In Italia ci sono più di 100.000 aziende certificate ISO 9001 e il settore movimenta diversi miliardi di euro all'anno.
La domanda è: i soldi spesi in qualità sono soldi spesi bene? Generano un ritorno economico?
Molti vedono l’approccio alla qualità solo come una "tassa" da pagare per certificarsi, una pura questione formale e burocratica, quasi un rallentamento delle proprie attività.
La qualità, però, non deve identificarsi nell'applicazione di teorie astratte e in puri controlli formali ma deve, al contrario, concretizzarsi nell'ottenimento di vantaggi e benefici economico-finanziari tangibili come suggerito dalla norma ISO 10014:2006 “Quality management – Guidelines for realizing financial and economic benefits” (Gestione per la qualità - Linee guida per realizzare benefici finanziari ed economici).
La norma fornisce, attraverso un approccio per processi, indicazioni per definire le priorità di miglioramento dei singoli principi di gestione per la qualità e per scegliere le metodologie e gli strumenti idonei a realizzare tale miglioramento. In buona sostanza, insegna a sviluppare gli otto principi della ISO 9004 in chiave economico-finanziaria.
Per ciascun principio di gestione, infatti, la norma insegna il processo di miglioramento continuo attraverso l'applicazione della metodologia PDCA (ossia Plan – Do – Check - Act), sottolineando e descrivendo l’incidenza che ciascuno di questi principi ha nella realizzazione di benefici finanziari ed economici per tutta l’organizzazione.
Tutte le indicazioni contenute nel documento possono essere di aiuto, tra le altre cose, per:
- organizzare un miglior sistema di pianficazione e controllo
- adottare le best practice in un'ottica di miglioramento continuo
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sabato 29 marzo 2008
ISO 9001 e benefici economici
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