lunedì 5 ottobre 2015

Un pensiero sciocco

L'altro giorno ho avuto modo di ascoltare una riflessione che ho considerato un po' sciocca e persino infantile. Ve la propongo per confrontarmi con voi e, se possibile, avviare una discussione sul tema.

La frase "incriminata" è questa:  "Perché dovrei preoccuparmi di formare e far crescere chi lavora con me? Perché poi mi lasci per andare a cercare un lavoro migliore?" 

La prima cosa che mi è venuta in mente, ascoltando queste parole, è stata come si possa scegliere di lavorare con persone scarse che non sono state messe nelle condizioni di migliorarsi quando si potrebbe trasformarle in collaboratori capaci di dare il meglio e di fornire valore aggiunto all'intera organizzazione?
Tutto questo solamente perché c'è il rischio che le persone in gamba possano diversificare le esperienze di lavoro (sì, anche andandosene da un'azienda per cercarne una nuova) mentre gli incapaci non trovano alternative?  
Quale persona sana di mente vorrebbe lavorare tutta la vita con dei mediocri? E come si ritiene possibile che i clienti siano felici di avere a che fare con persone incapaci quando potrebbero interagire con personale ben formato e in grado di fare del proprio meglio?  

Cosa c'è di male nel diventare un'organizzazione in cui i lavoratori possano ottenere il tipo di formazione e di crescita professionale che permetterà loro di dare il meglio là dove si trovano per poi andare altrove a fare cose più grandi e impegnative?

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