mercoledì 30 luglio 2014

Un curriculum più forte (2)

Oggi leggeremo insieme la seconda parte dell'articolo che Il Sole 24 Ore ha dedicato al classico anno di formazione all'estero vedendo quali possono essere i costi e i vantaggi di una simile esperienza.

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Se non si parte con alloggio e retribuzione assicurata, il gap year costa. E non poco, se è vero che alcune stime fissano la dote minima per un anno a 10mila euro.

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Resta il dubbio: un anno di stand by non rischia di penalizzare il curriculum? Secondo le agenzie per il lavoro, è vero il contrario: le aziende valutano con più interesse i candidati con esperienze all'estero dai sei mesi in su. A patto che l'anno sabbatico non renda un po' troppo elastiche le scadenze della laurea triennale o magistrale.

L'anno sabbatico prima di iniziare un ciclo universitario è un'esperienza assolutamente ben vista dalle aziende, se si rispettano due premesse. Prima di tutto dev'essere corposa, di almeno tre o sei mesi. E soprattutto è decisivo che la persona concluda gli studi nella tempistica prevista: il gap year fa la differnza, ma a parità di curriculum si privilegia comunque chi ha ultimato tutto in maniera puntuale.

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Ma in cosa consiste la marcia in più? Perché un gapper dovrebbe essere più convincente dei coetanei, a parità di requisiti? Innanzitutto perché si tratta di un'esperienza fuori casa: questo è indicativo di una persona indipendente, autonoma che si organizza il proprio viaggio e la propria attività lavorativa. In secondo luogo, il fatto che si impara una lingua in più.

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