giovedì 17 gennaio 2013

Lavorare in team

Quando si passa da un'organizzazione per funzioni a un'organizzazione per processi, è naturale organizzarsi in team e cercare di lavorare bene in gruppo.
Il passaggio, però, è tutt'altro che facile, soprattutto per chi lavora in un'organizzazione dove manchi la cultura necessaria ad una buona interazione tra le persone. E' questo il motivo principale che porta all'insorgere delle problematiche legate ai team di lavoro che ben conosciamo.

Il modo migliore per affrontare la cosa è quello di procedere per gradi, lavorando bene su ognuno dei sei step che vi presenteremo.

1 - Preparare un piano

Non pensate che cambiamenti importanti come questo possano prescindere da uno studio approfondito e dalla preparazione di un buon piano per il loro sviluppo.
La pianificazione, infatti, aiuta a creare il clima giusto per il cambiamento, fa in modo che le necessità dell'organizzazione e quelle del suo personale vengano prese in considerazione e rispettate e assicura una transizione dolce senza traumi.

Perché un piano si possa definire "buono", però, occorrerà spendere un bel po' di tempo per assicurarsi l'appoggio da parte della Direzione. Dire che occorre lavorare in gruppo e poi non mettersi in gioco per primi, infatti, non rende certo credibile il cambiamento. Senza il supporto del top management e senza un cambiamento percepibile nel suo approccio sarà davvero impossibile convincere i colleghi che stiamo facendo sul serio e che i problemi di uno diventeranno i problemi di tutti (perché è così che si lavora in un gruppo).
Sentire i vertici lontani dai problemi di tutti i giorni avrà un effetto terribile sul morale dei lavoratori e sulle loro performance perché non c'è nulla di peggio che convincerli di qualcosa e poi mostrare coi fatti che stiamo procedendo esattamente nella vecchia maniera.

Il secondo aspetto da considerare nella pianificazione è quello di individuare subito il responsabile del gruppo di lavoro (ad esempio il proprietario del processo) e chiarire bene i suoi compiti.
Non possiamo fermare il nostro lavoro in attesa di organizzarci meglio, dunque occorre che le persone migliori della nostra organizzazione prendano saldamente in mano le redini dei diversi gruppi per condurli attraverso un difficile periodo di assestamento durante il quale verrano ridiscussi ambiti, priorità, obiettivi individuali, ecc.
Le persone più esperte di gestione del cambiamento potranno darvi una grande mano in questo lavoro perché occorrono competenze ben radicate per far sì che un progetto come questo non finisca in un nulla di fatto (vi ricorda qualcosa? Sono certa di sì!)

A domani per il secondo step.

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