venerdì 27 febbraio 2015

ISO 9001:2015 - Paragrafo 3: Termini e definizioni - 29

La definizione che analizzeremo oggi è quella di "gestione" ("management").

La prima parte della definizione è assolutamente identica e spiega che la gestione non è altro che un insieme di attività coordinate per guidare e tenere sotto controllo un'organizzazione.




La nuova nota due della ISO 9001:2015 (nell'attuale ISO 9000:2005 abbiamo un'unica nota) riprende in toto ciò che scriveva già la vecchia definizione e, cioè, che in inglese il termine "management" (che corrisponde al termine "gestione") a volte si riferisce alle persone, per esempio una persona o un gruppo di persone con l’autorità e la responsabilità per il governo ed il controllo di un’organizzazione. Dove "management" è usato con questo significato dovrebbe sempre essere accompagnato da un termine qualificativo in modo da evitare confusione con il concetto di gestione sopra definito.

La nuova nota 1, invece, è del tutto nuova e specifica che la gestione può includere la definizione delle politiche, degli obiettivi e dei processi necessari per raggiungere questi obiettivi.

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giovedì 26 febbraio 2015

ISO 9001:2015 - Paragrafo 3: Termini e definizioni - 28

La ventottesima definizione della nuova ISO 9001:2015 è "miglioramento" e vediamo subito che è una novità rispetto alla sola definizione della ISO 9000:2005 che ci parlava, invece, solamente di "miglioramento continuo".

Il miglioramento, la cui definizione si affianca a quella che abbiamo già visto di miglioramento continuo, secondo la bozza della nuova norma non è più una semplice attività ricorrente mirata ad accrescere la capacità di soddisfare i requisiti - come si legge nella ISO 9000:2005 - ma un'attività per accrescere la perfomance. Limitarsi a soddisfare i requisiti, dunque, non assicura di migliorare le proprie performance.

La nuova definizione aggiunge che il miglioramento può essere raggiunto con un'attività di tipo ricorrente ma anche con un'attività singola.
Non si parla più, dunque, di un processo continuo e non si specificano più gli input alla base di questo processo (la 9000:2005 parlava di verifiche ispettive, conclusioni delle verifiche ispettive, analisi dei dati, riesami, ecc.) L'organizzazione viene lasciata libera di scegliersi da sola gli input migliori per capire quando e dove ci sia bisogno di migliorare.

Il passaggio dal miglioramento continuo al semplice miglioramento, se ci ragionate sopra un attimo, è la differenza che passa tra il concetto di Kaizen e quello di Kayro. Ricordate? Un'organizzazione può scegliere se effettuare piccoli miglioramenti su base continua per ottenere, nel tempo, un risultato articolato (Kaizen) oppure se dedicarsi a un miglioramento più veloce e di maggiore impatto (Kayro). Il tutto, naturalmente, dipende dalla problematica da affrontare, dal contesto, dalle risorse disponibili, ecc.

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mercoledì 25 febbraio 2015

ISO 9001:2015 - Paragrafo 3: Termini e definizioni - 27

La definizione di "fornitore" che ritroviamo nella bozza della futura ISO 9001:2015 è del tutto identica a quella della ISO 9000:2005 se non per la precisazione relativa al servizio che abbiamo già trovato nella definizione precedente di "cliente".

Un fornitore, dunque, è un'organizzazione o una persona che fornisce un prodotto ma anche un servizio.

Può trattarsi di un produttore, di un distributore, di un dettagliante, del venditore di un prodotto, dell'erogatore di un servizio o di chi fornisce informazioni.

Anche in questo caso possiamo avere fornitori interni o esterni all'organizzazione.


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martedì 24 febbraio 2015

ISO 9001:2015 - Paragrafo 3: Termini e definizioni - 26

La definizione 26 della nuova ISO 9001:2015 è "cliente".

