giovedì 8 ottobre 2015

Il magazzino

In passato i magazzini sono stati visti più come centri di costo che come un valore aggiunto.  

Lo spostamento di molte produzioni in Estremo Oriente, la crescita del commercio elettronico e la crescente domanda da parte dei consumatori ha visto un cambio di passo nelle operazioni di magazzino e oggi questi spazi sono visti come un collegamento vitale all'interno delle catene di fornitura.

I magazzini, dunque, non sono più considerati un male necessario ma un'entità che può arrivare addirittura a guidare la differenziazione competitiva e ad aumentare la crescita del reddito di ogni organizzazione.

Il ruolo di una supply chain è quello di fornire i prodotti giusti, nella giusta quantità, al cliente giusto, nel posto giusto, al momento giusto, nelle giuste condizioni, al giusto prezzo.Il magazzino, ovviamente, ha un ruolo significativo in tutto questo.  

Per consegnare il prodotto giusto nella giusta quantità ci si affida al magazzino prelievi e spedizione. Fornire qualcosa al cliente giusto nel posto giusto, richiede che il prodotto venga etichettato correttamente e caricato bene sul veicolo che lo porterà dal cliente e che tutto questo avvenga in un tempo sufficiente per rispettare la scadenza di consegna. Il magazzino deve, inoltre, assicurare che il prodotto lasci il magazzino pulito e senza essere danneggiato. Infine, se parliamo di prezzo giusto, sappiamo che questo ragionamento richiede che si lavori in maniera efficiente e, dunque, anche in questo il magazzino è cruciale perché se è in perfetto ordine, tutto viene trovato più velocemente e facilmente.  

In passato, i magazzini sono stati visti soprattutto come punti di stoccaggio, nel tentativo di adeguare l'offerta alla domanda e di farli agire come un cuscinetto tra la necessità di materie prime e le tempistiche dei fornitori. La visibilità lungo la filiera di approvvigionamento era limitata e il flusso di informazioni era molto lento quindi, di conseguenza, le aziende tenevano a magazzino più del necessario
Del resto, terreni ed edifici costavano relativamente poco e il costo legato ad un grosso magazzino era considerato assolutamente nella norma e ritenuto accettabile. 
Stiamo parlando di tempi in cui i cicli di produzione erano spesso molto lunghi perché si riteneva che fosse costoso intervenire durante un processo per cambiare modello, colore, stile, ecc.  e nei quali l'economia era vista solamente dalla parte dei produttori che producevano nella speranza che i rivenditori facessero scorta dei loro prodotti e che i consumatori li comprassero (logica push, contrapposta all'odierna pull).

Di conseguenza, c'è stata una grande proliferazione di magazzini e le scorte sono aumentate sensibilmente. Nel mercato di oggi tutto questo non è più sostenibile perché i margini sono i ridotti, i costi (dei terreni, dell'energia necess
aria per mantenere in piena efficienza gli edifici e della manodopera) sono aumentati e perché molte aziende sono diventate concorrenziali grazi a logiche come il just in time (JIT) ed una risposta efficiente ai consumatori. Anche le imprese meno avvedute si sono, quindi, ritrovate a dover cercare di ridurre al minimo la quantità di materiali stoccati e a velocizzare i processi di approvvigionamento.

Domani inizieremo ad esaminare quali tipologie di atrtività si svolgano all'interno di un magazzino.

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