venerdì 27 novembre 2009

La metodologia 8D

Sull'ultimo numero di Quality Progress abbiamo letto la domanda di un lettore sull'"errore umano" e l'abbiamo trovata interessante, così come la risposta data da Keith Wagoner, esperto della metodologia 8D di cui abbiamo già parlato su QualitiAmo.

Ve le proponiamo:

D: In alcune aree di certi nostri processi di assemblaggio non è facile implementare sistemi a prova di errore (poka-yoke).
Capita che, a volte, un pezzo (più o meno ogni 10.000) venga scartato dal cliente per un errore che non è tecnico come, ad esempio, la mancanza di un'etichetta o un difetto visivo.
Sappiamo che si tratta di un errore umano ma alcuni clienti insistono nel volere individuare l'esatta causa che l'ha prodotto. 
C'è un metodo per farlo?

R. Uno dei modi per risolvere il problema è la tecnica del Team Oriented Problem Solving (TOPS) della Ford.
Negli anni '80, quando il suo motto era: "La Qualità è il lavoro numero uno", Ford sviluppò questa metodologia che prese il nome dalle TOPS 8 Discipline (8D), un lavoro sistematico per individuare le cause che hanno generato un problema.

l'8D è un eccellente strumento per documentare le attività di Problem solving (individuazione e risoluzione delle cause del problema) in una maniera sicuramente accettabile per i clienti.

Nella prima fase di applicazione dello strumento si dovrà pianificare un piano di progetto per eliminare il problema e migliorare il processo. Questo piano comprenderà uno scopo, l'ambito di applicazione, le attività chiave, le responsabilità, le tempistiche e le risorse a disposizione.

Nella seconda fase si descriverà il divario esistente tra la situazione "as-is" (così com'è) e i desideri dell'organizzazione. Ci si deve focalizzare su un problema specifico e capire come lo si vuole risolvere.

La terza fase è quella di contenimento in cui ci assicuriamo che il cliente non riceva altri prodotti difettosi.

A questo punto entriamo nella quarta fase e il team è pronto a determinare la causa che ha portato allo sviluppo del problema. Si può partire utilizzando, ad esempio, lo strumento del brainstorming

Avendo identificato le cause, il team è pronto a stabilire un'azione correttiva nella quinta fase e a pianificarne l'implementazione che andrà verificata nella sesta fase.

Il lavoro, però, non è ancora finito perché nella settima fase bisognerà assicurarsi di monitorare il processo per assicurarsi che il problema non si ripeta.

L'ottava e ultima fase è quella della comunicazione. Tutti coloro che sono stati coinvolti nel processo di individuazione e correzione del problema andranno citati e lo sforzo fatto andrà opportunamente celebrato.

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