La definizione non è nuova perché la troviamo anche nella ISO 9000:2005 ma nella bozza della futura ISO 9001 è leggermente più articolata.

Un cliente può essere un consumatore, un utilizzatore finale di un prodotto o servizio, un committente, un dettagliante, un beneficiario, un rivenditore o un acquirente.

Rispetto alla definizione attuale, viene specificato come "cliente" chiunque (persona o organizzazione) riceva non solo un prodotto ma anche un servizio.

La nuova definizione specifica anche che gli output di ogni processo interno diventano l'input del processo successivo che risulta essere, così, il cliente interno del processo a monte.

Ricapitolando, un cliente è chiunque riceva un prodotto o un servizio da un fornitore. I clienti possono essere persone o organizzazioni ed essere interni o esterni.

A domani!

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lunedì 23 febbraio 2015

ISO 9001:2015 - Paragrafo 3: Termini e definizioni - 25

La venticinquesima definizione che troviamo nella ISO 9001:2015 è quella di "funzione".

La definizione è completamente nuova dato che non la ritroviamo nell'attuale ISO 9000:2005.

Una funzione viene definita come il ruolo ricoperto da un'unità designata all'interno di un'organizzazione.

Niente di particolarmente complicato come potete vedere.

A domani!

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venerdì 20 febbraio 2015

ISO 9001:2015 - Paragrafo 3: Termini e definizioni - 24

La nostra ventiquattresima definizione è completamente nuova perché non la ritroviamo nell'attuale ISO 9000:2005.

Si tratta del termine: "contesto dell'organizzazione" ed è bene analizzarlo attentamente perché introduce un concetto davvero importante per capire la futura ISO 9001:2015.

Si definisce come "contesto di un'organizzazione" l'ambiente costituito dall'insieme di condizioni e fattori interni ed esterni che hanno un effetto sul suo sistema di gestione della Qualità, cioè sull'approccio che l'organizzazione ha nei confronti dei suoi prodotti, dei servizi che offre, degli investimenti che fa e delle sue parti interessate.
In poche parole, stiamo parlando di qualcosa che ha un'influenza diretta sullo scopo dell'organizzazione e sulle sue strategie.

Questo contesto comprende tutte le necessità e le aspettative delle parti interessate, l'ambiente sociale, la cultura, l'ambito legale, l'ambiente tecnologico, il sistema normativo, la concorrenza, ecc.

Si contrappone al contesto interno che include fattori quali i valori di un'organizzazione, la sua cultura interna, le conoscenze che hanno i suoi uomini, le sue performance, ecc.

La definizione è completata da due note.
La prima aggiunge che il concetto di "contesto dell'organizzazione" è applicabile anche alle organizzazioni non a scopo di lucro, a quelle pubbliche e a tutte le altre mentre la seconda specifica che nella lingua inglese il "contesto dell'organizzazione" può essere definito anche come ambito del business, ambiente dell'organizzazione o ecostistema dell'organizzazione.

Ricordatevi che la ISO 9001:2015 si aspetta che, per definire lo scopo del sistema qualità della vostra organizzazione e per progettarlo e svilupparlo, prendiate in considerazione il contesto interno ed esterno.

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giovedì 19 febbraio 2015

ISO 9001:2015 - Paragrafo 3: Termini e definizioni - 23

La definizione di cui ci occuperemo oggi è completamente nuova. Si tratta del termine "coinvolgimento".

La bozza della futura ISO 9001:2015 ci spiega che il coinvolgimento ("involvement" in inglese) è l'impegno che si adotta nell'affrontare obiettivi condivisi per dare il proprio contributo al loro raggiungimento.

In realtà, anche l'attuale ISO 9000:2005 fa riferimento al coinvolgimento citandolo, ad esempio, negli otto principi della Qualità e, nello specifico, parlando del coinvolgimento del personale.
In particolare, il principio che ci interessa in questo momento recita che: "le persone, a tutti i livelli, costituiscono l'essenza dell'organizzazione ed il loro pieno coinvolgimento permette di porre le loro capacità al servizio dell'organizzazione".

