(Fonte: "
la Repubblica")
1 ora e 53 minuti il tempo medio speso da ogni italiano su social network
180 secondi il tempo medio che passa tra un'interruzione e l'altra dovuta al telefono
2 ore il tempo che serve per recuperare quello perso a consultare le notifiche
24 minuti il tempo che si impiega in media per tornare proficuamente al lavoro dopo una notifica
20 cm la distanza massima che riusciamo a mettere tra noi e il telefonino
1 su 3 in Italia controlla il telefono una volta ogni cinque minuti
Gli occhi cercano troppo spesso il telefonino, l'attenzione ne risente e
gli errori sul lavoro aumentano. Tanto che le aziende si rivolgono
sempre più spesso ai consulenti per scrivere regolamenti stringenti
sull'uso del telefono privato. Non sono soltanto provvedimenti di buon
senso in ambienti di lavoro in cui una distrazione può causare un
incidente grave, o divieti imposti, come nel caso della circolare della
ministra della Salute Lorenzin nel 2017 per vietare i selfie in sala
operatoria a tutela della privacy dei pazienti. Sono misure ormai
indispensabili per arginare l'uso dei social e la distrazione, per
evitare che seguire la chat di WhatsApp diventi più importante della
mansione in cui si è impegnati.
A confermare le preoccupazioni crescenti delle aziende è Rosario De
Luca, presidente della Fondazione studi consulenti del lavoro: "La
richiesta da parte delle aziende di inserire nei regolamenti clausole
specifiche sull'uso del telefono personale è aumentata perché sono
aumentati a dismisura i casi di distrazione e di errori. Così nei
regolamenti aziendali si va da un contingentamento dell'orario di
utilizzo a un divieto vero e proprio, a seconda di quanto possa creare
rischi per il lavoratore, l'ambiente di lavoro, il ciclo produttivo, la
sicurezza in generale". I lavoratori non sempre la prendono bene e nei
forum di consulenza del lavoro i quesiti al riguardo sono i più
frequenti, per capire se la lettera di richiamo o i provvedimenti
disciplinari presi dal datore di lavoro sono legittimi. "In linea di
principio è proibito qualsiasi comportamento che implichi distoglimento
dalla prestazione e, quindi, inadempimento - osserva De Luca - Le
esigenze più diffuse, inerenti l'utilizzo dei social, sono anche legate
al tipo di attività svolta dall'azienda. Non deve sfuggire che l'accesso
all'esterno tramite computer e rete aziendale potrebbe anche mettere a
serio rischio la sicurezza informatica dell'azienda, un'esigenza di
protezione in più quindi rispetto a quelle tradizionali".
I dipendenti sui forum lamentano che non si è soltanto lavoratori ma
figli, padri e madri e il cellulare è indispensabile per essere sempre
raggiungibili. Però, anche in ambienti in cui la disciplina dovrebbe
essere un dato acquisito si lamenta che il telefonino a portata di mano è
indispensabile. Qualche tempo fa fece discutere la foto di tre
carabinieri in servizio con lo sguardo fisso agli smartphone e si
diffuse poi la notizia di una circolare emanata in tutta fretta
dall'Arma. In realtà tutte le forze armate hanno da sempre regolamenti
in proposito e dall'Esercito confermano: "Fa parte delle regole
basilari, ma capiamo anche che in momenti particolari si deve essere
rintracciabili. Tuttavia ci siamo accorti che quanto era prima scontato,
ora va sottolineato negli addestramenti e va creata una coscienza
informata".
Per restare in ambito pubblico, c'è chi racconta perché si è arrivati a
vietare lo smartphone in ufficio: "Giocavano, erano sempre al telefono
con i familiari, spesso si sentivano anche conversazioni inappropriate",
dice Ilaria Sannazzaro dell'ufficio stampa dell'Azienda multiservizi di
proprietà del comune di Valenza. L'integrazione al regolamento del 2010
è però "stata accolta bene, perché poi ci si è accorti che il clima è
migliorato e non c'è stato bisogno di sanzioni". Mario Santoro,
cotitolare e responsabile vendite della Santoro Marmi di Trapani, è più
esplicito: "Non se ne poteva più dei cellulari - afferma - quando
venivano ripresi perché si distraevano, con il rischio di infortuni, si
giustificavano dicendo sempre di avere un'emergenza. È chiaro che
permettiamo al dipendente che ha la moglie all'ottavo mese di gravidanza
di tenere il cellulare in tasca, gli altri lo lasciano nell'armadietto.
Sono previste sanzioni, ma non abbiamo mai dovuto applicarle".
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