conoscere voi stessi vi servirà per capire meglio gli altri e giocare, insieme, una buona partita.
Un'ultima cosa, forse la più importante: non dite "facciamo questa cosa" per poi lasciare tutto il lavoro agli altri ed arrogarvi solo i meriti né, tantomeno, date la colpa ai vostri uomini se le cose vanno male: nessuno ve lo perdonerebbe mai e avrete perso la loro stima per sempre.
venerdì 13 giugno 2008
Le offerte di lavoro di venerdì 13 giugno
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
InfoJobs: Anzio (Roma)
Responsabile Controllo Qualità (13/06/2008 - 11.43)
InfoJobs: Lecco
Addetto Controllo Qualità (13/06/2008 - 11.41)
InfoJobs: Lograto (BS)
Responsabile Qualità (13/06/2008 - 11.29)
InfoJobs: Mozzate (CO)
Quality manager (13/06/2008 - 11.27)
Vedior: Mondovì (CN)
Customer's inspections coordinator (13/06/2008 - 11.02)
Adecco: Ravenna
Responsabile Qualità (13/06/2008 - 10.44)
Adecco: Villasanta (MI)
Addetto al Controllo Qualità (13/06/2008 - 10.42)
Tiscali Lavoro: Frosinone
Addetto al Controllo Qualità (13/06/2008 - 10.28)
TrovoLavoro: Pianoro (BO)
Responsabile Sistema Qualità (13/06/2008 - 10.26)
miojob: Pavia
Addetti al Controllo Qualità (13/06/2008 - 10.21)
miojob: Pavia
Responsabile della Garanzia di Qualità (13/06/2008 - 10.15)
Come diventare un buon manager: fate domande
Un buon manager non ha problemi a chiedere "perché" quando qualcosa non gli è chiaro e lo chiederà tutte le volte che avrà bisogno di capire bene qualcosa.
I leader davvero validi, infatti, sono persone curiose, nel senso positivo del termine, e non si accontentano di ricevere risposte di facciata o convenzionali come "abbiamo sempre fatto così". Vanno a fondo delle cose e non credono alle prime storielle che vengono loro raccontate ma verificano sempre tutte le situazioni.
I problemi vanno sviscerati fino in fondo per capire bene cosa non funziona e cercare di risolverlo. Questo è il primo insegnamento che dovrete dare ai vostri uomini.
Dunque non dimenticate mai uno dei principi sui quali si basa la Qualità: chiedete sempre: "perché?" "Come?" "Quando?" "Cosa?" "Dove?".
giovedì 12 giugno 2008
Le offerte di lavoro di giovedì 12 giugno
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
lavoro.org: Roma
Consulente processi aziendali (12/06/2008 - 15.35)
lavoro.org: Maerne di Martellago (VE)
Addetto Controllo Qualità (12/06/2008 - 15.32)
lavoro.org: Tregnago (VR)
Addetto al Controllo Qualità (12/06/2008 - 15.11)
TrovoLavoro: nord di Milano
Giovane responsabile Controllo Qualità (12/06/2008 - 15.08)
Adecco: Brescia
Responsabile Qualità (12/06/2008 - 14.51)
TiscaliLavoro: Rimini
Addetto al Controllo Qualità (12/06/2008 - 14.34)
Metis: San Rocco al Porto (LO)
Consulente certificazione e Qualità (12/06/2008 - 11.21)
InfoJobs: Loiano (BO)
Addetto Qualità (12/06/2008 - 11.16)
monster.it: Settimo Vittone (TO)
Responsabile Assicurazione Qualità (12/06/2008 - 11.07)
monster.it: Torino
Auditor di Qualità / certificazione prodotto (12/06/2008 - 10.55)
monster.it: Forlì
Addetto Controllo Qualità (12/06/2008 - 10.52)
monster.it: Alonte (VI)
Addetto Controllo Qualità prodotto e processo (12/06/2008 - 10.51)
CareerJet: Milano
Addetto Sistema Qualità e Sicurezza (12/06/2008 - 10.34)
JobOnLine: Bianzé (VC)
Addetto Controllo Qualità fornitori (12/06/2008 - 10.27)
Come diventare un buon manager: chiarire la struttura organizzativa
Tra i vostri compiti di manager c'è anche quello di fare chiarezza all'interno della struttura dell'area aziendale che vi è stata affidata e nell'insieme dei compiti che i vostri uomini devono svolgere.
Quante volte, infatti, si assiste ad attività portate avanti in parallelo da più persone, all'insaputa una dell'altra o, peggio, ad altre che non vengono svolte da nessuno perché non sono state chiaramente affidate? Può sembrare assurdo ma a tutti noi viene in mente almeno un esempio in cui questa piccola follia è diventata realtà portando ad uno spreco di tempo e risorse o a ritardi e fraintendimenti.
Ogni persona che lavora con voi dovrà avere ben chiari in mente i flussi di lavoro e chi sono i suoi fornitori e i suoi clienti interni. Dovrà sapere cosa fare e a chi rivolgersi quando ci sono dei problemi che non può risolvere in autonomia ma, soprattutto, dovrà avere ben chiaro in mente quali sono i suoi compiti, doveri e responsabilità.
mercoledì 11 giugno 2008
Le offerte di lavoro di mercoledì 11 giugno
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
InfoJobs: nord di Piacenza
Quality manager (11/06/2008 - 16.28)
InfoJobs: Cadrezzate (VA)
Quality engineer (11/06/2008 - 16.23)
Tiscali lavoro: Bologna
Addetto al Controllo Qualità (11/06/2008 - 16.12)
Tiscali lavoro: Modena
Addetto Controllo Qualità (11/06/2008 - 16.00)
Tiscali lavoro: Genova
Responsabile Assicurazione Qualità (11/06/2008 - 15.54)
lavoro.org: Brescia ovest
Responsabile Qualità di stabilimento (11/06/2008 - 15.46)
lavoro.org: Livorno
Addetto al Controllo Qualità (11/06/2008 - 15.45)
miojob: Monza e Brianza
Ispettore Controllo Qualità (11/06/2008 - 15.40)
Page Personnel: hinterland nord-ovest Milano
Addetto Qualità, Ambiente, Sicurezza (11/06/2008 - 15.37)
Page Personnel: Cormano/Villa Santa (MI)
Assistente Qualità clienti (11/06/2008 - 15.34)
Come diventare un buon manager: gestire bene il tempo libero
Capita sempre di avere del tempo libero, in tutte le organizzazioni. Chi dice il contrario, forse, non si sa organizzare o ha un organico sottodimensionato.
L'esperienza di ognuno di noi ci insegna che ad ogni periodo contraddistinto da picchi di lavoro se ne contrappone sempre un altro, magari breve, magari poco organico, in cui si riesce a trovare facilmente un po' di tempo libero.
Avere del tempo libero non va visto come una cosa puramente negativa se si riesce ad utilizzarlo al meglio per farne un buon bagaglio per il futuro. Organizzatevi per erogare, in quei giorni, interventi formativi, per fare il punto della situazione con i vostri uomini, per esaminare le non conformità nate nel periodo precedente e per trovare insieme le soluzioni per evitare che si ripetano in futuro, per migliorare la programmazione evitando di ritrovarvi in emergenza nel gestire flussi di lavoro straordinari.
Approfittatene anche per parlare con i vostri fornitori e clienti interni, appianando eventuali divergenze e cercando di collaborare per migliorare il vostro lavoro di squadra. C'è sempre qualcosa da fare se saprete individuarlo.
Mantenere un ritmo di lavoro costante, tra l'altro, vi permetterà di superare bene anche i periodi di lavoro intenso perché vi sarete organizzati in modo da gestirli al meglio.
martedì 10 giugno 2008
Le offerte di lavoro di martedì 10 giugno
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
monster.it: Reggio Emilia
Ispettore e Analizzatore del processo dei fornitori (10/06/2008 - 11.24)
Tiscali Lavoro: Bergamo
Apprendista impiegato Addetto alla Qualità (10/06/2008 - 11.14)
Tiscali Lavoro: Padova
Responsabile Qualità (10/06/2008 - 11.13)
TrovoLavoro: Saonara(PD)
Addetto Controllo Qualità (10/06/2008 - 10.47)
TrovoLavoro: Saonara(PD)
Controllo Qualità prodotto senior (10/06/2008 - 10.46)
TrovoLavoro: Conselve(PD)
Responsabile Sistema Qualità (10/06/2008 - 10.44)
TrovoLavoro: Legnago (VR)
Addetto Controllo Assicurazione Qualità (10/06/2008 - 10.43)
I documenti per gestire le Risorse Umane
Nella sezione "Documenti" di QualitiAmo - La Qualità gratis sul web, potrete trovare i documenti necessari per gestire l'Ufficio Personale.
Ecco un esempio di ciò che potrete trovare:
Questionario rilevazione soddisfazione cliente interno
Mansionari
Struttura gerarchica
Come diventare un buon manager: mantenere il morale alto
Capita di vivere momenti professionali in cui il morale dei nostri collaboratori è particolarmente basso.
Come abbiamo già avuto modo di dire, persone insoddisfatte genereranno, a catena, clienti insoddisfatti (interni ed esterni). E' quindi fondamentale cercare di capire il perché del malcontento delle persone che lavorano con noi e rimuoverne le cause, quando possibile, il più presto possibile.
Non dimenticate che, come manager, siete responsabili, in buona parte, del morale dei vostri collaboratori. Non potete considerarlo come una cosa di secondaria importanza.
In ogni caso, poi, in qualunque modo vogliate vedere la cosa, avete un problema da risolvere.
