venerdì 17 settembre 2010

Anche per voi la memoria è un problema?

Forza, alzi la mano chi tra di voi non ha mai avuto problemi di memoria!
Nessuno? Infatti, proprio come pensavo!

Prima o poi tutti si trovano a dover gestire una quantità di informazioni talmente grande da non poterle richiamare quando servono e questo è un guaio, soprattutto in campo professionale.
Dimentichiamo numeri, nomi, dettagli, liste di cose da fare.
Riusciamo a dimenticare persino il nome della directory dove abbiamo messo i documenti che ci servono per l'audit che sta per iniziare, insomma...un vero disastro!

Niente paura, però, come tutti voi certamente sapete, la memoria può essere esercitata in moltissimi modi e credo che ognuno usi già quello che gli è più congeniale.

Nel mio piccolo uso lo stesso metodo che Woody Allen spiega a modo suo nel film "Scoop" dove, nei panni dell'indimenticabile mago Splendini, fa sfoggio di una mnemotecnica infallibile (a dire la verità molto approssimativa!) che ci fa capire che la memoria non è un magazzino con una capienza data, ma una costellazione di connessioni che entrano in risonanza per vie imprevedibili.

Ed è proprio questo il cuore della tecnica che vi presento:  le connessioni!

Ricordare le cose grazie alle connessioni significa semplicemente concentrare la propria attenzione nell'immagazzinare una certa informazione legandola a qualcosa che per noi abbia un certo significato.

Un esempio che qualcuno di voi ricorderà fin dalle scuole elementari è la famosa frase: "ma con gran pena le reca giù", per ricordare la partizione delle Alpi italiane:

MA = Alpi Marittime
CO = Alpi Cozie
GRA = Alpi Graie
PE = Alpi Pennine
LE = Alpi Lepontine
RE = Alpi Retiche
CA = Alpi Carniche
GIU = Alpi Giulie

Ancora!
Poniamo che voi dobbiate ricordare cinque parole che non hanno alcun legame una con l'altra come: gatto, riso, cappello, piccione e cancello.
Difficili da ricordare ma non se archivieremo l'informazione associandola all'immagine di un gatto su un cancello che mangia riso posto all'interno di un cappello e cerca di difenderlo dall'attacco di un piccione. Così è molto più facile, vero? Vi assicuro che ricorderete questa immagine per molto, molto tempo!


E chissà se qualcuno di voi ha letto di recente che gli esperti di sicurezza informatica consigliano un metodo infallibile per ricordare la propria password: invece di sceglierne una complicatissima, magari infarcita di numeri e segni messi a caso, optare per una frase come, ad esempio, "ho due figli Carlo di 5 anni + Laura di 2". Facile da ricordare per voi ma impossibile da scoprire per un estraneo!

E voi che "trucchi" usate per aiutare la memoria? Ce li raccontate?


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