martedì 21 febbraio 2012

La gestione della rabbia è importante nel lavoro (e non solo...)

Sto leggendo "Capire se stessi per capire gli altri" di Erik Blumenthal e ho trovato degli spunti interessanti per quanto riguarda la gestione della rabbia che è fondamentale quando si lavora con altre persone.
Ve li riporto:

"Lo storico sociale Arnold Toynbee affermava che, mentre abbiamo fatto enormi progressi nell'ambito intellettuale, scientifico e tecnico, la capacità di gestire le relazioni umane è rimasta quella di cinquemila anni fa. La gente amava e odiava nell'antica Babilonia esattamente come ai giorni nostri."

(...)

"Che cosa ci impedisce di mettere in pratica tutte le conoscenze maturate? Mi sembra che la risposta sia una sola: i piegiudizi, che possiamo superare soltanto attraverso un nuovo sforzo di comprensione di noi stessi e degli altri."

(...)

"Alfred Adler, lo psicologo austriaco che fu uno dei padri fondatori della moderna psicanalisi
insieme a Freud e a Jung, constatò che gli individui sono esseri sociali. Centinaia se non migliaia di persone contribuiscono, seppur inconsciamente, allo sviluppo e alla crescita di ogni singolo individuo
.
Gli individui non sono nulla al di fuori dei rapporti sociali. Per questo motivo uno dei concetti chiave della psicologia individuale è l'interesse sociale,  noto anche come coscienza o senso sociale.

Esso si riferisce al nostro pronunciato senso di appartenenza a un gruppo o a una comunità, al nostro sentimento di essere intimamente legati al resto dell'umanità, che dobbiamo tradurre in azioni, se vogliamo dare il nostro pieno contributo alla società. Il livello di interesse sociale di ogni singolo individuo detta la sua abilità a svolgere efficacemente la sua funzione."

(...)

"Un altro concetto chiave è quello che siamo esseri che perseguono un fine: tutto il nostro comportamento è motivato dai fini che ci siamo prefissati, il più delle volte inconsapevolmente. I nostri obiettivi a lungo termine sono direttamente correlati al nostro stile di vita e riflettono la nostra percezione di quello che riteniamo il meglio per noi"

(...)

"Una volta capita la motivazione che ci spinge a un dato comportamento, possiamo usare liberamente la nostra creatività e la nostra abilità di agire consapevolmente di definire i nostri obiettivi e
comportamenti, e decidere se è il caso di cambiarli."


(...)

"La personalità dell'uomo va affrontata nel suo quadro unitario, considerando l'individuo un'entitià indivisibile, un'unità, nella quale tutti i livelli in cui I'essere umano si può suddividere - animale, umano e spirituale - svolgono un ruolo.
Ognuno di questi livelli ha le proprie regole, che sono interdipendenti, e dalle quali derivano molti aspetti del nostro comportamento.
"

(...)

"La maggior parte delle persone non si rende conto che sarebbe possibile reagire in modo diverso. Un'alternativa, invece, esiste e consiste nel capire che non c'è nessuno al mondo che possa  farvi arrabbiare. La rabbia è vostra e di nessun altro. Soltanto voi potete farvi salire la rabbia e potete poi scegliere se esprimerla o meno. Se qualcuno si arrabbia, è perché ha deciso di arrabbiarsi, magari anche inconsciamente. Siamo tutti esseri che prendono decisioni e che quindi, ad un certo punto, decidono di fare quello che fanno."


(...)



"Molte persone non vogliono accettare questa evidenza, perché non vogliono assumersi la responsabilità dei loro sentimenti negativi. E' indubbiamente più facile dare la colpa agli altri. In questo modo si ha sempre la scusa ideale per il cattivo umore e la luna di traverso."

Continueremo il nostro discorso domani. Nel frattempo, provate a riflettere su quanto siete (o non siete) bravi a getsire i vostri sentimenti negativi.

(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)

Nessun commento: