sabato 29 marzo 2008

La comunicazione in azienda

Oggi vi proponiamo un articolo sulla comunicazione in azienda, tratto dal Corriere della Sera

Spazio ai maghi dell'identità aziendale

Enzo Riboni

Capire e farsi capire non è solo un problema di rapporti interpersonali. Anzi, nelle imprese viene sempre più considerato un fattore competitivo chiave. Perché comunicare bene con i propri dipendenti aumenta la soddisfazione, accresce la fiducia, rassicura sulle prospettive del proprio lavoro, spiega la direzione verso cui va l'azienda.

In altre parole, aumenta la produttività. Un esempio? L'indagine 2007 "What's working" condotta in Europa da Mercer human resource consulting. Solo il 41% delle persone che valutano negativamente la comunicazione interna ha fiducia nella propria azienda. La percentuale di identificazione quasi raddoppia, invece, toccando quota 74%, quando i lavoratori giudicano positiva la comunicazione aziendale.

Un altro dato è ancor più significativo. Appena un risicato 11% di chi ha da ridire sulla comunicazione in azienda è soddisfatto della propria retribuzione. Ma gli appagati diventano 5 volte di più (53%) quando la comunicazione funziona. «Il problema — sostiene Gino Armuzzi, responsabile della Hr transformation di Mercer — è che spesso la comunicazione in azienda non passa. Dal nostro studio, infatti, emerge che il 95% delle persone non conosce le strategie dell'azienda in cui lavora ».

Perché ormai la vera risorsa scarsa è l'attenzione, che bisogna saper blandire, catturare, trasformare in apprendimento. «Tutte cose — continua Armuzzi — non più fattibili con i vecchi metodi che comunicano contenuti con modalità burocratiche, che spiegano, per esempio, la mission aziendale con messaggi noiosi su poster appesi ai muri o con documenti cartacei che non emozionano e non si fanno capire».
Quindi cellulari d'ultima generazione, blackberry, visori disseminati in azienda, totem multimediali, fino alla più tradizionale Intranet reinterpretata in modo interattivo. Come succede in Ibm. «La Comunicazione — spiega il responsabile della comunicazione interna Paolo Crosta — è sempre più una componente fondamentale della motivazione.

In Ibm è una cosa che curiamo da sempre, ma oggi usiamo sempre più le tecnologie. Per esempio i visori distribuiti nei punti chiave di passaggio e raccolta, negli ascensori, negli atri, nei bar aziendali». Schermi su cui passano notizie utili, dalle news estere alle previsioni del tempo, alternate con notizie e filmati del mondo Ibm. «Sono solo flash con i quali attiriamo l'attenzione — continua Crosta — e chi vuol saperne di più va su Intranet.
Ma è l'interattività la vera cosa nuova. Abbiamo 4 mila blog di dipendenti di tutto il mondo, ci sono i wiki in cui i team di lavoro inseriscono informazioni e ricevono integrazioni da tutti gli altri. Insomma, usiamo le tecnologie per il massimo di trasparenza e collaborazione aziendale, per esempio con eventi-dibattito globali. Come l'"Innovation jam" dell'anno scorso, un dibattito sull'innovazione che ha fatto scaturire 37 mila nuove idee, o come il sito "Think place" dove se hai un'idea la metti in rete e chiunque nel mondo può aggiungere qualcosa per migliorarla».

L'Intranet aziendale può poi anche diventare un potente strumento di dialogo pianificato tra un lavoratore e il suo capo. Come succede nella multinazionale farmaceutica GlaxoSmithKline. «Noi puntiamo molto sul "Performance and development planning" — racconta il responsabile della comunicazione Massimo Ascani — che è un vero e proprio contratto via Intranet tra capo e dipendente in merito agli obiettivi, alle prestazioni e al percorso formativo e di carriera. La novità è che quel documento non è visibile solo ai due diretti interessati, ma anche a tutti i collaboratori e colleghi: ognuno conosce gli obiettivi altrui e il loro stato di avanzamento. Così otteniamo una forte condivisione di valori e la massima trasparenza sul contributo lavorativo di ciascuno e sulle strategie aziendali».

Ma la nuova frontiera della comunicazione interna passa anche da un rinnovato modo di fare formazione, con l'apprendimento facilitato da ipertesti con audio e musica, animazioni e visualizzazioni tridimensionali. «La multimedialità nell'e-learning — spiega il responsabile sviluppo e politiche retributive di Q8 Livio Livi — ci ha fatto guadagnare sia in efficienza che in costi.
Così con Mercer abbiamo sviluppato via Intranet corsi sia su temi "astratti" come la mission o la vision, sia su contenuti molto tecnici. Ma usiamo Intranet anche per servizi più pratici, come prenotarsi un volo aereo o andare a controllare cedolino paga e proiezioni pensionistiche ».


(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)

Nessun commento: