lunedì 15 novembre 2010

I sistemi pensanti

Avete già sentito parlare di "sistemi pensanti"? Sapete di cosa si tratta?

Partiamo da una definizione semplice di sistema: un sistema è dato da un insieme di processi che, insieme, ottengono un certo risultato.
Ogni sistema è parte di un sistema più grande fino ad arrivare all'infinito. Tracciare una linea che delimiti il vostro sistema è la prima cosa da fare per esaminarlo.

Prendiamo, ad esempio, un'automobile. La macchina, nel suo insieme, può essere considerata un sistema ma è composta, a sua volta, da sottosistemi come il motore, il sistema elettrico, ecc.
Se, però, prendiamo tutte queste parti e le mettiamo in un garage non otteniamo automaticamente un'automobile.
Ecco spiegato in maniera semplice che un sistema è più della somma delle sue singole parti.

Spesso i sistemi sono considerati (e vissuti) come qualcosa di emeticamente chiuso nei confronti dell'esterno: nessuna relazione, nessuno scambio. Pensate, ad esempio, ai singoli dipartimenti aziendali di un'organizzazione dove non si collabora. Ci sarà il "sistema Commerciale" che non collaborerà con il "sistema Ufficio Tecnico", ecc.

Un bel pasticcio!

Alla luce dei recenti percorsi del management in generale e dei concetti di leadership e Qualità in particolare, sappiamo che sono, invece, i sistemi aperti (che si vedono, cioè, come parte di un qualcosa di superiore) ad ottenere i risultati migliori.
Basti pensare a Wal-Mart che ha rivoluzionato il sistema di vendite al dettaglio considerando i fornitori parte del suo sistema di customer service.

I sistemi pensanti, in particolare, sono quelli che cercano di interpretarsi grazie all'applicazione di un modello esterno che gli permetta di ottimizzarsi. Il modo di porsi e di pensare, ovviamente, dipende dai risultati che volete ottenere.

A domani per la seconda parte. Non mancate!

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