martedì 23 agosto 2016

Il ciclo per la gestione del rischio

Fare un elenco dei potenziali rischi ai quali un'organizzazione è esposta e valutarli uno ad uno è sicuramente un lavoro impegnativo ma, se vogliamo davvero arrivare a gestirli, questo è solamente il primo passo del processo. Dopo aver identificato i rischi, infatti, occorre pianificare cosa fare per affrontarli e mettere in pratica queste strategie per la loro mitigazione.


Parte dell'attuazione del controllo sul rischio consiste nella formazione dei lavoratori tesa ad assicurarsi che essi sappiano che cosa è loro richiesto per gestire i rischi. Sarà inoltre necessario aggiornare eventuali documenti di supporto come le Istruzioni Operative e / o le metodologie di lavoro.


Ogni rischio va affrontato tramite una gerarchia dei controlli da applicare che ha come scopo quello di eliminare il rischio, di ridurne la possibilità di accadimento o di mitigarne gli effetti.

La gerarchia dei controlli da applicare ai rischi è una lista di controlli da mettere in campo a seconda dell'importanza del rischio identificato e della necessità di controllarlo in maniera più o meno stringente a seconda del livello di pericolosità.
In molti casi potrebbe essere necessario addirittura utilizzare più di una metodologia per il controllo. In ogni caso, qualunque sia il metodo scelto, è fondamentale assicurarsi che funzioni adeguatamente e che l'esposizione al rischio sia stata eliminata o, perlomeno, ridotta.

La gerarchia dei controlli si compone di 6 livelli:
  1. Eliminazione: ovviamente, il metodo più efficace per affrontare un rischio è quello di eliminarlo completamente, almeno quando quetso è possibile ed economicamente sostenibile; 
  2. Sostituzione: quando non è possibile eliminare un rischio, si può provare a sostituirlo con uno che abbia un impatto negativo minore, cioè sostituire la causa che genera il rischio con qualcosa che crei un rischio minore;
  3. Engineering: il terzo controllo che si può esercitare su un rischio è di effettuare modifiche nel processo, nei macchinari, nelle attrezzature, ecc. per ridurre il rischio;
  4. Modifiche documentali: anche stabilire politiche e procedure per minimizzare i rischi, pianificare il lavoro per esporsi ad essi il meno possibile, utilizzare cartelli che segnalino il pericolo, limitare gli accessi all'area dove si potrebbe materializzare il rischio e fare formazione sono tutti ottimi metodi per affrontare un rischio;
  5. Creazione di buone abitudini: mantenere l'ambiente di lavoro pulito e ordinato, seguire le principali regole dell'igiene personale, adottare comportamenti che garantiscano la sicurezza vostra e dei colleghi sono tutte buone abitudini che, a seconda dei casi e degli ambienti di lavoro, possono evitare l'insorgere di rischi o mitigarne gli effetti;
  6. DPI: utilizzare i dispositivi per la protezione individuale serve a creare una sorta di barriera fisica tra chi li indossa e il rischio. Stiamo parlando di guanti, mascherine, calzature apposite, caschi, ecc.
Come potete vedere, partendo dall'eliminazione e arivando all'uso dei DPI, le misure adottate sono sempre più blande ma, spesso, una sinergia tra queste soluzioni è il modo migliore di procedere.

Domani vedremo come procedere una volta che si è deciso quali controlli adottare.



(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)

Nessun commento: