mercoledì 11 febbraio 2015

ISO 9001:2015 - Paragrafo 3: Termini e definizioni - 17

La diciassettesima definizione che troviamo nella bozza della futura ISO 9001:2015 e che è destinata, con tutte le altre, a rientrare molto probabilmente nella futura ISO 9000 è "audit".

Secondo la nuova norma, un audit o verifica ispettiva è un processo sistematico e indipendente che ha lo scopo di raccogliere evidenze oggettive per valutare attraverso esse quanto i criteri della verifica ispettiva siano stati soddisfatti.

Come potete subito vedere, rispetto alla definizione attuale della ISO 9000:2005, nella nuova definizione manca l'aggettivo "documentato" che non accompagna più il termine "processo" all'interno della frase: "Processo sistematico, indipendente e (documentato) per ottenere evidenze della verifica ispettiva e valutarle con obiettività, al fine di stabilire in quale misura i criteri della verifica ispettiva sono stati soddisfatti".

La prima nota che accompagna la nuova definizione ci spiega che un audit può essere interno (audit di prima parte) oppure esterno (di seconda parte quando si tiene presso un fornitore e di terza parte quando è tenuto da un ente accreditato per rilasciare a un'organizzazione la certificazione).
La nota aggiunge anche un'ulteriore precisazione, distinguendo tra "combined audit" (li abbiamo quando due o più parti di sistemi di gestione differenti come, ad esempio, il Sistema Qualità e il Sistema Ambientale vengono auditati insieme) e "joint audit" (li abbiamo quando due o più organizzazioni collaborano per auditare una singola area, un processo, un fornitore, ecc.).

La prima nota presente nell'attuale ISO 9001:2005 si limita a spiegare cosa sia un audit di prima parte illustrando che si tratta di una verifica ispettiva condotta da un'organizzazione al suo interno o per suo conto, con lo scopo di fornire gli input per un riesame della Direzione o per altri scopi sempre interni.
Serve per verificare la conformità dei processi.
Si aggiunge che, nel caso di piccole realtà, l'indipendenza dell'auditor rispetto al processo auditato si può dimostrare semplicemente con l'assenza di responsabilità direttamente collegate al processo che l'auditor sta verificando.

La seconda nota della nuova ISO 9001:2015 riprende la prima nota dell'attuale ISO 9000:2005 aggiungendo tutto ciò che non era ancora stato specificato.

La nota 2 della ISO 9000:2005 spiega cosa sono gli audit esterni (quelli di seconda e di terza parte) chiarendo che un audit di seconda parte viene condotto da una parte interessata (ad esempio un cliente) o da qualcuno che lavora per conto di questa "interested party". L'audit di terza parte, invece, viene condotto da organismi indipendenti con lo scopo di certificare il sistema di gestione dell'organizzazione.

La nota 3 della nuova ISO 9001:2015 riprende l'attuale nota 2 della ISO 9000:2005.

La nota 3 della ISO 9000:2005 riprende la spiegazione su cosa si intenda per "combined audit" mentre la nota 4 spiega cosa sia un "joint audit".

Come vedete, dunque, non cambia assolutamente nulla se non il fatto che nella ISO 9000:2005 siano presenti 4 note e nella futura ISO 9001:2015 solamente 3, che la disposizione del testo sia un po' diversa e che l'aggettivo "documentato" di cui abbiamo parlato all'inizio di questa riflessione sia stato eliminato.

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