lunedì 31 ottobre 2016

Le migliori app per smettere di procrastinare

Non è facile terminare tutte le attività che ogni giorno programmiamo di svolgere ma, se siete abituati a distrarvi facilmente e a far vagare la mente su internet, forse queste applicazioni potrebbero esservi un po' di aiuto, in assenza di forza di volontà. ;)

SELF CONTROL
Self control è la prima applicazione che proponiamo a chi ha l'abitudine di procrastinare a causa delle continue distrazioni che arrivano dalla rete. 


Il suo funzionamento è molto semplice: compilata un lista nera dei siti che vi fanno perdere tempo e stabilito per quanto tempo volete tenervene lontani, li blocca per tutto il tempo necessario affinché possiate lavorare in santa pace.  

Ah! Niente ripensamenti in quel periodo di tempo perché, anche se rimuoverete l'applicazione e riavvierete il dispositivo, il programma non smetterà di funzionare fino a quando il tempo non sarà scaduto!

APPDETOX

Anche con AppDetox è possibile creare le proprie regole per ridurre un uso troppo intenso dei siti che vi fanno perdere tempo.
L'applicazione vi permetterà di stabilire alcune regole e vi riprenderà quando proverete a violarle!

SQUAWK

Se i vostri problemi con la procrastinazione sono legati al fatto che vi fate spesso sopraffare dalla lunghissima lista delle cose che dovete fare, questa app è per voi!

Stabilite le priorità dei compiti da svolgere, l'applicazione vi ricorda - attraverso dei promemoria - cosa avete in programma di svolgere, una cosa alla volta.

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venerdì 28 ottobre 2016

Ancora sull'utilizzo delle e-mail...

Un altro articolo sull'utilizzo delle e-mail. Lo trovate su: "Il Corriere della Sera".

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giovedì 27 ottobre 2016

Troppo tempo seduti in ufficio?

Se state troppo tempo seduti in ufficio, la vostra forma fisica ne risente. Che la soluzione sia un pallone?
Ce ne parla "Il Corriere della Sera".

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mercoledì 26 ottobre 2016

Da vittime a capi dis e stessi

"Il Corriere Economia" ci parla di leadership. Cosa ne pensate?

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martedì 25 ottobre 2016

Gig...cosa significa?

In questi giorni sui giornali abbiamo letto moltissime volte di "Gig" ma cosa significa esattamente? E' la solita parola inglese che maschera una fregatura? Ce ne parla "Il Corriere della Sera".

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lunedì 24 ottobre 2016

Aziende rivoluzionate dai social

"Italia Oggi" ci parla di aziende e social e di come si stanno evolvendo i rapporti.

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venerdì 21 ottobre 2016

Tre aziende su dieci non trovano i profili giusti

Tantissime persone alla ricerca di un nuovo lavoro, eppure le aziende non riescono a trovare i profili giusti.

Possibile?

Sembra di sì. Ce ne parla "Il Sole 24 Ore".

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giovedì 20 ottobre 2016

L'ora del potere

Tony Robbins, saggista, scrittore e life coach statunitense, è solito ricordare che ogni decisione nella nostra vita è controllata da due forze:
  • il nostro stato (come ci sentiamo in quel momento)
  • il nostro progetto (la nostra struttura costituita da ciò in cui crediamo e dai nostri valori)
In particolare, oggi vedremo quali suggerimenti ci offre per controllare il nostro stato.

Vi siete mai fermati a pensare a tutte le diverse emozioni - positive e negative - che provate durante una settimana tipo della vostra vita degli ultimi anni?  
Provate a buttare giù una lista e vi accorgerete, molto probabilmente, che è estremamente corta, cosa abbastanza comune.
Non possiamo controllare gli eventi della nostra vita e ciò che ci capita ma possiamo imparare a controllare ciò che significa ogni evento per noi.  

La famosa "Hour of Power" (l'ora del potere) di Robbins ci aiuta a stabilire dei rituali che, giorno dopo giorno, ci possono aiutare a porci nello stato d'animo migliore per agire in positivo sulle nostre vite.

Questa ora è da considerare come del tempo da dedicare a noi stessi, da ritagliarsi ogni giorno, possibilmente come prima cosa da fare ogni mattina.  


Ecco come funziona:
  • Fase 1: Alzatevi dal letto e fate un po' di esercizio fisico. Se è possibile, andare fuori a fare una breve passeggiata o una corsetta. In questo modo metterete in moto il vostro metabolismo e vi sentirete fisicamente meglio. 
  • Fase 2: Tornati a casa, per circa 15 minuti, pensate a tutto quello per cui dovreste essere felici, a partire dalle cose che riguardano voi direttamente, la vostra famiglia, gli amici, i colleghi, i momenti speciali che avete vissuto e così via. 
Cosa ne pensate? L'ennesima "americanata" o un suggerimento che, se calato a dovere nella nostra realtà quotidiana e nella nostra cultura, può darci una mano a migliorarci?

