lunedì 27 maggio 2013

Le attività cognitive per risolvere i problemi

Testo tratto dal libro: "Problem solving nelle organizzazioni: idee, metodi e strumenti da Mosè a Mintzberg" di Roberto Chiappi.

Le attività cognitive messe in atto dai singoli individui per risolvere i problemi sono abbastanza poche, anche se non sempre chiaramente distinte, e nel seguito sono elencate in un crescendo dalle più semplici, di solito adottate dai bambini, alle più complesse, di solito adottate dagli adulti:

    1) attività semiotiche: sostituzione di un oggetto o di una situazione (significato) con qualcosa come un gesto, un segnale, un verso, un pianto (significante) che l'annuncia o lo rappresenta;
    2) attività operative: il soggetto agisce su oggetti o situazioni, sia componendo con gli oggetti qualcosa di nuovo sia trasformandoli tramite un'azione eseguita su di essi;
    3) attività di classificazione: il soggetto riunisce in un insieme alcuni oggetti che sembrano equivalenti rispetto ad una o più proprietà. L'analogia tra queste attività e la costruzione di classi o insiemi dell'adulto (del matematico in particolare) non è evidente. Il bambino opera su oggetti concreti e in numero limitato, il matematico invece lavora su insiemi, i cui elementi possono essere prodotti del pensiero e in numero infinito;
    4) attività di ordinamento e di messa in relazione: mentre nel corso della classificazione l'accento viene posto su ciò che è comune a due o più oggetti, la messa in relazione e l'ordinamento hanno come caratteristica principale il confronto di oggetti in ciò che li distingue in modo ordinale: diversità di volume, di peso, di altezza, ecc.
Continueremo il nostro elenco domani, nel frattempo quanti di voi vedono ogni giorno colleghi che per risolvere i problemi si fermano alle attività semiotiche?


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