giovedì 24 agosto 2017

Apocalittici e integrati

Qualche giorno fa su: "Il Corriere della Sera" ho letto la seguente riflessione e mi è venuta voglia di condividerla con voi:

Eco, più di cinquant’anni fa tratteggiò un mondo diviso tra «apocalittici e integrati»: apocalittici gli
intellettuali antimoderni che individuano nelle novità una catastrofica e irrecuperabile caduta; integrati gli ottimisti che accolgono a braccia aperte il nuovo, vi partecipano gioiosamente e
acriticamente. 


(...)

Ciò che allora valeva per la cultura di massa vale ancora oggi per le nuove tecnologie: demonio o
liberazione democratica? Il sospetto è che se ci siamo evoluti sul piano scientifico, fatichiamo a
liberarci di certi paraocchi mentali.
Non è vero che esistono solo i nostalgici consolatori e i progressivi beceri ed entusiasti.
Esistono delle vie di mezzo che coincidono, appunto, con uno sguardo più sfumato, più cauto, critico e disincantato.
E poi esistono anche i nostalgici progressivi e i critici beceri.



Cosa ne pensate?

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