lunedì 18 gennaio 2016

Bastone e carota

Torniamo sul discorso della motivazione che deve stare alla base di un progetto che preveda dei cambiamenti all'interno di un'organizzazione con alcune riflessioni che ho letto sull'ultimo numero di "Quality Progress".

La rivista sostiene che i migliori risultati in termini di cambiamento si ottengano, ovviamente, negli ambienti di lavoro dove le persone sono motivate e che la migliore motivazione per un collaboratore non sia quella di svolgere un certo compito ma di portare risultati chiari e misurabili entro la data stabilita. In questo modo si sentirebbe parte del cambiamento e non vittima dello stesso.

Dunque come si fa a spostarsi da un ambiente dominato dalla semplice richiesta di svolgere alcuni compiti ben precisi a un'azienda basata su una filosofia più orientata ai risultati?

Il metodo tradizionale che si è sempre utilizzato per motivare i collaboratori è la coppia "bastone-carota" mediante la quale un lavoratore viene ricompensato se abbraccia il cambiamento e punito se lo osteggia.
Questo metodo lavora essenzialmente su due emozioni tipicamente umane:
  • il desiderio
  • la paura
ma può funzionare solamente a queste condizioni:
  • che la carota sia abbastanza dolce (cioè che la ricompensa sia qualcosa per cui valga davvero la pena impegnarsi);
  • che il lavoro non richieda troppo sforzo e impegno;
  • che le persone siano "affamate" (cioè davvero desiderose di quella ricompensa che si è loro promesso. Infatti, anche se la carota ha funzionato bene una volta, è difficile che mantenga la stessa attrattiva le volte successive);
  • che il cambiamento da apportare richieda poche capacità di alto livello;
  • che le persone vogliano una ricompensa economica più di ogni altra cosa;
  • che si sia certi che la paura di essere puniti non porti a reazioni amplificate da parte dei collaboratori;
  • che il cambiamento debba essere implementato molto in fretta
Tra l'altro, il "bastone" può produrre risultati immediati ma deve essere utilizzato solamente a piccole dosi perché provoca - giustamente - grande stress nelle persone. Per questo dovrebbe davvero essere l'ultima risorsa alla quale ricorrere.

Domani continueremo il discorso. Nel frattempo, se ne avete voglia, ci raccontate cosa ne pensate dell'argomento?

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