venerdì 1 agosto 2008

Calibrare gli strumenti? Quando?

Le organizzazioni, per quanto riguarda la norma ISO 9001, si dividono in due gruppi:

- quelle che vogliono certificarsi per migliorare e per crescere e che trovano un valore aggiunto nell'organizzare meglio il proprio lavoro
- quelle che si certificano perché "devono" e che considerano tutti gli adempimenti per rispettare i requisiti normativi solo una noiosa forzatura.

Tra i requisiti maggiormente disattesi o "forzati" da questo secondo gruppo di aziende troviamo l'esigenza di calibrare gli strumenti di misura.
Ci sono molti esempi di organizzazioni con centinaia di strumenti di misura che cercano, in ogni modo, di giustificare la calibrazione solo di una piccola parte di essi, quella effettivamente utilizzata dal dipartimento che deve dare l'"ok" al rilascio del prodotto.

Ora, per quanto riguarda l'assicurazione della qualità finale potremmo anche essere a posto dato che il prodotto, prima di essere spedito al cliente, viene sottoposto a misurazioni certificate. Ma cosa dire della gestione della qualità? Come giustificheremo le inevitabili inefficienze se, durante il percorso del prodotto, utilizziamo strumenti la cui calibratura non è stata verificata?

Attaccare tante belle etichette con su scritto "for reference only" (solo come riferimento) intendendo che le misurazioni effettuate con quelle strumentazioni sono valide solo internamente e non costituiscono prova della qualità del prodotto finale quale valore aggiunto fornisce a tutto il processo?

Delle due l'una: se le misure servono vanno fatte bene, se non servono tanto vale non sprecare tempo a farle, non credete?
Oppure si possono fissare parametri maggiori di tolleranza se non ci interessa una misura precisissima e, in questo caso, utilizzare strumenti meno costosi e che necessitano calibrature meno frequenti.

Ora, a seconda delle aziende, ci saranno sicuramente dei processi interni che necessitano solo di una veloce controllatina "strada facendo", senza pretese di correttezza assoluta ma il sospetto è lecito quando solo un 10-20% delle strumentazioni presenti in azienda viene calibrato.

Quale valore aggiunto potrete offrire al vostro cliente eseguendo misurazioni con strumenti non calibrati? Il tempo perso per eseguire operazioni che non offrono alcun tipo di garanzia chi lo paga? E chi si addossa il disagio di un prodotto che deve arrivare alla fine del processo per essere riconosciuto come "fuori standard"?

E' davvero questo lo spirito della Qualità? Cosa ne pensate?

Nessun commento: