mercoledì 13 febbraio 2013

Breve storia della metodologia Six Sigma



  • 1981: Bob Galvin, presidente di Motorola, decise che per un periodo di ben cinque anni la compagnia si sarebbe concentrata sulla riduzione dei difetti produttivi di almeno dieci volte e sull’abbattimento delle tempistiche dei cicli produttivi
  • 1987: Motorola centrò il suo obiettivo ma, sfortunatamente, si accorse che i suoi concorrenti si erano migliorati come lei ma l'avevano fatto decisamente più velocemente. L’obiettivo era buono ma Motorola era stata troppo lenta nel raggiungere i risultati che si era posta. Fu questo il motivo per cui il management dell’azienda decise di  concentrarsi su miglioramenti di dieci volte tanto da portare a termine, questa volta, in soli due anni per raggiungere, poi, un miglioramento di un altro 100% in un totale di 4 anni. Il target finale fissato fu quello di raggiungere le 3,4 difettosità per milione di prodotti. E’ a questo ambizioso obiettivo che venne dato il nome di Six Sigma perché “sigma” divenne la misura delle difettosità per milione. Come se questo non bastasse, Motorola si impose di ridurre del 50% le tempistiche legate ai cicli di lavoro 
  • Fine degli anni ’80: il management di Motorola realizzò che, riducendo i difetti e i tempi di produzione, aveva raggiunto un’importante riduzione dei costi, aveva velocizzato il ciclo dall’ideazione al lancio di un prodotto sul mercato, aveva aumentato la soddisfazione dei clienti e diminuito i costi legati alla gestione delle garanzie
  • 1988: Motorola vinse il Malcolm Baldrige National QualityAward e la sua storia iniziò ad interessare altre aziende negli Stati Uniti
  • 1989-93: Texas Instruments, ABB e Kodak si unirono a Motorola nel supportare il Six Sigma Institute
  • Metà degli anni ’90 General Electric e Allied Signal resero popale l’approccio Six Sigma, attribuendo i loro successi commerciali ai risultati ottenuti grazie all’applicazione della metodologia.
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