mercoledì 14 giugno 2017

La maledizione del talento (6)

(Fonte: "Harvard Business Review")

2 - Portate sul lavoro tutto il vostro sé, non soltanto la parte migliore

Spesso si ha la tentazione di mostrare solo gli aspetti più sgargianti e appariscenti di noi stessi, specialmente se sono aspetti a cui attribuiamo valore e che gli altri apprezzano. Ma i nostri talenti maggiori spesso nascono dalle ferite e dalle eccentricità, dei lati più ruvidi e meno conformisti di noi stessi. La risolutezza nasce dall'irrequietezza, la creatività nasce dall'ansia, la capacità di resistenza nasce dal fatto di aver affrontato sfide di cui preferiamo non parlare.

I manager che hanno capacità empatiche (e quindi sono bravi con le persone) a volte si fanno sopraffare dalle emozioni. Non combattete queste fonti più oscure del vostro talento. Imparate a incanalarle.

3 -  Date valore al presente

Questo è il passo più importante per spezzare la maledizione. Domandatevi: che succede se è così? Che succede se il mio lavoro attuale non è un trampolino di lancio ma una destinazione finale? Dovete investire nel lavoro che state facendo adessoo, dargli importanza, in modo da sfruttare l'esperienza per  crsecere.

Guardate le aspettative, le pressioni e i dubbi che dovete fronteggiare come sfide con cui tutti i leader si devono misurare. Non sono test di leadership, sono l'essenza stessa della leadership. Non verranno meno appena avrete dimostrato il vostro valore, anzi si intensificheranno, perciò è ora che mettiate in campo le risorse necessarie per gestirle nel lungo termine. 

E accettate il fatto che disponendo di tutte le risorse necessarie, per fare il leader servirà sempre coraggio.

(...)

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