mercoledì 8 ottobre 2014

Su cosa si basa il Kaizen (3)

Il secondo pilastro del Kaizen è la sistematica riduzione degli sprechi che in giapponese si chiamano "Muda".

Ad ogni step dei processi è possibile aggiungere valore al prodotto o servizio che stiamo progettando / costruendo oppure non aggiungerlo.
 
Qualsiasi attività non a valore aggiunto può essere classificata come un muda.






Alcuni esempi classici di sprechi sono:
  • spostarsi, trasportare
  • spedire ai clienti parti difettose che dovranno poi essere sistemate o che verranno rifiutate
  • avere in magazzino un eccesso di merci che impedisce di trovare facilmente ciò che serve
  • attendere per poter proseguire lungo il flusso del processo
  • dover attendere un'approvazione o una firma
  • far avanzare lungo il processo un lavoro che contiene errori (ad esempio un documento sbagliato che passa da un ufficio all'altro)
  • fare copie, produrre carta
Nella filosofia Kaizen, l'obiettivo è quello di eliminare tutti gli sprechi che appartengono alle famose sette classi individuate da Ohno. Ve li ricordate?


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