L'attuale ISO 9000 torna a parlare di coinvolgimento al punto 2.6 quando, accennando al ruolo dell'alta direzione, specifica che tra i suoi compiti c'è anche quello di: "promuovere la politica e gli obiettivi per la qualità nell'ambito di tutta l'organizzazione per accrescere la consapevolezza, la motivazione ed il coinvolgimento".

Anche in questo caso, dunque, un'aggiunta e una precisazione utili ma che non dovrebbero risultare completamente nuove all'attento lettore della famiglia di norme ISO 9000.

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mercoledì 18 febbraio 2015

ISO 9001:2015 - Paragrafo 3: Termini e definizioni - 22

Il termine che esamineremo oggi e che ritroviamo nella nuova ISO 9001:2015 è "correzione".

La definizione è identica a quella che già conosciamo e che ritroviamo nell'attuale ISO 9000:2005 e ci spiega che una correzione è un'azione che serve per eliminare una non conformità rilevata.

Anche le due note che completano la definizione sono identiche nelle due versioni della norma.

A domani con una nuova definizione!

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martedì 17 febbraio 2015

ISO 9001:2015 - Paragrafo 3: Termini e definizioni - 21

La ventunesima definizione contenuta nella bozza della nuova ISO 9001:2015 è "miglioramento continuo".

Analizzando la nuova definizione e confrontandola con quella contenuta nell'attuale ISO 9000:2015, vediamo subito che esse differiscono per una cosa che potrebbe sembrare un'inezia:

attuale definizione: "attività ricorrente mirata ad accrescere la capacità di soddisfare i requisiti"
nuova definizione: "attività ricorrente mirata ad accrescere la performance"

Non si mira più, dunque, al mero soddisfacimento dei requisiti ma, affinché un'azione possa essere catalogata come una vera e propria azione di miglioramento, occorre che porti un miglioramento sostanziale della performance dell'organizzazione.

Mi sembra che il nuovo ragionamento non faccia una piega, siete d'accordo?
Limitarsi al soddisfacimento dei requisiti non significa migliorare in maniera continua. Giusto?

La nota che accompagna la definizione è identica nelle due versioni della norma.

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lunedì 16 febbraio 2015

ISO 9001:2015 - Paragrafo 3: Termini e definizioni - 20

La nuova definizione che esamineremo insieme oggi è quella di "azione correttiva".

Un'azione correttiva è un'azione eseguita per eliminare la causa di una non conformità (di non conformità abbiamo parlato proprio ieri) affinché questa non si ripresenti in futuro.

Quest'ultima parte della definizione, "affinché non si ripresenti in futuro" è nuova e non è presente nell'attuale ISO 9000:2005 che, invece, completa la frase in questo modo: "Azione per eliminare la causa di una non conformità rilevata, o di altre situazioni indesiderabili rilevate".

L'attuale ISO 9000, dunque, punta l'attenzione:
  1. sul fatto che la non conformità debba essere rilevata (e non possa, quindi, essere legata ad una sensazione o ad un'impressione)
  2. sul fatto che oltre ad una vera e propria non conformità ci possano essere altre situazioni indesiderabili che, pur non potendo essere classificate come non conformità, sarebbe meglio eliminare
La nuova ISO 9001:2015, invece, dà per scontato che una non conformità debba essere rilevata e si concentra solamente su di essa, senza estendere la sua attenzione ad altro. In compenso, punta l'attenzione sul fatto che un'azione correttiva sia davvero centrata quando la non conformità non si ripresenta in futuro.

La nota 1 e la nota 2 che accompagnano il testo sono identiche nelle due versioni della norma ma, nella bozza della ISO 9001:2015, viene eliminata la terza nota che specificava come i due termini "correzione" ed "azione correttiva" avessero significati diversi.

