mercoledì 29 ottobre 2008

La "Lean" Supply Chain

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E' stata definita l'ultima frontiera del concetto di just-in-time, l'elemento base della logistica moderna. Si tratta della lean supply chain (lean = snello), oggi la parola d'ordine per tutte le imprese che intendano darsi un'organizzazione efficiente e flessibile.

La lean supply chain nasce dall'evoluzione di un concetto che all'inizio era legato strettamente al mondo produttivo, quello della Lean manufacturing, consistente in un modo di produrre che consentisse di realizzare anche piccole produzioni, limitando al massimo gli sprechi e gli impieghi eccessivi di risorse, realizzando forniture mirate alle esigenze di ciascun cliente (spesso dopo che il prodotto fosse già stato scelto e, in taluni casi, pagato).

L'adozione sempre più diffusa del just-in-time ha impresso grande dinamismo alla modernizzazione della logistica: con l'avvento dell'informatica è stato, infatti, possibile rendere accessibile a tutti l'obiettivo di ridurre drasticamente il magazzino, modificandone la gestione e il modo di operare.

Ma che cosa significa, per un logistico, dare vita ad una lean supply chain?

Significa creare parametri di snellezza, in riferimento ai quali deve essere modellata tutta la filiera. Ma sempre con un punto di riferimento centrale: il cliente, inteso non solo come cliente finale, ma anche come destinatario internedio del servizio e/o del prodotto.

Si devono quindi dimensionare procedure, tempi e flussi di informazioni mantenendo come obiettivo di tutta l'attività quello di far giungere a destinazione i prodotti nel minor tempo possibile e in funzione delle urgenze necessarie, permettendo al destinatario di eseguire al meglio il suo compito: assemblare o redistribuire componenti, collocare i prodotti nei punti vendita, ecc.

Per raggiungere questo obiettivo, è indispensabile agire su diversi elementi. In primo lugo, il contenimento degli sprechi, sia con il risparmio sia con la razionalizzazione: operando tagli e revisioni delle procedure in funzione della riduzione e del contenimento dei costi.

Un secondo elemento importante per la lean supply chain è l'esigenza di creare valore ad ogni stadio della filiera.
Tutti i passaggi intermedi devono essere funzionali al conseguimento dell'obiettivo finale: devono quindi essere ridotti di numero per non caricare inutili costi sui vari stadi della catena.

Ultimo ma più qualificante aspetto dal punto di vista dell'approccio "lean" è l'esigenza di trasparenza.
Nella lean supply chain la condivisione delle informazioni deve essere totale, a tutti i livelli e da tutti i punti di vista. Il cliente deve avere la massima visibilità su tutte le fasi della catena, sapendo in ogni momento dove sono i suoi prodotti o i rispettivi componenti.

La lean supply chain non ha più una connotazione gerarchica tra gli attori delle sue diverse fasi e può essere definita un'"aggregazione di opportunità".

Per avere una supply chain che risponda efficacemente alle esigenze di "snellezza", infine, è molto importante rendere armoniche e omogenee le interfacce tra i vari stadi della catena e, in secondo luogo, mettere a punto strumenti di valutazione delle perfomance logistiche, i cosiddetti KPI (Key Performance Indicator): solo in questo modo è possibile controllare e governare i costi dei flussi e la creazione di valore nell'ambito di una supply chain.

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