venerdì 18 agosto 2017

I ricavi dell'industria

(Fonte: "La Stampa")

La crisi non è stata ancora superata:  il  fatturato  dell’industria  italiana  è  sceso  del  2% nel  2016  per  il  quarto  anno consecutivo. Un calo che senza l’auto sarebbe stato ancora più marcato e su cui ha pesato la  difficile  congiuntura  del settore  energia.  A  scattare questa  fotografia  dell’industria Made in Italy è la tradizionale  ricerca  sui  «Dati  cumulativi di 2065 imprese italiane»  presentata  dall’Area Studi  di  Mediobanca,  che  la aggiorna dal 1961.
In  dettaglio  il  rapporto, che ha analizzato società che rappresentano il 51% del fatturato  industriale,  il  50%  di quello manifatturiero, il 35% dei  trasporti  e  il  37%  della grande  distribuzione,  rivela che a tirare il freno quest’anno sono stati il comparto petrolifero  (-19,5%)  e  dell’energia (-7,1%). A salire sono invece  le  vendite  delle  imprese manifatturiere  (+1,9%)  per  il
terzo  anno  consecutivo.  Le grandi imprese sono cresciute del 4,4% e quelle medie dell’1,3%. Per le prime è stato il quarto rialzo in 4 anni, mentre le seconde non hanno mai perso ricavi in 7 anni.
A  spingere  l’industria  manifatturiera,  secondo  l’area studi  di  Mediobanca,  è  stata l’auto  cresciuta  del  9,5%  e, senza  l’apporto  delle  attività  italiane di Fca, si sarebbe limitato al +2,2%. Bene anche le tv, cresciute del 58% grazie al canone in bolletta per la Rai, segno meno invece per gli elettrodomestici  (-8,1%),  a  causa della  concorrenza  estera  e  dei tagli alla produzione italiana. In
ripresa  gli  investimenti,  saliti del 4,9% tra le imprese private e del 7,3% tra quelle manifatturiere, che hanno raggiunto il massimo dal 2010, mentre restano ancora  indietro  il  settore  del
terziario (-13,4%) e, soprattutto, il pubblico (-26,9%).
 

Le  cattive  notizie  balzano agli occhi se si guarda ai livelli pre-crisi del 2008: il fatturato è
ancora  sotto  del  6,4%,  soprattutto per le imprese pubbliche (-17,8%),  anche  se  terziario
(+2,8%)  e  manifattura  (+0,8%) hanno  fatto  meglio  grazie  anche al sostegno delle medie imprese  (+6,7%).  Inferiori  del 15,9%,  poi,  i  margini  operativi (Mol) rispetto al 2007. In questo
caso pubblico (-15,1%) e privato (-16,2%) si sono sfidati a chi ha fatto  peggio  e  la  manifattura
(-7,5%) è andata un po’ meglio.
Si salvano solo le medie imprese,  il  cui  Mol  è  cresciuto  in  10 anni del 9,5%. Mediobanca punta poi il dito sugli investimenti, in  calo  del  25,8%  rispetto  al 2007, con un’influenza negativa
del  13,4%  sulla  competitività delle  aziende  ed  un  invecchiamento degli impianti del 43%.
Anche  il  Financial  Times certifica che le ferite della crisi finanziaria  non  si  sono  ancora
rimarginate. In una analisi sottolinea  come  l’Italia,  assieme alla  Grecia  e  al  Portogallo,  sia
tra  i  pochi  Paesi  a  non  essere tornati ai livelli del 2007. Tra i più  lenti  a  recuperare  ci  sono
infatti  il  Portogallo,  con  un  Pil inferiore  del  2,4%  rispetto  al 2007,  l’Italia  (-6,2%)  e  soprattutto la Grecia (-24,8%).


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