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venerdì 13 febbraio 2015

ISO 9001:2015 - Paragrafo 3: Termini e definizioni - 19

La diciannovesima definizione è "non conformità" che è l'esatto contrario di "conformità" che abbiamo visto ieri.

La non conformità viene definita esattamente come nella ISO 9000:2005 e, precisamente, come il mancato soddisfacimento di un requisito.

Di non conformità abbiamo parlato anche all'interno della nostra sezione "Terminologia" alla quale vi rimandiamo per ogni ulteriore approfondimento.
Se, poi, aveste voglia di rilassarvi leggendo qualche aforisma sul tema, vi lasciamo anche questo link che raccoglie gli aforismi sulle non conformità.

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giovedì 12 febbraio 2015

ISO 9001:2015 - Paragrafo 3: Termini e definizioni - 18

La diciottesima definizione che ritroviamo nella bozza della futura ISO 9001:2015 è quella di "conformità" che viene descritta come il soddisfacimento dei requisiti.

La definizione è accompagnata da una sola nota che spiega come, nella lingua inglese, il termine "conformance" sia sinonimo di "conformity" ma che sia meglio non utilizzarlo, esattamente come il termine francese "compliance" che va evitato nello stesso modo.

Tutto uguale all'attuale versione della ISO 9000:2005 se non per il fatto che nella bozza della nuova versione è stato aggiunto il riferimento alla lingua francese che mancava nella versione attuale.

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mercoledì 11 febbraio 2015

ISO 9001:2015 - Paragrafo 3: Termini e definizioni - 17

La diciassettesima definizione che troviamo nella bozza della futura ISO 9001:2015 e che è destinata, con tutte le altre, a rientrare molto probabilmente nella futura ISO 9000 è "audit".

Secondo la nuova norma, un audit o verifica ispettiva è un processo sistematico e indipendente che ha lo scopo di raccogliere evidenze oggettive per valutare attraverso esse quanto i criteri della verifica ispettiva siano stati soddisfatti.

Come potete subito vedere, rispetto alla definizione attuale della ISO 9000:2005, nella nuova definizione manca l'aggettivo "documentato" che non accompagna più il termine "processo" all'interno della frase: "Processo sistematico, indipendente e (documentato) per ottenere evidenze della verifica ispettiva e valutarle con obiettività, al fine di stabilire in quale misura i criteri della verifica ispettiva sono stati soddisfatti".

La prima nota che accompagna la nuova definizione ci spiega che un audit può essere interno (audit di prima parte) oppure esterno (di seconda parte quando si tiene presso un fornitore e di terza parte quando è tenuto da un ente accreditato per rilasciare a un'organizzazione la certificazione).
La nota aggiunge anche un'ulteriore precisazione, distinguendo tra "combined audit" (li abbiamo quando due o più parti di sistemi di gestione differenti come, ad esempio, il Sistema Qualità e il Sistema Ambientale vengono auditati insieme) e "joint audit" (li abbiamo quando due o più organizzazioni collaborano per auditare una singola area, un processo, un fornitore, ecc.).

La prima nota presente nell'attuale ISO 9001:2005 si limita a spiegare cosa sia un audit di prima parte illustrando che si tratta di una verifica ispettiva condotta da un'organizzazione al suo interno o per suo conto, con lo scopo di fornire gli input per un riesame della Direzione o per altri scopi sempre interni.
Serve per verificare la conformità dei processi.
Si aggiunge che, nel caso di piccole realtà, l'indipendenza dell'auditor rispetto al processo auditato si può dimostrare semplicemente con l'assenza di responsabilità direttamente collegate al processo che l'auditor sta verificando.

La seconda nota della nuova ISO 9001:2015 riprende la prima nota dell'attuale ISO 9000:2005 aggiungendo tutto ciò che non era ancora stato specificato.