Nella migliore delle ipotesi, infatti, persone che non sono contente lavoreranno male, impattando sui vostri obiettivi, nella peggiore decideranno di andarsene vanificando tutti gli sforzi formativi fatti e, in buona parte, quelli spesi per plasmare un buon team di lavoro.
Se, nel tempo, sarete riusciti a conquistarvi la fiducia delle persone (vd. post precedenti), non sarà difficile per le persone aprirsi con voi, magari davanti ad un caffé, sicuramente più informale di un colloquio nel vostro ufficio. Parlate ma, soprattutto, ascoltate. E' in questi casi che si vedrà la vostra bravura come mediatore.
lunedì 9 giugno 2008
Le offerte di lavoro di lunedì 9 giugno
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
monster.it: provincia di Salerno
Responsabile Qualità (09/06/2008 - 15.26)
monster.it: provincia di Lecco
Quality manager (09/06/2008 - 15.08)
Vedior: Milano
Incaricato per Sicurezza, Manutenzione e Qualità (09/06/2008 - 14.58)
Metis: Faenza (RA)
Responsabile Qualità (09/06/2008 - 14.48)
Metis: Faenza (RA)
Addetto Controllo Qualità (09/06/2008 - 14.46)
Metis: Carpiano (MI)
Addetto al Controllo Qualità (09/06/2008 - 14.40)
Tiscali Lavoro: Bergamo
Assistente Responsabile RSPP / Qualità (09/06/2008 - 14.27)
TrovoLavoro: Campania
Responsabile Qualità (09/06/2008 - 11.43)
TGfin: Taranto
Addetto alla Qualità (09/06/2008 - 10.26)
Migliorare il questionario con il QFD
Nel mondo della Qualità è abbastanza usuale utilizzare questionari per raccogliere dati relativi all'opinione dei clienti, alla loro soddisfazione o ai bisogni dei collaboratori.
Tipicamente i questionari vengono utilizzati quando non c'è un'altra via percorribile per ottenere i dati che ci servono.
Tutti i questionari hanno in comune due caratteristiche:
- la fonte dei dati è una persona
- è richiesta un'analisi statistica per arrivare a poter tratte delle conclusioni
Per ottenere un risultato che sia statisticamente interessante occorre che venga restituito un discreto numero di questionari compilati e questo lo rende decisamente uno dei metodi più costosi per ottenere informazioni.
Dunque, è imperativo che il questionario sia ben pianificato e progettato.
Quando si progetta un questionario occorrono tre livelli di conoscenza:
- una conoscenza dei comportamenti umani
- una conoscenza delle scienze statistiche
- una conoscenza dell'argomento che si va ad investigare (ad esempio i requisiti tecnici legati ad una norma).
Per garantire una buona qualità dei risultati, inoltre, durante la progettazione vanno considerati anche l'implementazione del questionario e l'analisi dei processi.
In molti casi l'uso del questionario per ottenere dati tecnici dai clienti si rivela un vero e proprio fallimento.
C'è, infatti, un'innata incompatibilità tra le esigenze di un Ufficio Tecnico e la capacità dei clienti di rispondere ai quesiti in termini tecnici.
Ecco perché è importante sviluppare un approccio di tipo diverso: un questionario che si basi sul Quality Function Deployment (QFD).
Il QFD fornisce un mezzo per tradurre i bisogni dei clienti nei requisiti tecnici più appropriati.
L'utilizzo del questionario deve passare attraverso tre fasi:
- Fase 1: pianificazione. Il processo inizia con la pianificazione e l'analisi del problema che è inerente ad un certo prodotto, ad un processo o all'erogazione di un servizio.
Il problema va definito in un modo esplicito e misurabile in modo che i dati relativi al processo possano essere raccolti e poi analizzati con calma. Scopo di questa fase del lavoro è quella di segmentare il processo per scovare i fattori davvero importanti e farli diventare i nostri obiettivi di miglioramento.
Gli obiettivi, dunque, non saranno altro che elementi del problema per i quali si suppone che l'utilizzo del questionario possa trovare delle risposte e delle soluzioni.
Per determinare gli obiettivi, solitamente, vengono utilizzati diagrammi di flusso, diagrammi causa-effetto, diagrammi a matrice e altre tecniche per l'analisi dei dati.
Il passo successivo riguarda la realizzazione del questionario. I dati ottenuti vengono trasferiti in una serie di domande chiare che non si prestino a risposte ambigue e che verranno introdotti da una breve spiegazione che illustri quali sono le finalità del questionario.
Verranno anche discussi aspetti diversi del questionario quali la chiarezza delle domande e la scala pensata per dare un punteggio alla risposte.
L'obiettivo è quello di identificare le relazioni tra gli obiettivi stabiliti per il questionario e le domande fatte.
Una volta fatto questo, si passa all'analisi per assicurare che le domande siano in linea con gli obiettivi fissati. Spesso occorre una revisione del questionario, per eliminare le domande ridondanti e per aggiungere quelle che, invece, mancano.
