lunedì 11 aprile 2016

Chi dorme lavora meglio

(Fonte: "D")

Chi dorme non piglia pesci. Chi dorme male, idem.

Un sano riposo di sette-otto ore non giova solo alla salute, ma anche al lavoro.
Dopo una notte insonne, fatichiamo a ricordare le cose più semplici, siamo irritabili, finiamo per perdere tempo ed essere poco produttivi.

Chi resta sveglio per 17-19 ore di fila ha performance simili a chi ha un tasso alcolico di 0,5 grammi per litro di sangue; come aver bevuto due bicchieri di vino a digiuno.

In un mondo iperconnesso, in cui le e-mail ci raggiungono anche a letto, la produzione dev'essere garantita 24 ore su 24, il sonno è anche una questione di organizzazione, che le aziende non possono ignorare.
Dormire di meno non significa produrre di più. A meno che non si vogliano simil-ubriachi in giro per gli uffici.

La deprivazione di sonno provoca deficit dell'attenzione, dell'apprendimento, della memoria, della reattività emozionale e dei processi cognitivi superiori
(...) e anche le capacità creative sono a rischio.

(...)

Chi dorme poco si assenta dal lavoro di più (...) e anche gli infortuni aumentano.

Secondo uno studio condotto dall'Associazione italiana medicina del sonno (Aims) su 3284 persone, il 64 per cento lamenta di soffrire di insonnia. Di questi il 44 per cento dichiara di avere problemi ad addormentarsi o a dormire di fila per tutta la notte, con conseguenze sulle attività diurne.

Gli italiani che soffrono di insonnia da più di un anno sono circa otto milioni.
 


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