mercoledì 31 luglio 2013

I soldi non sono tutto

Alla conferenza mondiale di ASQ che si è tenuta ad Indianapolis si è parlato anche di motivazione, cioè di ciò che spinge le persone a fare del loro meglio.
Probabilmente sarete stupiti per le conclusioni alle quali è arrivata l'assemblea ma sembra che questa "molla" non sia costituita (solo) dai soldi.

In realtà, i soldi funzionano ancora molto bene come motivatori se i compiti richiesti ai collaboratori prevedono competenze operative ma uno studio recente ha puntato il dito sul fatto che non bastino più per motivare chi sviluppa le proprie competenze in base alle conoscenze acquisite perché, in questo caso, assistiamo sbalorditi al fatto che i risultati addirittura diminuiscano mano a mano che lo stipendio aumenta!

Per riprendervi dallo stupore vi basterà ricordare che già W. Edwards Deming affrontò l'argomento arrivando alle stesse conclusioni e, cioè, che usare il denaro per motivare le persone non fa altro che far perdere loro di vista le reali motivazioni professionali.

La cosa importante però, come si è sottolineato anche durante la conferenza, è pagare le persone abbastanza perché i soldi non costituiscano più un argomento di discussione ma ciò che i manager devono riuscire a tirar fuori dai loro uomini è il coinvolgimento in ciò che fanno.

Per creare interesse nei lavoratori, alla conferenza sono stati citati due esempi di aziende illuminate:
  1. Facebook, ad esempio, permette ai suoi uomini di scegliere il team nel quale lavorare
  2. FedEx offre, invece, ai suoi impiegati la possibilità di concentrarsi professionalmente su ciò che preferiscono per una piccola parte della loro settimana lavorativa
Ma qual è il vero motivatore, allora? Uno soltanto: fare progressi ogni giorno e lavorare su qualcosa che abbia per noi un certo significato.

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