- Fase 2: test pilota. Dopo avere completato la fase di pianificazione, bisogna fare un progetto pilota, preferibilmente all'interno dell'azienda. Se necessario, questa fase servirà per definire meglio il questionario.
- Fase 3: implementazione. In questa fase finale il questionario e la presentazione che lo introduce vengono sottoposti ai clienti selezionati.
Il Quality Function Deployment e l'analisi statistica vengono poi utilizzati per testare la validità dei risultati e dei dati raccolti. Dato che con i dati numerici vengono raccolti, solitamente, anche commenti verbali, verrà fatta anche un'analisi dei testi.
L'analisi del testo prevede la rilevazione della frequenza con cui vengono utilizzati alcuni termini. I termini utilizzati con più frequenza sono quelli davvero importanti per il cliente e che non sono stati coperti dalle domande specifiche contenute nel questionario.
Il QFD rende il questionario migliore
Questa metodologia che basa la costruzione e l'analisi del questionario sul QFD assicura che tutti i problemi rilaventi vengano messi in luce nella giusta maniera.
Inoltre, lo stesso utilizzo del QFD dona due grandi vantaggi:
# primo, durante la fase di pianificazione, assicura che gli obiettivi abbiano la necessaria copertura e che le domande in eccesso siano eliminate
# secondo, durante la fase di implementazione, assicura la qualità e la consistenza dei risultati del questionario.
Come diventare un buon manager: MBWA
Un'altra cosa che dovete assolutamente abituarvi a fare, se volete diventare dei buoni manager, è quella di applicare l'acronimo americano MBWA "Management by walking around", ovvero "gestire le cose camminando per l'azienda".
I vostri collaboratori hanno bisogno di restare perennemente in contatto col management: un gruppo di persone chiuso nella sua torre dorata dei piani alti, per quanto in gamba possa essere, sarà sempre lontano dai problemi reali e dall'individuare praticamente le soluzioni.
Recatevi nei reparti produttivi, lì dove c'è il "gemba", come lo definiva il grande guru della Qualità Masaaki Imai, cioè dove si fa il lavoro operativo. La vostra presenza costante eliminerà quelle distanze fisiologiche che spesso si creano tra il management e le persone più operative, arrivando a creare la confidenza necessaria perché ci sia uno scambio produttivo di opinioni e di suggerimenti.
Non abbiate paura di dare confidenza a chi lavora con voi, chiunque vi abbia suggerito di fare il contrario ha un'idea antiquata del modo di lavorare con i colletti bianchi da una parte e gli operai dall'altra. Il vostro compito, invece, è quello di creare gruppi di lavoro coesi, in grado di sfruttare le singole esperienze e professionalità per risolvere al meglio i problemi e per continuare a progredire su base continua.
Cercate di cogliere ogni sintomo di malcontento, ogni scintilla di atteggiamenti rinunciatari e andate a fondo del problema parlando con le persone: non c'è nulla di peggio di un lavoratore demotivato per essere sicuri che la stessa demotivazione arriverà, presto o tardi, alle orecchie del cliente.
sabato 7 giugno 2008
Le offerte di lavoro di sabato 7 giugno
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
CareerJet: Bergamo
Addetto Quality rating (07/06/2008 - 10.49)
CareerJet: Sassuolo (MO)
Ingegnere gestionale jr. (07/06/2008 - 10.37)
Job on line: Merate (LC)
Tecnici addetti al Controllo Qualità (07/06/2008 - 10.33)
Job on line: vicinanze di Alba (CN)
Responsabile Qualità con esperienza (07/06/2008 - 10.30)
Job on line: Mussolente (VI)
Collaboratore ufficio qualità / certificazione prodotto (07/06/2008 - 10.28)
Come diventare un buon manager: tutelare la propria immagine
La vostra immagine di manager è molto importante per l'organizzazione per la quale lavorate.
Come tutelarla, dunque? E' molto semplice: cercando di essere corretti, onesti e sempre credibili.
Le organizzazioni di successo sono quelle in cui manager e collaboratori lavorano gomito a gomito per il bene comune, quelle dove si trovano relazioni amichevoli, scambi continui di idee.
Al contrario, le aziende dove vige la legge della paura e quella del più forte, quelle in cui si teme sempre di essere accoltellati alla schiena non riusciranno mai a sviluppare lo spirito di squadra necessario per soddisfare al meglio i clienti.
Bando, dunque, alla figura autoritaria che non sbaglia mai, al manager che non accetta consigli dai collaboratori, a colui che cerca in tutti i modi di far pesare la propria condizione privilegiata e che usa termini difficili per ostentare la propria istruzione e per non farsi comprendere da chi lavora con lui.
La gente deve riconoscere in voi una persona che è capo perché se l'è meritato e deve vedere, prima di tutto, l'uomo (o la donna) che si nasconde dietro alla maschera del "capo".
