venerdì 15 febbraio 2013

Il multi-tasking migliora le performance?



Qualche giorno fa mi è capitato tra le mani un numero di Forbes nella versione indonesiana (in inglese, naturalmente!) e ho letto un articolo interessante che mi sembra utile riassumervi.

Il multi-tasking che molti considerano un modo per aumentare l’efficienza sembra essere, in realtà,  solamente una performance intermittente legata ad una singola attività. In poche parole non facciamo bene tre cose insieme ma smettiamo di farne bene una per dedicarci ad altre due da svolgere in contemporanea con la prima.

Sembra che ben il 98% della popolazione non sia assolutamente in grado di fare più attività contemporaneamente (naturalmente tutti noi rientriamo nel 2% residuo, giusto?)

La cosa migliore, dunque, non è quella di fare più cose contemporaneamente ma ridurre il tempo necessario per fare ogni cosa iniziando, magari, da quelle tempistiche che consideriamo “standard” come, ad esempio, un’ora per svolgere una riunione (perché non provare a ridurre il tempo necessario a 45 minuti e poi a 30?)
Si deve anche prestare molta attenzione al tempo che letteralmente sprechiamo e che potrebbe essere dedicato al lavoro. 
Ancora, cercate di avere report più ravvicinati in modo che le persone si abituino a mantenere costantemente monitorato il loro lavoro e non si affannino a raggiungere risultati solamente in prossimità del momento in cui dovranno presentare una sintesi dele attività svolte.

Cosa ne pensate? Voi siete multi-tasking? ;o)
 

(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)

Nessun commento: