venerdì 23 settembre 2011

Persone stressate dal troppo lavoro

Sono molte le cose che possono farci lavorare male e, addirittura, mandare a monte una carriera.Mancare una grande opportunità, giocarsi una promozione, subire un'umiliazione pubblica perché abbiamo sbagliato a fare qualcosa, ecc.

Tra tutti gli errori che possiamo commettere - però - c'è quello che, secondo me, è il peggiore: farsi schiacciare dai troppi impegni.

C'è un famoso detto che afferma: "se vuoi che una cosa venga fatta, chiedilo a chi è già molto impegnato" ed è proprio così perché una persona davvero impegnata, solitamente, è ben organizzata e non è incline a perdere tempo o a distrarsi. Per questo motivo riesce a fare moltissime cose e a farle bene.
C'è, però, una linea sottile tra l'assunzione di molti incarichi e il voler fare tutto e spesso questa tipologia di persone non riesce a coglierla.
Nelle nostre aziende è facile individuare i colleghi con queste caratteristice. Sono i più bravi nel loro lavoro, quelli che chiunque vorrebbe accanto per asicurarsi che un compito venga eseguito nel migliore dei modi, coloro che sicuramente faranno carriera perché hanno tutte le doti necessarie.
Queste persone vengono invitate alle riunioni per dare un parere e sono subissate di domande relative a moltissimi progetti perché viene loro riconosciuta la preparazione, l'esperienza e la voglia di fare un buon lavoro sempre e comunque.

Il loro entusiasmo, l'ambizione e la dedizione li portano ad avere scrivanie con pile di lavori in attesa perché vengono loro affidati molti più compiti di quelli che in reltà possono svolgere.


Dire di sì a tutto, però, non va sempre bene perché si rischia di fare le cose male o di lavorare 15 ore al giorno con inevitabili ricadute sulle performance, sulla salute e sull'umore.
A volte è davvero difficile dire "no" perché veniamo lusingati, pregati, messi al centro dell'attenzione. La gente è disposta a tutto pur di poter lavorare con noi e sembra che senza di noi le cose debbano precipitare da un momento all'altro. Ci vuole carattere per resistere a questi ricatti morali e per individuare il punto da non superare.


Chi di voi si trova in queste condizioni? Chi, dopo aver pronunciato l'ennesimo "" si è accorto di annaspare tra i troppi impegni e ha giurato di non accettare mai più un compito che non è in grado di svolgere in maniera ottimale?

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