Ricordatevi che siete persone prima di essere manager e che i comportamenti più criticati saranno proprio quelli che sembrano dimenticare questa semplicissima cosa.
Siate accessibili per i vostri uomini, sondatene gli umori, cercate di conoscerli quasi come conoscete voi stessi: solo così riuscirete a creare un gruppo coeso e dalle performance invidiabili. Non è un compito facile ma non siete stati assunti per svolgere un compito facile, ricordatevelo.
venerdì 6 giugno 2008
Le offerte di lavoro di venerdì 6 giugno
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
monster.it: provincia di Bergamo
Ingegnere Qualità fonderia (06/06/2008 - 11.24)
monster.it: Torino sud
Customer Quality engineer (06/06/2008 - 10.53)
InfoJobs: Paratico (Bg)
Responsabile della Qualità (06/06/2008 - 10.41)
Vedior: estero - Marostica (VI)
Responsabile Gestione Assicurazione Qualità (06/06/2008 - 10.26)
CliccaLavoro: estero - Schio (VI)
Assistente del Responsabile Qualità (06/06/2008 - 10.12)
CliccaLavoro: estero - Medio Oriente
Direttore Qualità (06/06/2008 - 10.02)
miojob: Rivoli Veronese (VR)
Operaia/o addetta/o al Controllo Qualità (06/06/2008 - 09.48)
Come diventare un buon manager: condurre riunioni efficaci
Condurre riunioni efficaci ha innumerevoli vantaggi. Si risparmia tempo, si evita di dover ricorrere ad altre comunicazioni perché le precedenti sono state poco chiare, si riesce a far capire ai vostri collaboratori che avete la situazione salda in pugno e che sapete come affrontarla.
Perché le riunioni siano efficaci, però, occorre seguire qualche semplice regola:
1) convocatele per tempo: non ha senso convocare una riunione un'ora per la successiva a meno che non ci siano effettive urgenze da dover affrontare. Un minimo di programmazione insegnerà ai vostri collaboratori a gestire al meglio gli impegni in modo da arrivare all'incontro puntuali e preparati sull'argomento che si andrà a discutere.
2) all'atto della convocazione, spiegate alla gente di cosa intendete parlare. In questo modo potrete richiedere che vengano fatte preventivamente alcune analisi così da poter discutere i risultati durante il meeting. Avere sedute attorno ad un tavolo persone che non hanno la più pallida idea del perché siano state convocate lì non renderà certo più semplice la conduzione dell'incontro. Lasciate anche il tempo alla gente per pensare ad eventuali critiche da formulare, sarà sempre meglio venirne a conoscenza prima che dopo.
3) abolite le posizioni che segnalano una certa autorità come quelle a capotavola. Siete in quella stanza per discutere e per prendere delle decisioni non per ricordare in ogni momento che voi siete il capo. Niente posti fissi, dunque, nè divisioni tra "favorevoli" e "contrari" o tra "dipartimento x" e "dipartimento y": cercate di amalgamare al meglio le persone tra loro per favorire la discussione ed evitare gli arroccamenti.
4) esprimete la vostra opinione per ultimi. Ci sono persone che, pur di allinearsi con quello che pensano i vertici, sarebbero disposte a dire qualunque cosa. A voi, però, interessa sapere cosa pensano veramente, no?
5) trattenetevi dal dominare la discussione, lasciate che le persone parlino liberamente. Intervenite solo quando vi accorgete che ci si sta allontanando dall'argomento oggetto della riunione.
giovedì 5 giugno 2008
Le offerte di lavoro di giovedì 5 giugno
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
monster.it: estero - Barcellona
Process and Quality improvement story (05/06/2008 - 14.35)
monster.it: vicinanze Santhià (VC)
Responsabile Qualità (05/06/2008 - 14.32)
InfoJobs: Guidonia (Roma)
Impiegato Qualità (05/06/2008 - 14.16)
InfoJobs: Bologna
Quality Control instruments engineer (05/06/2008 - 14.14)
Adecco: Chieri (TO)
Responsabile Qualità (05/06/2008 - 14.10)
Adecco: Chieri (TO)
Responsabile Controllo Qualità (05/06/2008 - 14.09)
Adecco: Atessa (CH)
Addetti al Controllo Qualità (05/06/2008 - 11.43)
Adecco: Este (PD)
Addetto al Controllo Qualità (05/06/2008 - 11.39)
Adecco: Arco (TN)
Addetto al Controllo Qualità (05/06/2008 - 11.37)
TrovoLavoro: Telgate (BG)
Addetto Controllo Qualità (05/06/2008 - 11.31)
TrovoLavoro: tra Milano e Lodi
Responsabile Assicurazione Qualità di stabilimento (05/06/2008 - 11.14)
TrovoLavoro: Modena
Responsabile Qualità (05/06/2008 - 11.05)
lavoro.org: Torino
Addetto Qualità (05/06/2008 - 10.55)
lavoro.org: Caserta
Responsabile Qualità di processo (05/06/2008 - 10.38)
miojob: Bologna
Responsabile Sistema Gestione Qualità (05/06/2008 - 10.27)
miojob: Toscana
Quality manager corporate (05/06/2008 - 10.21)
miojob: Modena
Responsabile Quality Assurance (05/06/2008 - 10.14)
Page Personnel: Garbagnate Milanese (MI)
Assicurazione Qualità (05/06/2008 - 09.56)
Come diventare un buon manager: raccogliere i suggerimenti dei collaboratori
A questo suggerimento avevamo già accennato nei giorni scorsi ma abbiamo pensato che fosse meglio dedicargli un'apposita riflessione.