La nota 2 della ISO 9000:2005 spiega cosa sono gli audit esterni (quelli di seconda e di terza parte) chiarendo che un audit di seconda parte viene condotto da una parte interessata (ad esempio un cliente) o da qualcuno che lavora per conto di questa "interested party". L'audit di terza parte, invece, viene condotto da organismi indipendenti con lo scopo di certificare il sistema di gestione dell'organizzazione.

La nota 3 della nuova ISO 9001:2015 riprende l'attuale nota 2 della ISO 9000:2005.

La nota 3 della ISO 9000:2005 riprende la spiegazione su cosa si intenda per "combined audit" mentre la nota 4 spiega cosa sia un "joint audit".

Come vedete, dunque, non cambia assolutamente nulla se non il fatto che nella ISO 9000:2005 siano presenti 4 note e nella futura ISO 9001:2015 solamente 3, che la disposizione del testo sia un po' diversa e che l'aggettivo "documentato" di cui abbiamo parlato all'inizio di questa riflessione sia stato eliminato.

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martedì 10 febbraio 2015

ISO 9001:2015 - Paragrafo 3: Termini e definizioni - 16

La sedicesima definizione della nuova ISO 9001:2015 è misurazione che lo standard definisce come il processo per determinare un valore.

La definizione viene accompagnata da una nota che aggiunge che, secondo la ISO 3534-2:2006 ("Statistica - Vocabolario e simboli - Parte 2: Statistica applicata"), il valore determinato è, solitamente, una quantità.

La ISO 9000:2005 non ha una definizione specifica che riguardi la misurazione perché le definizioni si limitano alle sei seguenti:

- sistema di controllo della misurazione;
- processo di misurazione;
- conferma metrologica;
- caratteristica metrologica;
- funzione metrologica;
- apparecchiatura per misurazione;

ma fa cenno al fatto che si debbano stabilire metodi per misurare l'efficacia e l'efficienza di ciascun processo.

Tra le azioni che riguardano il miglioramento continuo, aggiunge poi che la misurazione, la verifica, l'analisi e la valutazione dei risultati della soluzione attuata per migliorare servono per stabilire se gli obiettivi siano stati raggiunti.

Parlando di evidenze oggettive, si aggiunge che possono essere fornite da osservazioni, misurazioni, prove o da altri mezzi mentre citando le attività di ispezione, controllo e collaudo si specifica che la valutazione della conformità va fatta mediante osservazioni e giudizi associati, quando opportuno, a misurazioni, prove e verifiche a mezzo di calibri.

La definizione, quindi, è nuova ma non aggiunge nulla di nhuovo rispetto a quanto ci avevano già insegnato le norme attuali (ISO 9000:2005 e ISO 9001:2008).

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lunedì 9 febbraio 2015

ISO 9001:2015 - Paragrafo 3: Termini e definizioni - 15

La nuova definizione di oggi è "monitorare".

La ISO 9001:2015, riprendendola dal DIS della 9000:2014, ci spiega che monitorare significa determinare lo stato di:

- un sistema
- un processo
- un'attività

La definizione si completa con due note che spiegano che, per determinare lo stato, occorre fare un controllo, supervisionare il sistema, il processo o l'attività o osservarli in maniera critica (nota 1) e che monitorare significa osservare l'oggetto in stadi e momenti differenti (nota 2).

Di monitoraggio avevano già parlato le versioni precedenti della ISO 9001, associandolo al grado di soddisfazione dei clienti, ai criteri di accettazione dei processi e prodotti, ai dispositivi di monitoraggio e misurazione e alla conformità di prodotto e di sistema.

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venerdì 6 febbraio 2015

ISO 9001:2015 - Paragrafo 3: Termini e definizioni - 14

La quattordicesima definizione è: "outsource" indicato nella nuova ISO 9001:2015 proprio come forma verbale.