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mercoledì 19 ottobre 2016

La tecnica del pomodoro

Qualcuno di voi conosce la tecnica del pomodoro? E' una delle metodologie più applicate nell'ambito del time management e può aiutarvi ad aumentare la produttività e ad accorciare la lista delle cose che dovete fare.

Si basa sulla suddivisione del tempo che avete a disposizione durante una giornata lavorativa in periodi di grande efficienza alternati a periodi di riposo.

Funziona in questo modo:
  • scegliete un'attività che, per essere svolta, ha bisogno di tutta la vostra attenzione;
  • prendete un timer (magari fatto a pomodoro, visto che è proprio da qui che deriva il nome di questa metodologia) e fissate un intervallo temporale di 25 minuti;
  • lavorate sull'attività da svolgere fino a quando il timer non suonerà, senza distrarvi e senza interrompervi;
  • al suono del timer, mettete una crocetta su un foglio e prendetevi 5 minuti per riposarvi;
  • ricominciate tutto da capo e segnatevi quanti intervalli da 25 minuti sono necessari per svolgere ogni attività (ad esempio: verbale riunione - 2 crocette)
  • arrivati a 4 suoni del "pomodoro", prendetevi una pausa più lunga (la classica pausa caffé)
Può sembrare una tecnica sciocca ma chiunque è in grado di concentrarsi e di lavorare seriamente per almeno 25 minuti e suddividere in questo modo la vostra giornata, riposandovi tra un intervallo e l'altro, vi permetterà di essere più motivati ed efficienti.

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martedì 18 ottobre 2016

Quando la tecnologia in ufficio è un problema

"La Stampa" ci racconta che il 43% dei lavoratori va in difficoltà quando si parla di servizi cloud e che ci sono problemi anche con programmi come Power Point e Word. Vi risulta?

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lunedì 17 ottobre 2016

Il mondo sulle spalle dei 50enni

Nel 2030 un occupato su quattro sarà over 55. Un piccolo esercito di sei milioni di persone che può fare la ricchezza del Paese. A una condizione: non vedere l'invecchiamento come un problema, ma il vivere a lungo come un'opportunità. Ce ne parla "la Repubblica".

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venerdì 14 ottobre 2016

I falliti di successo

Vi ricordate questo articolo? "Il Corriere della Sera" torna sull'argomento, completando la riflessione fdatta qualche mese fa.

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giovedì 13 ottobre 2016

La formazione è un'avventura

Le esperienze estreme servono a imparare a gestire l'imprevisto?
Sembra di sì. Ce lo racconta "Italia Oggi".

"Formarsi scalando una montagna o affrontando una tempesta in mare aperto. Perché solo superando le improvvise e imprevedibili difficoltà ambientali si può acquisire quella prontezza di reazione che sul lavoro permetterà di affrontare le criticità e migliorare produttività aziendale e risultati personali."

(...)

"Basta dare un'occhiata all'attuale contesto socio-economico: altamente Volatile, Incerto, Complesso a Ambiguo (Vuca, l'espressione coniata dalla US Army per descrivere il mondo dopo la fine della Guerra Fredda).

La sensazione di insicurezza e le conseguenti paure si riflettono sulle organizzazioni aziendali sui contesti professionali. Da qui la necessità di introdurre strumenti di formazione innovativi, come l'adventure trainig, in grado di far evolvere le abilità del singolo e la sua capacità di interpretare e superare con successo sfide complesse.

Il clima di strutturale incertezza che stiamo vivendo impone un cambio di atteggiamento che porti a considerare l'imprevedibilità come una costante.

(...)

Imprese e singoli individui devono imparare a uscire dalla propria comfort zone. Affrontare situazioni di particolare criticità, in condizioni avverse e lontane dalla consuetudine, permette di potenziare le cosiddette soft skill dei collaboratori per il miglioramento della produttività aziendale e il conseguimento di risultati personali e di gruppo impensabili. 

(...)

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mercoledì 12 ottobre 2016

Coccolati ed efficienti

Otto imprese su dieci interessate ai piani di welfare aziendale che migliorano la produttività e riducono turnover e assenteismo. Ce ne parla "Italia Oggi".

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martedì 11 ottobre 2016

Il welfare aziendale funziona

Secondo lo studio riportato da "Il Sole 24 Ore" il welfare aziendale funziona e sono molte le aziende che ci credono. Cosa ne pensate?

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lunedì 10 ottobre 2016

Esperti di problem solving anche nel campo della Logistica

Chi risolva problemi serve moltissimo oggi e le aziende se ne stanno accorgendo ogni giorno di più. Ce ne parla "Affari&Finanza" che illustra come il settore della Logistica sia a caccia di problem solver.

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venerdì 7 ottobre 2016

I legami tra arte e produttività

Più arte per avere più produttività? Sembra che le opere d'arte stimolino le persone ad essere più produttive. Ce ne parla "Affari&Finanza". 

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giovedì 6 ottobre 2016

Le figure dirigenziali che trovano sempre lavoro

State pensando di intraprendere un percorso universitario o qualcuno a voi vicino è davanti a una scelta del genere? Eccovi le figure dirigenziali che, a detta di "Affari&Finanza", trovano sempre lavoro.