I manager hanno il dovere di raccogliere e implementare ogni idea che possa contribuire a migliorare l'organizzazione o i prodotti/servizi.
Le persone, se messe nelle giuste condizioni, hanno voglia di migliorarsi, di suggerirvi quali strumenti o macchinari sono più adatti a fare un certo lavoro e come, con poco, si potrebbe migliorare tanto.
Esaminate queste idee, sicuramente dal mucchio ne salteranno fuori molte che potranno tranquillamente essere messe in pratica subito con poco sforzo e altre che potranno essere discusse con il resto del management per vedere se valga la pena avviarle.
Non dimenticate che gran parte della fortuna di Toyota deriva proprio dal dare continuamente retta a tutti i suoi collaboratori: TUTTI, nessuno escluso.
Createvi una struttura per avviare un sistema d’ascolto così il vostro lavoro e la vostra giornata non verranno interrotti all’improvviso e nei momenti meno opportuni.
Organizzate un punto di raccolta per i suggerimenti e stabilite un’ora alla settimana che dedicherete alla discussione di nuove idee con i vostri collaboratori.
Insegnate alle persone che idee non significa reclami. Per i reclami ci saranno altre strade da seguire ma questi spazi che avrete individuato insieme dovranno essere dedicati solo alla proposta di nuove idee per il miglioramento.
Un passo ulteriore, se la maturità dell’organizzazione lo consente, sarà quello di investire il collaboratore che ha proposto la nuova idea del compito di organizzare un team di miglioramento per studiarla in maniera approfondita e per pianificare come implementarla.
Lasciate piena libertà alle vostre risorse e date loro fiducia: vedrete che, col tempo, sarete ricompensati.
Oltretutto, questo è un buon modo per verificare sul campo eventuali necessità formative: dai progetti che vi verranno presentati vi accorgerete subito se ci sono lacune relative alla pianificazione, alla gestione del tempo e delle riunioni, agli strumenti per il miglioramento, ecc.
I documenti per gestire la Qualità
Nella sezione "Documenti" di QualitiAmo - La Qualità gratis sul web, potrete trovare i documenti necessari per gestire la Qualità.
Ecco un esempio di ciò che potrete trovare:
- Check list esemplificativa per lo svolgimento di un layered process audit
- Check list per verificare i miglioramenti nella gestione del tempo
- Check list "Seiri"
- Check list "Seiton"
- Check list "Seiso"
- Check list "Seiketsu"
- Check list "Shitsuke"
- Esempio di impostazione di un'istruzione operativa
- Flusso pianificazione e svolgimento delle verifiche ispettive
- Gestione del tempo - Audit (Vd. Approfondimento)
- Memo per informare i collaboratori su cos'è un audit di terza (o seconda parte) e come comportarsi durante il suo svolgimento
- Memo sull'atteggiamento dell'auditor durante la verifica ispettiva
- Modulo per registrare check list audit
- Piano annuale degli audit
- Piano dettagliato di un audit
- Rapporto di verifica ispettiva interna
- Registrazione delle non conformità rilevate in sede di audit
- Manuale Qualità 07 (Cap. 8 - Misurazioni, analisi e miglioramento)
- Manuale Qualità 06 (Cap. 7 - Realizzazione del prodotto - seconda parte)
- Manuale Qualità 05 (Cap. 7 - Realizzazione del prodotto - prima parte)
- Manuale Qualità 04 (Cap. 6 - Gestione delle risorse)
- Manuale Qualità 03 (Cap. 5 - Responsabilità della Direzione)
- Manuale Qualità 02 (Cap. 4 - Sistema Qualità)
- Manuale Qualità 01 (Parte introduttiva)
- Matrice processi punti norma
- Modulo per la trasmissione dei documenti
- Schema riassuntivo livelli documentazione
- Schema riassuntivo processo
- Piano di controllo del processo
- Rappresentazione di un indicatore
- Tabella per la raccolta degli indicatori
- Piano della Qualità
- Action plan Six Sigma
- Schema DMAIC
- Identificativo progetto di miglioramento
mercoledì 4 giugno 2008
Le offerte di lavoro di mercoledì 4 giugno
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
CliccaLavoro: Spilamberto (MO)
Categoria protetta - Addetto alla Qualità (04/06/2008 - 14.55)
CliccaLavoro: prima cintura di Torino
Responsabile Qualità di stabilimento (04/06/2008 - 14.52)
Metis: Cumiana (TO)
Addetto al Controllo Qualità (04/06/2008 - 14.49)
TiscaliLavoro: Verona
Responsabile Controllo Qualità (04/06/2008 - 14.45)
TiscaliLavoro: Napoli
Quality engineer (04/06/2008 - 11.29)
lavoro.org: Legnago (VR)
Responsabile Controllo /Assicurazione Qualità (04/06/2008 - 11.22)
miojob: Guastalla (RE)
Addetto Controllo Qualità (04/06/2008 - 11.07)
Page Personnel: Salerno
Ingegnere di Processo (04/06/2008 - 11.04)
Come diventare un buon manager: imparare a prendere decisioni
Imparare a decidere è una delle cose più difficili ma è anche una base imprescindibile per qualunque manager.
Il modo più sicuro per prendere una decisione, spesso, è quello che si basa su una buona raccolòta di dati e di evidenze oggettive. Non fidatevi del vostro intuito: informatevi, chiedete a chi ne sa più di voi su un determinato argomento, raccogliete tutte le informazioni che vi servono per prendere una decisione giusta, non solo quelle che possono andare a supporto di una vostra teoria.
Accettate eventuali suggerimenti se possono tornare utili alla causa che state perseguendo e non privatevi dell'utilissimo supporto che può arrivarvi dall'esperienza di chi conosce l'organizzazione da più tempo di voi.
martedì 3 giugno 2008
Le offerte di lavoro di martedì 03 giugno
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
monster.it: Lombardia
Quality manager (03/06/2008 - 14.27)
monster.it: Avigliana (TO)
Stageur - Quality process analyst (03/06/2008 - 14.25)
Adecco: Parma
Addetto al Controllo Qualità (03/06/2008 - 10.26)
TrovoLavoro: nord di Milano
Regulatory e Quality manager (03/06/2008 - 10.13)
TrovoLavoro: Verona
Tecnico Controllo Qualità di processo (settore Automotive) (03/06/2008 - 10.11)
TrovoLavoro: Piacenza
Addetto Supply quality (03/06/2008 - 10.09)
lavoro.org: Campodarsego (PD)
Operaio specializzato per Controllo Qualità (03/06/2008 - 10.03)
lavoro.org: Massa-Carrara
Junior inspector (03/06/2008 - 09.58)
Occorre troppo tempo (prima parte)
Molte organizzazioni che hanno applicato in modo corretto il TQM (Total Quality Management) sono riuscite ad aumentare le proprie quote di mercato e le vendite e a ridurre i costi ma molte altre hanno avuto risultati tutt'altro che soddisfacenti.
Uno dei motivi di questa insoddisfazione è legato al periodo di tempo che occorre per avere un miglioramento significativo e tangibile.
La metodologia TQM richiede una profonda trasformazione della cultura di un'azienda affinché diventi completamente orientata al cliente.
Dato, però, che questa trasformazione profonda si basa anche sulla reazione di chiusura che molte persone hanno davanti a qualsiasi tipo di cambiamento, non sorprende che occorra molto tempo per attuarla.
Questo tempo, però, non si misura certo in epoche glaciali.
Molte organizzazioni hanno conseguito un successo sbalorditivo e ben documentato in periodi di tempo assolutamente ragionevoli.
Cosa impedisce, dunque, alle aziende raggiungere un certo successo nel campo del Total Quality Management in tempi brevi?
Ad esempio la grande mole di tempo che occorre ai gruppi di lavoro che si focalizzano su un percorso di miglioramento per portare a termine i loro progetti.
Proviamo in questa sede a trascurare per un attimo gli altri fattori chiave che concorrono nel determinare l'efficacia di una strategia della Qualità come, ad esempio, sviluppare una buona pianificazione in grado di raggiungere gli obiettivi strategici stabiliti, scegliere le metodologie, le tecniche e i processi più adatti al risultato che vogliamo conseguire, costruire un'infrastruttura in grado di supportare i nostri processi e di replicare più volte i successi ottenuti. Concentramoci solo sul tempo sprecato all'interno dei team di miglioramento.
Lo Juran Institute, che collabora con molte organizzazioni per fare sì che i loro sforzi per gestire al meglio la Qualità siano ottimizzati, ha condotto, tempo fa, uno studio per identificare le cause che portano ad una dilatazione delle tempistiche necessarie per il completamento di alcuni progetti afferenti alla Qualità.
Come base per lo studio, sono stati selezionati 20 progetti appartenenti a 10 clienti di cinque settori diversi (sanità, prodotti petroliferi, industria chimica, ristorazione e industria metalmeccanica).