La nuova norma ci spiega che ricorrere all'outsourcing significa fare un accordo con un'organizzazione esterna affinché questa si occupi di una funzione o di un processo dell'organizzazione che le ha affidato l'incarico.

Gli estensori della norma si sono anche preoccupati di chiarire, con la nota 1, che un'organizzazione esterna è al di fuori dello scopo del sistema di gestione sebbene la funzione o il processo dati in outsourcing facciano parte dello scopo del sistema di gestione.

Di outsourcing o esternalizzazione si parlò per la prima volta nella norma del 2000 che recitava:
"Qualora l'organizzazione scelga di affidare all'esterno processi che abbiano effetti sulla
conformità del prodotto ai requisiti, essa deve assicurare il controllo di tali processi.
Nell'ambito del sistema di gestione per la qualità devono essere definite le modalità per tenere sotto controllo tali processi affidati all'esterno.
"
A tal proposito vi segnaliamo questo articolo.

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giovedì 5 febbraio 2015

ISO 9001:2015 - Paragrafo 3: Termini e definizioni - 13

La nostra tredicesima definizione è "performance" che risulta completamente nuova.

Vediamo cosa dice in proposito la nuova ISO 9001:2015.

La performance viene definita come un risultato misurabile.

La definizione è accompagnata da due note.
Nota 1 - le performance possono riferirsi a risultati quantitativi o qualitativi;
Nota 2 - le performance possono riferirsi alla gestione delle attività, dei processi, dei prodotti, dei servizi, dei sistemi o delle organizzazioni.

Riassumendo, quindi, il termine performance si riferisce a un risultato che si può misurare e che viene raggiunto attraverso attività, processi, prodotti, servizi, ecc.
Se un'attività, un processo, ecc. hanno buone performance, significa che hanno raggiunto risultati che riteniamo accettabili e in linea con le nostre aspettative.


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mercoledì 4 febbraio 2015

ISO 9001:2015 - Paragrafo 3: Termini e definizioni - 12

Il dodicesimo termine che analizzeremo è "processo".

Vediamo subito che la definizione non è cambiata rispetto alla ISO 9000:2005 perché anche nella ISO 9001:2015 resta "insieme di attività correlate o interagenti che trasformano elementi in entrata in
elementi in uscita
".

Anche nella prima nota che accompagna la definizione non cambia mentre, così come nella terza e nella quarta (che, nella versione attuale della ISO 9000:2005 sono rispettivamente la seconda e la terza).
Vediamo, però, che nella nuova ISO 9001:2015 viene aggiunta una nota, la 2, che spiega come, in certi processi, alcuni input diventino output senza subire alcuna trasformazione.

E' una precisazione che la nuova norma si sente di associare al termine processo che viene generalmente visto come la "trasformazione" di qualcosa in qualcosa di nuovo.
In effetti, se ci ragioniamo su un momento, scopriamo che questa riflessione è assolutamente vera e, ancora una volta, ci rendiamo conto di quanto la nuova norma stia sforzandosi di farci capire che i processi devono coprire tutte le nostre attività all'interno di un sistema di gestione anche quando ci sembrano poco tradizionali.

Riassumendo, un processo è composto da una serie di attività correlate che interagiscono una con l'altra.
I processi utilizzano risorse per trasformare gli input in output e i processi si relazionano uno all'altro proprio perché gli output di uno diventano gli input di un altro. Anche se questo avviene per la maggioranza dei processi, tuttavia ci sono anche delle eccezioni nelle quali gli input diventano output senza subire alcuna trasformazione.
I processi andrebbero pianificati e svolti in condizioni controllate e si definisce efficace un processo che realizza le attività pianificate e raggiunge i risultati attesi.

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martedì 3 febbraio 2015

ISO 9001:2015 - Paragrafo 3: Termini e definizioni - 11

La nostra undicesima definizione contenuta nella nuova ISO 9001:2015 è "informazione documentata".

