lunedì 12 marzo 2018

Lotta al cyber crime per il 58% delle aziende

(Fonte: Affari&Finanza")

Se nel 2017 il cyber crime è aumentato in modo incessante e progressivo, con attacchi sempre
più frequenti, aggressivi e sofisticati, sono cresciute di pari passo anche l’attenzione delle imprese alla cyber security e le risorse stanziate per prevenire gli attacchi. Il mercato delle soluzioni di information security in Italia ha raggiunto infatti un valore di 1,09 miliardi di euro, in crescita del 12% rispetto al 2016.
La spesa si concentra prevalentemente fra le grandi imprese (il 78% del totale), trainata dai progetti di adeguamento al General Data Protection Regulation, che contribuiscono ad oltre metà della crescita registrata. Inoltre, un’impresa italiana su due (il 51%), ha in corso un progetto strutturato di adeguamento alla nuova regolamentazione Ue in materia di trattamento dei dati personali che diventerà pienamente applicabile a partire dal 25 maggio 2018 (erano appena il 9% un anno fa) e un altro 34% sta analizzando nel dettaglio requisiti e piani di attuazione.
Contemporaneamente, cresce al 58% (rispetto al 15% di un anno fa) la percentuale di aziende che hanno già un budget dedicato all’adeguamento alla protezione dei dati. A rilevarlo è la ricerca dell’Osservatorio Information Security & Privacy della School of Management del Politecnico di Milano.
La ricerca è stata realizzata attraverso una survey a 1107 CISO, CSO e CIO di imprese italiane, un’indagine ad hoc ai Risk Manager e Chief Risk Officer di 106 organizzazioni italiane e un’ulteriore indagine su 313 professionisti del settore sul tema data protection.
Secondo Idc, d’altro canto, Il 70% dei manager si aspetta, nei prossimi anni, di poter comunicare con i propri collaboratori senza vincoli legati allo spazio fisico di lavoro e al tempo.
Ma la trasformazione digitale del workplace, se da un lato promette più flessibilità e un conseguente miglioramento della qualità del lavoro, dall’altro nasconde nuove insidie dal punto di vista della sicurezza e della compliance (GDPR in primis). Proteggere e regolamentare l’uso di pc, device mobili, wearable, periferiche e dispositivi intelligenti IoT e AR/VR - dentro e fuori il perimetro aziendale, in postazioni fisse o in hotdesk – sta diventando ancor più importante e urgente.
Secondo le ultime previsioni di IDC, la spesa aziendale in sicurezza endpoint crescerà a livello mondiale da 4,2 miliardi di dollari nel 2016 a oltre 5,2 miliardi nel 2020, con un CAGR del 4,4%. La spesa aziendale in sicurezza per device mobili crescerà da 2 miliardi di dollari nel 2016 a oltre 3 miliardi nel 2020, con un CAGR superiore al 10%. Ma attenzione: saranno i dispositivi IoT e le periferiche quegli apparati ai quali le aziende dovranno prestare più attenzione.
Stampanti e dispositivi IoT intelligenti vengono considerati da IDC più vulnerabili dei pc o dei device
mobili per via della loro natura di oggetti che devono essere resi aperti e accessibili all’intera organizzazione. In più, le ricerche IDC suggeriscono che in molte aziende le soluzioni e i servizi di sicurezza per la stampa risultano più arretrati rispetto al livello di sicurezza IT predisposto per l’infrastruttura complessiva.
Per questa ragione, IDC prevede che entro il 2020 le aziende più grandi riallocheranno il 35% del loro budget destinato alle soluzioni documentali e di stampa per la messa in sicurezza del parco stampanti e  multifunzione.


(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)

Nessun commento: