giovedì 21 luglio 2011

I 5 errori che distruggono il miglioramento continuo (2)

Passiamo al secondo grande errore che fa spesso chi vuole implementare progetti di miglioramento, anche se assolutamente in buona fede. 

2) Trascurare la necessità di un cambiamento

Il secondo grande errore che fa chi vuole migliorare ma non riesce a convincere i colleghi a seguirlo è quello di provare a forzarli, magari "obbligando" la Direzione a fare proclami e a punire chi non partecipa attivamente al progetto.

Forzare chi è riluttante, però, non vi porterà da nessuna parte perché non si può obbligare le persone a "fare Qualità", si può solo convincerle.

Fino a quando non spiegherete ai vostri colleghi che gli obiettivi di miglioramento che l'organizzazione si è posta sono NECESSARI per rimanere sul mercato, per battere la concorrenza, per migliorare il vostro utilizzo delle risorse, per garantire un futuro sereno a chiunque lavori nella struttura, ecc. nessuno vi seguirà se non coloro che, per natura, sono già portati a migliorare e a migliorarsi su base quotidiana.

E' una semplice questione culturale: fino a quando non riuscirete a cambiare la cultura della vostra azienda, convincendo le persone che proporre miglioramenti e partecipare ai miglioramenti proposti dagli altri è semplicemente parte del loro lavoro, dovrete agire in un altro modo e fare della persuasione la vostra arma vincente.

Frasi come "entro l'anno tutti voi riceverete la formazione necessaria per poter partecipare attivamente al programma di miglioramento" e "chi non parteciperà a questo  progetto in  maniera proattiva non avrà nessuna possibilità di avanzamenti di carriera" non vi porteranno da nessuna parte. Richiami disciplinari e provvedimenti di diversa natura non sostituiranno la convinzione.
Chi è convinto parteciperà, chi non è convinto - nella migliore delle ipotesi - parteciperà solo a chiacchiere.

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