Ma c'è anche il retro della medaglia e ce lo spiega sempre "Affari&Finanza".

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mercoledì 5 ottobre 2016

Che affare le donne al comando

Ancora sulla leadership femminile...

(Fonte: "Il Venerdì")

Con un po' di donne al comando, conviene: crescono gli utili aziendali e i capi ringraziano. Lo assicura uno studio (...) che ha coinvolto 21.980 imprese in 91 Paesi (196 solo in Italia) e che ha concluso che basta un 30 per cento di donne nei cda per assicurarsi un incremento del 6 per cento della quota di utile netto. 

L'Italia in questa classifica è arrivata terza, dopo Norvegia e Lettonia: a giugno 2014 aveva il 24 per cento, l'anno dopo ha sfiorato il 28 per cento (mentre Germania e Olanda erano ferme al 6 per cento).

La ragione? Il valore delle manager unito alla legge sulla parità di genere nei consigli di amministrazione delle aziende quotate che venne approvata dal governo (...) nel 2012. Norme che, cifre alla mano, hanno funzionato (nel 2011 il dato era del 7,4 per cento) ma che sono temporanee. L'effetto, infatti, potrebbe esaurirsi (o ridursi) nel 2022 perché le quote sono imposte solo per tre rinnovi del board. Poi si vedrà.

Leggendo questo articolo non so se sentirmi molto triste o tristissima.

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martedì 4 ottobre 2016

La leadership femminile


(Fonte: "D")

Le previsioni del World Economic Forum non sono incoraggianti: considerato che negli ultimi 10 anni il divario economico tra donne e uomini si è ridotto solo del 3%, ce ne vorranno altri 118 per arrivare alla sospirata parità di genere.
Il divario economico, ovviamente, riflette anche il livello di potere - o presenza - che le donne hanno raggiunto nelle aziende (...) con le solite nazioni scandinave in testa alle classifiche e l'Italia al 41esimo posto su 145 Stati (...)

(...)

Dalla Global Win Conference (...) emerge come il 70% rietenga che i vertici aziendali siano pronti a riconoscere la leadership alle donne (nel 2009 era il 54%)
E' cambiato soprattutto l'approccio al work-life balance: se nel 2009 il 73% delle donne dichiarava di dedicare il 60% del tempo al lavoro, oggi la percentuale è scesa al 63%, avvicinandosi a quello che risulta essere l'equilibrio ideale più richiesto: stare in ufficio la metà del tempo.

Che un women way of management stia lentamente prendendo piede? E' indubbio che negli ultimi 20 anni lo stile del management sia cambiato (...). C'è molta meno adesione al modello maschile, fino a pochi anni fa dominante. Ora il focus si sta spostando sul work-life balance, tema che non crea più imbarazzo.
(...)
Il processo non sarà breve, ma il futuro vedrà spostarci su valori più tipicamente femminili, la collaborazione e la resilienza. Ma soprattutto dovrà essere soddisfatta la richiesta di tempo per sé.

Studi fatti in Svezia, dove si va verso la riduzione dell'orario a 6 ore, dimostrano che la produttività può aumentare anche modificando il modello orario. Servono leader illuminati che sposino l'idea e la facciano applicare: i modelli e i valori femminili potrebbero anche essere la risposta più adatta per uscire da una crisi che non è solo produttiva ed economica.

(...)

Molto del lavoro da fare è culturale: il modello patriarcale resiste tra gli uomini, ma anche tra le donne. Per questo servono occasioni di confronto (...) ma anche modelli positivi.

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lunedì 3 ottobre 2016

Le regole per trovare un buon posto di lavoro

Per quello che può servire, eccovi le sette regole d'oro di "Panorama" per trovare il lavoro dei sogni.

Segui le tue passioni

Il lavoro più facile da trovare spesso è anche quello che ci piacerebbe di più fare (...)
In altre parole: quando inizi un percorso di studio e formazione, scegli ciò che più ti interessa. Solo assecondando i tuoi stimoli e seguendo una strada che ti appassiona, infatti, riuscirai ad accorgerti di ciò che sarebbe utile per migliorare quella strada e migliorare te.

Impara le lingue

Sembra un consiglio scontato ma non lo è, visto che buona parte dei selezionatori inorridisce davanti all'inglese mostrato da candidati che nel loro cv assicuravano padronanza assoluta.
Specializzati, esercitati costantemente, segui corsi e programmi di scambio al di fuori di quelli scolastici. E se hai il tempo e la possibilità di concentrarti su un secondo idioma, scegline uno non banale: sì al giapponese, arabo e spagnolo, no a cinese, francese e tedesco.

Sii internazionale

Lingue straniere a parte, è molto difficile che i recruiter valutino positivamente una candidatura quando non è puntellata da esperienze all'estero. Non deve trattarsi necessariamente di periodi formativi o lavorativi coerenti con l'impiego che si insegue (...), l'importante è che comunichino apertura mentale e capacità di adattamento. 
Anche l'Erasmus funziona ma ormai non basta più.

Domani vedremo insieme la seconda parte dell'articolo.

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