martedì 2 aprile 2013

Essere buoni formatori: 8 punti (3)

Il terzo step per comprendere se un professionista sia un bravo formatore è il seguente:

3 - Capacità di chiarire il proprio ruolo di coach

Anche quando il formatore è bravo e tra coach e discente non esistono motivi perché la relazione professionale non si sviluppi nel migliore dei modi, possono insorgere problemi nel processo di formazione se il ruolo del formatore non viene chiarito per bene fin dall'inizio.

Ecco perché è fondamentale che il formatore spieghi le interazioni che il discente dovrà attendersi in modo che non sovrapponga il ruolo del suo coach a quello di un manager o di un mentore.
Per capire meglio ciò di cui stiamo parlando, vediamo le similitudini e le differenze che esistono tra la figura del formatore, quella del manager e quella del mentore.

- formatore: è qualcuno pagato per formare una persona che non lavora per lui o con lui.
Il vantaggio di ricorrere a un formatore è che, solitamente, le persone si aprono maggiormente con chi non lavora all'interno della stessa realtà perché viene percepito come neutrale. Va sottolineato, però, che proprio perché il formatore non appartiene alla realtà del discente, non può avere le stesse conoscenze di come funzionino le cose in azienda di un manager o di un mentore.

Le caratteristiche associate a un formatore sono:
  1. essere pagato per insegnare
  2. essere istruito per insegnare
  3. essere o meno più anziano del discente
  4. preparare un programma di formazione ben preciso
  5. sapere quanto durerà il suo intervento formativo
  6. sapere che tutto ciò di cui verrà a conoscenza durante l'intervento formativo sarà da ritenere del tutto confidenziale a meno che, fin dall'inizio, non sia stato stabilito altrimenti
  7. poter influenzare o meno la capacità del discente di farsi promuovere a un ruolo di maggiore responsabilità
- manager: è il responsabile gerarchico del discente.
Un manager ha informazioni di prima mano sul discente oltre che un'autorità diretta su di lui capace di influenzarne crescita e sviluppo professionale. Allo stesso tempo, però, proprio perché il capo influenza direttamente la paga, le responsabilità e le promozioni di un collaboratore quest'ultimo potrebbe essere riluttante a condividere con lui certe informazioni che risultano fondamentali in un processo di formazione.

Le caratteristiche di un manager sono:
  1. considerare parte del suo lavoro far crescere i collaboratori
  2. essere a sua volta formato all'interno dell'azienda per cui lavora
  3. rietenere non confidenziali le informazioni di cui viene in possesso duranete l'intervento formativo
  4. influenzare direttamente le possibilità che un suo uomo venga promosso o pagato di più
mentore: il mentore è qualcuno che non viene pagato per l'attività di formazione e che ha il desiderio di formare un'altra persona che non lavora per lui.
Solitamente, è una persona molto stimata all'interno dell'organizzazione alla quale ci si affida volontariamente perché ci aiuti a crescere professionalmente.

Le sue caratteristiche sono:
  1. ricoprire questo ruolo volontariamente
  2. lavorare nella stessa organizzazione 
  3. venire formato dalla stessa organizzazione
  4. non avere una fine prefissata per la sua attività di mentore
  5. ritenere le informazioni ottenute grazie al suo ruolo di mentore come confidenziali oppure no
  6. influenzare in maniera indiretta la capacità di una persona di essere promossa

Domani esamineremo il quarto step per valutare la bravura di un formatore.

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