Il termine è nuovo e sostituisce le definizioni "documento"  e "informazione" che troviamo nella ISO 9000:2005.

La bozza della futura norma ci spiega che un'informazione documentata è costituita da due parti:
  1. l'informazione che l'organizzazione è tenuta a controllare e a conservare;
  2. il mezzo che la contiene (possiamo avere, infatti, "documented informations" fatte di carta, residenti su file, rappresentate da un campione di riferimento, presentate in forma di fotografia, video o altro ancora)
La definizione si completa con due note.
La nota 1 ci informa che un'informazione documentata può avere qualsiasi formato, essere trasmessa con ogni mezzo e derivare da qualunque fonte.
La nota 2 spiega che un'informazione documentata si può riferire:
  • al sistema di gestione per la qualità, inclusi i suoi processi (sono le procedure, le istruzioni di lavoro, ecc.);
  • informazioni che servono all'organizzazione per poter lavorare (sono i vecchi documenti come, ad esempio, le specifiche o i disegni);
  • evidenze di risultati raggiunti (sono le vecchie registrazioni)
Nella norma ISO 9000:2005 troviamo i due termini "informazione" e "documento" ai quali sono rispettivamente associate le seguenti definizioni:
informazione - dati significativi
documento - informazioni con il loro mezzo di supporto

Come vedete, dunque, la nuova norma ha integrato le due definizioni dando origine alle nuove "documented informations" che, in un'ottica moderna di qualità, non ha più molto senso suddividere.

E' interessante vedere come l'attuale nota 3 associata alla definizione di "documento" nella ISO 9000:2005 venga completamente ignorata nella nuova definizione che ne dà la ISO 9001:2015.
Stiamo parlando di queste poche righe:
"Alcuni requisiti come quello della leggibilità si riferiscono a tutti i tipi di documenti; tuttavia altri possono risultare diversi come quello relativo alle revisioni di controllo, nel caso delle specifiche, o quello della rintracciabilità, nel caso delle registrazioni."
Evidentemente si cerca di distaccarsi da una visione documentale classica per far capire al lettore che qualsiasi informazione utile per il lavoro dell'organizzazione può diventare un'informazione documentata con caratteristiche e requisiti peculiari che andranno, di volta in volta, definiti, analizzati, valutati e monitorati.

Le prime due note che si riferiscono al termine "documento" nell'attuale ISO 9000:2005 sono, invece, in qualche modo integrate nella nuova definizione perché si riferiscono, rispettivamente, al fatto che i mezzi di supporto di un documento possano essere molteplici e che un insieme di documenti (come, ad esempio, specifiche e registrazioni) venga spesso denominato genericamente"documentazione".

Il discorso relativo alle informazioni documentate, si completa con l'articolo che abbiamo pubblicato su QualitiAmo qualche tempo fa e che vi abbiamo linkato all'inizio di questa descrizione.

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lunedì 2 febbraio 2015

L'approvazione dipende da come la chiedi


Luca e Matteo entrarono in chiesa per pregare.

Luca si chiese se fosse il caso di fumare mentre si accingeva a pregare.
Matteo gli disse: “Perché non lo chiedi direttamente al prete?

Così Luca si recò dal prete e gli chiese: “Padre, mi perdoni...posso fumare mentre prego?
 

Il prete rispose: “No, figliolo, non puoi! In questo modo non rispetteresti la nostra religione.

Luca tornò dall'amico e gli riferì quello che il prete gli aveva detto.
Matteo rispose: “Non sono affatto sorpreso che sia andata in questo modo. Hai fatto la domanda sbagliata. Lascia che provi io.

Matteo si recò dal prete e chiese: "Padre, posso pregare mentre fumo?"

E il prete: “Ma certamente, figliolo! Puoi sempre pregare, qualsiasi cosa tu stia facendo...

Morale della storia: L'approvazione dipende da come viene richiesta.


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