mercoledì 30 dicembre 2009

La soglia di difetti e la mentalità giapponese

Una vecchia storiella racconta di un produttore giapponese di componentistica elettronica che un giorno ricevette un ordine di 10.000 pezzi da un'azienda americana.
L'ordine diceva che sarebbe stata accettata una soglia di difetti dello 0,03%.

L'azienda giapponese spedì puntualmente la consegna in due pacchi separati.
Un pacco conteneva 9.997 pezzi buoni e l'altro, chiuso con un nastro rosso, ne conteneva 3 difettosi.

La nota accompagnatoria diceva: "Siamo molto spiacenti, ma non capiamo le pratiche operative americane. Non comprendiamo perché l'azienda richieda 3 articoli difettosi ogni 10.000 pezzi, tuttavia, nel rispetto delle esigenze dei vostri clienti, abbiamo appositamente prodotto i 3 pezzi difettosi che vi trasmettiamo separatamente. Confidando in una consegna soddisfacente, porgiamo distinti saluti".

Ed ora sotto, vogliamo leggere i vostri commenti!

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

mi sto approcciando a questa realta' mediante un corso su ''tecnico innovazione di processo e prodotto dei sistemi integrati''.....e leggendo su mi e' venuto pensato...esiste un libro di barzellette sulla qualità?Che ne pensate di inventarlo?

Amministratore ha detto...

No, non ci abbiamo mai pensato ma potrebbe essere un'idea :o)

Grazie per il suggerimento e a presto! Ciao!