mercoledì 26 febbraio 2014

Gestire in maniera efficace i lavoratori della conoscenza (2)

Riprendiamo il nostro discorso relativo ai cosiddetti "lavoratori della conoscenza", ricordando che i due fattori critici capaci di influenzare la produttività di un processo sono:
  1. il modo in cui il lavoro è strutturato
  2. la capacità di far tesoro dell'esperienza maturata
Questi due fattori, ovviamente, sono dipendenti uno dall'altro perché come è strutturato un processo influenza direttamente la nostra capacità di apprendere da esso. Una mancanza di riscontro tra come viene strutturato il lavoro e la realtà di come viene, invece, svolto crea inefficienze enormi.

Per uscire da questa situazione bisogna capire che il principio in base al quale gestire il lavoro di concetto rispetto a quello più operativo deve essere il progetto e non la singola attività.
I lavoratori della conoscenza daranno, dunque, il loro contributo ai diversi progetti là dove sono necessarie le loro capacità.

Far lavorare questa tipologia di professionisti per progetti e non per singole attività significa anche mantenere alto il loro interesse perché si permette loro di impegnarsi in lavori diversi e sfidanti che spesso permettono anche di migliorare le competenze acquisite.

Certo, gestire le singole attività di queste persone può far pensare di esercitare un controllo maggiore sul loro operato ma ne vale davvero al pena se poi perdiamo di vista la cosa più importante che è poi quella per cui dovremmoi aver assunto un lavoratore della conoscenza: la sua flessibilità nel passare facilmente da un progetto all'altro?

Cosa ne pensate?

(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)

Nessun commento: