Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
monster.it: Lombardia
Stage analista Qualità e logistica (30/04/2008 - 11.10)
monster.it: Treviso
Direttore Qualità (30/04/2008 - 11.08)
Adecco: Napoli
Addetto al Controllo Qualità (30/04/2008 - 11.03)
monster.it: tra Verona e Brescia
Internal auditor (30/04/2008 - 11.02)
CliccaLavoro: Schio (VI)
Addetto Controllo Qualità (30/04/2008 - 10.51)
Adecco: Brescia
Responsabile Qualità (30/04/2008 - 10.48)
Adecco: Cinisello Balsamo (MI)
Responsabile Controllo Qualità (30/04/2008 - 10.47)
Obiettivo Lavoro: Pogno (NO)
Tecnico Controllo Qualità e certificazioni (30/04/2008 - 10.45)
TrovoLavoro: provincia di Bergamo
Responsabile Qualità Totale (30/04/2008 - 10.39)
TrovoLavoro: provincia di Genova
Responsabile Servizio Protezione Prevenzione Responsabile Sistema Gestione Qualità (30/04/2008 - 10.37)
lavoro.org: Bergamo
Addetto Controllo Qualità jr. (30/04/2008 - 10.34)
mio job: Pessano con Bornago (MI)
Ingegnere Controllo Qualità (30/04/2008 - 10.32)
mio job: Paderno Dugnano (MI)
Stagista per l'Ufficio software Qualità (30/04/2008 - 10.31)
mio job: Imperia
Responsabile esterno Qualità servizio (30/04/2008 - 10.29)
mercoledì 30 aprile 2008
Le offerte di lavoro di mercoledì 30 aprile
I 7 sprechi: magazzini
Uno spreco che spesso non viene considerato è quello di immagazzinare il prodotto finito (in attesa di spedirlo), le materie prime (in attesa di utilizzarle) o una grande gamma di prodotti tra i quali il cliente possa liberamente scegliere.
Un prodotto non fornisce valore aggiunto fino a quando non viene spedito, esattamente come un materiale aggiunge uno spreco quando attende di essere utilizzato.
La loro gestione, infatti, implica tempo, spazio, risorse, più movimentazioni, un flusso di cassa non efficiente, abilità per non farli deteriorare nel tempo e per non creare obsolescenze, uomini, lavorazioni in corso, inventari, rapporti più complessi con i fornitori, ecc.
Molte aziende utilizzano i magazzini come cuscinetto per affrontare in maniera efficace eventuali problemi qualitativi (un errore di produzione può essere facilmente riparato avviando alla lavorazione nuove materie prime) o vanno ad incrementarli perché non sono in grado di gestire un tack time efficace e lavorano non in base alle richieste del mercato ma al ritmo che è più naturale per la struttura.
Il prezzo di acquisto dei materiali, però, è molto più basso di quello di gestione degli stessi all’interno di un magazzino e questo calcolo andrebbe fatto così come bisognerebbe eliminare sul nascere i problemi qualitativi che possono portare ad errori nelle lavorazioni.
Ohno maturò questa convinzione osservando l’approccio dei consumatori americani quando andavano a fare la spesa: comprare solo ciò che serviva quando serviva. Questa idea venne poi sviluppata nel “Just in Time”.
Proviamo, dunque, a seguire le orme di Ohno e a fare le seguenti considerazioni:
- i nostri magazzini contengono esattamente i materiali che ci servono?
- sono state condotte indagini approfondite sulle vendite per stabilire se le nostre scorte di prodotti sono conformi alle richieste del mercato?
- i prodotti che immagazziniamo sono tutti prodotti vendibili e richiesti frequentemente dai clienti?
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martedì 29 aprile 2008
Le offerte di lavoro di martedì 29 aprile
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monster.it: Mondovì (CN)
Addetto Controllo Qualità (29/04/2008 - 11.33)
monster.it: Ravenna
Responsabile Qualità e Sicurezza (29/04/2008 - 11.30)
monster.it: Imola (BO)
Coordinatore Controllo Qualità (29/04/2008 - 11.28)
monster.it: Veneto
Responsabile Qualità fornitori (29/04/2008 - 11.23)
Adecco: Bomporto (MO)
Addetto Controllo Qualità (29/04/2008 - 11.06)
CliccaLavoro: prima cintura di Torino
Responsabile Qualità di stabilimento (29/04/2008 - 11.05)
Adecco: Monfalcone (GO)
Addetto Controllo Qualità (29/04/2008 - 11.03)
Obiettivo Lavoro: Torino
Addetto Controllo Qualità (29/04/2008 - 11.01)
Tiscali Lavoro: Mantova
Esperti Qualità settore automotive (29/04/2008 - 10.58)
lavoro.org: Torino
Esperti Qualità settore automotive (29/04/2008 - 10.56)
lavoro.org: Torino
Esperti Qualità settore ferroviario (29/04/2008 - 10.55)
monster.it: Pordenone
Tecnico di Qualità e Processo (29/04/2008 - 10.52)
I 7 sprechi: attese
Questo è, forse, il più ovvio dei 7 sprechi di Ohno evidenziati nell'ambito della Lean manufacturing.
Ogni volta che utilizziamo il nostro tempo in maniera non efficiente, generiamo uno spreco. Da alcune analisi fatte sembra che sia addirittura il 99% del totale il tempo “sprecato” nella realizzazione di un prodotto.
Prodotti sparsi per l’azienda che attendono di essere controllati o spediti o materiali in attesa di passare alla fase successiva di lavorazione sono una causa enorme di spreco legato, spesso, alla produzione di grandi batch di prodotti o ai colli di bottiglia che si creano durante il ciclo produttivo.
Le attese possono essere molteplici:
- attesa di una risposta (da parte di un collega o del cliente)
- attesa di un documento
- attesa di una firma
- attesa per un nuovo incarico
- attesa del ripristino di un macchinario
Attendere significa perdere del tempo e perdere del tempo significa buttare via delle occasioni.
Quando passano i giorni, o, peggio, le settimane, si può, inoltre, perdere di vista il focus sul nostro problema e, una volta ottenuta la risposta che ci serviva o il documento di cui avevamo bisogno, ci servirà dell’ulteriore tempo per focalizzarci nuovamente sulla questione.
I tempi di attesa, dunque, non devono mai essere così lunghi da far perdere la concentrazione (o, peggio, la motivazione) relativamente a ciò che si sta facendo.
Eliminare le attese non è così difficile come sembra: basterà eliminare le cause che creano queste perdite di tempo.
Una buona manutenzione preventiva, ad esempio, ridurrà i tempi di fermo macchina. Un’ottimizzazione dei flussi ridurrà i tempi morti tra una lavorazione e la successiva. Una buona analisi pre-contrattuale risolverà sul nascere molte problematiche con i clienti e così via.
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lunedì 28 aprile 2008
Le offerte di lavoro di lunedì 28 aprile
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monster.it: provincia di Bologna
Responsabile Sistema Qualità (28/04/2008 - 12.37)
monster.it: Avigliana (TO)
Stage Ufficio Qualità fornitori (28/04/2008 - 12.36)
monster.it: Trezzano Rosa (MI)
Addetto al Controllo Qualità (28/04/2008 - 12.34)
monster.it: Mussolente (VI)
Stagista Ufficio Controllo Qualità / Certificazioni prodotto (28/04/2008 - 12.32)
monster.it: Bressanvido (VI)
Controllo Qualità (28/04/2008 - 12.28)
CliccaLavoro: vicinanze Crema
Addetto al Controllo Qualità (28/04/2008 - 12.25)
CliccaLavoro: provincia di Reggio Emilia
Resp. QPP - Qualità Prodotto Processo (28/04/2008 - 12.23)
Tiscali Lavoro: Rovigo
Perito per Controllo Qualità (28/04/2008 - 11.42)
Tiscali Lavoro: Torino
Responsabile Qualità (28/04/2008 - 11.41)
Tiscali Lavoro: Bologna
Addetto Tecnico Qualità (28/04/2008 - 11.39)
TrovoLavoro: estero - Shanghai
Responsabile Qualità (28/04/2008 - 11.35)
TrovoLavoro: provincia di Verona
Quality process controller (28/04/2008 - 11.33)
miojob: Milano
Addetto Laboratorio metrologico (28/04/2008 - 11.17)
miojob: Torino
Responsabile Qualità di stabilimento (28/04/2008 - 11.13)
miojob: Toscana
Corporate Quality Manager (28/04/2008 - 11.10)
Assioma: Casale Cremasco (CR)
Stage Quality assurance (28/04/2008 - 11.05)
Page Personnel: Reggio Emilia
Quality engineer (28/04/2008 - 10.53)
I 7 sprechi: sovrapproduzione
Questo spreco deriva dal produrre più prodotto del richiesto o dal produrlo troppo in anticipo rispetto alla richiesta del mercato.
