venerdì 4 aprile 2014

I lavoratori poveri

Tratto da: "Il Fatto":

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"Tradizionalmente, la povertà è stata associata alla mancanza di lavoro ma, più recentemente, questi confini sono diventati più sfumati e anche categorie di lavoratori regolarmente occupati si trovano di fatto in condizioni di povertà".

La sostanza del problema è così riassunto dall'ultimo rapporto Cnel sul mercato del lavoro.
L'analisi sugli "working poor", i lavoratori poveri che, pur lavorando, non riescono a raggiungere una soglia dignitosa di reddito è diventata ormai essenziale in tutte le indagini sul mondo del lavoro.

Secondo il rapporto in questione, infatti, in Italia, nel 2010, eano il 12,5% della forza lavoro (...) ma nel 2011 erano già saliti al 14,3%.

Gli working poor, cioè i lavoratori a basso salario, sono coloro la cui retribuzione è inferiore ai due terzi della mediana della distribuzione dei salari orari. In Italia questa media è pari a 11,9 euro lordi contro i 13,2 euro dell'area euro. Il basso salario nel nostro paese, quindi, è indicato in 7,9 euro lordi all'ora, circa 5,5 euro netti orari, 800-900 euro al mese. Troppo poco per vivere ma abbastanza per essere condsiderati lavoratori o lavoratrici, a tutti gli effetti.

La contraddizione è tutta qui, in questo conflitto tra lo status poercepito e quello vissuto concretamente nella vita di tutti i giorni.
Ci si alza la mattina presto, si va al lavoro con orari sempre più lunghi, si torna a casa, magari con la valigetta 24 ore e, in un mondo di disoccupazione crescente, si è visti come persone fortunate.


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