Ogni progetto, contrassegnato dalla caratteristica comune di essere stato identificato dal management dell'azienda che l'aveva implementato come "significativamente in ritardo rispetto alle previsioni", era stato focalizzato su un miglioramento significativo e aveva richiesto più di un anno per essere portato a termine.
Lo studio ha messo in rilievo che quasi i due terzi del tempo speso in questo tipo di progetti avrebbe potuto essere risparmiato se solo le organizzazioni avessero adottato le best practices specifiche per risolvere un certo problema.
Lo studio ha anche portato a formulare una lista di difficoltà tipiche che i team di miglioramento si trovano a dover affrontare quando affrontano gli argomenti più comuni della Qualità e del miglioramento.
La storia di ogni singolo progetto è stata poi rivista alla luce di questa lista di problematiche, cercando di riscontrare in ognuno una o più caratteristiche tra quelle segnalate per calcolare, così, il tempo perso complessivamente.
I progetti oggetto dello studio avevano richiesto numero elevatissimo di settimane lavorative per essere completati: ben 68.1. Il risultato più eclatante, però, è che ben il 62.8% del tempo impiegato avrebbe potuto essere risparmiato.
Il tempo in eccesso speso per questi processi può essere diviso, fondamentalmente, in due grandi gruppi:
* tempo che avrebbe potuto essere risparmiato se i manager avessero fornito ai membri del gruppo di lavoro la preparazione e il supporto necessari
* tempo che avrebbe potuto essere risparmiato se, durante il lavoro, si fossero adottate alcune best practices
Le opportunità di accelerare i progetti appartenenti a queste due macrocategorie sono state, poi, studiate approfonditamente e i dati hanno dimostrato che anche progetti di miglioramento abbastanza complessi non devono essere per forza dilatati nel tempo ma possono, al contrario, conseguire risultati significativi in un periodo di tempo modesto quando accompagnati dalla giusta preparazione e se supportati nella maniera corretta e con le metodologie più adatte.
I miglioramenti della Qualità, del resto, non sono altro che un'applicazione del metodo scientifico utilizzato in diversi campi della Qualità.
Se i dettagli, infatti, possono variare, un miglioramento efficace apportato da un team interfunzionale ha una struttura e delle fasi simili a quelle che seguono:
* 1 - Identificazione del progetto (o del problema) mediante la focalizzazione su una delle opportunità di miglioramento più eclatanti.
* 2 - Individuazione dello scopo del processo e riconoscimento delle necessarie responsabilità ed autorità dei membri del team di miglioramento
* 3 - Individuazione delle cause del problema
* 4 - Progettazione e implementazione di un rimedio per porre un freno a queste cause
* 5 - Assicurazione che i risultati ottenuti dal lavoro fatto restino duraturi nel tempo mediante l'implementazione di appropriati controlli e monitoraggi e la preparazione delle procedure più opportune da seguire in futuro
* 6 - Applicazione della soluzione individuata per un certo problema a tutti i problemi simili
Proviamo, dunque, a vedere insieme come si può risparmiare del tempo nei primi 4 step sopra indicati, identificando gli sprechi di tempo a seconda della fase in cui si verifica lo spreco. Molti ritardi, ad esempio, si verificano tra il terzo e il quarto step (cioè tra l'individuazione della causa e l'implementazione del rimedio scelto) e possono essere tracciati come ritardi relativi alle fasi di identificazione e preparazione del progetto. Dato che individuare le cause che creano un problema, spesso, è una delle azioni più difficili per i team di miglioramento, molti manager non sono rimasti sorpresi che fosse proprio il terzo step quello che causa i maggiori ritardi.
Un gran numero, però, è rimasto sorpreso che altri ritardi significativi risiedessero nella fase di sviluppo e implementazione della soluzione una volta individuata.
(Continua...)
Come diventare un buon manager: mantenere l'autorità
La vostra autorità è il biglietto da visita che potrete mostrare in ogni momento in veste di manager. Imparate a considerarla come una delle vostre risorse più importanti perché senza leadership otterrete ben poco dai collaboratori.
Attenzione, però. Autorità e leadership non significano esercitare fermamente il comando (con annessi e connessi) e farsi ubbidire. Significano, soprattutto, farsi rispettare dai nostri collaboratori, "esserci" quando hanno bisogno di noi, avere sempre la porta aperta per ascoltarli, guidarli con discrezione facendo in modo che riescano a tirare fuori le loro migliori qualità. Solo così otterete il rispetto oltre che la cieca ubbidienza.
Ogni organizzazione è diversa dall'altra e starà a voi capire come ritagliarvi un modo "vostro" per guidare il team di persone che vi è stato affidato, non esistono regole che valgano in tutte le situazioni perché la componente umana, in questo caso, è essenziale: la vostra e quella dei vostri uomini.