La sovrapproduzione aumenta la probabilità che i prodotti diventino obsoleti, porta al rischio di produrre la cosa sbagliata ( non più richiesta dal mercato ) ed alle vendite senza il giusto margine.
Nel caso peggiore occorre disfarsi dei articoli prodotti, trattandoli come scarti.
Questo spreco è molto pericoloso per le aziende perché tende a nascondere i problemi di produzione. Inoltre, la sovrapproduzione deve essere immagazzinata, gestita e protetta, generando quindi altri sprechi.
Tutto ciò, dunue, che prevede un lavoro in più nell'ambito della produzione può essere definito come "spreco".
Spreco, dunque, è produrre più cose di quante ne servano ma anche, ad esempio, allungare le tempistiche di progettazione più direttamente legate alla fase produttiva.
Per evitare una sovrapproduzione la prima cosa da fare è quella di evitare di cercare di intuire cosa vuole il cliente. le specifiche esistono proprio per questo e, anche se può sembrare assurdo, la grande percentuale di lavoro legato alla sovrapproduzione è dovuta proprio ad un'errata interpretazione delle specifiche e dei desideri del cliente.
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giovedì 24 aprile 2008
Le offerte di lavoro di giovedì 24 aprile
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monster.it: Imola (BO)
Addetto Qualità, sviluppo e miglioramento (24/04/2008 - 11.11)
monster.it: Cotignola (RA)
Addetto Controllo Qualità (24/04/2008 - 11.08)
monster.it: Termoli (CB)
Ispettore di processo (24/04/2008 - 11.06)
monster.it: Milano nord ovest
Responsabile Qualità (24/04/2008 - 11.04)
monster.it: Milano Limito di Pioltello
2 Addetti al Controllo Qualità (24/04/2008 - 11.02)
monster.it: Toscana
Quality Control manager (24/04/2008 - 10.57)
monster.it: Estero - Praga
Senior QA Engineer for the Search & Match team (24/04/2008 - 10.33)
Adecco: Sandrigo (VI)
Addetto al Controllo Qualità (24/04/2008 - 10.26)
Adecco: Podenzano (PC)
Responsabile Qualità (24/04/2008 - 10.24)
CliccaLavoro: Sanremo (IM)
Responsabile esterno della qualità del servizio (24/04/2008 - 10.21)
Tiscali Lavoro: Massa-Carrara
Responsabile gestione qualità ambiente (24/04/2008 - 10.16)
Tiscali Lavoro: Monza (MI)
Incoming quality (24/04/2008 - 10.13)
TrovoLavoro: Veneto orientale
Direttore Qualità (24/04/2008 - 10.10)
lavoro.org: Torino
Consulente esperto settore Automotive (24/04/2008 - 09.57)
miojob: Modena
Addetti Controllo Qualità (24/04/2008 - 09.17)
I 7 sprechi: i difetti
Tra gli obiettivi primari della Lean Manufacturing, come sappiamo, c’è l’eliminazione degli sprechi.
Sembra abbastanza ovvio: chi vorrebbe degli sprechi all’interno della propria azienda?
La cosa interessante, però, è cercare di capire cosa venga identificato come “spreco” ad esempio in Toyota, leader indiscusso della produzione snella.
Nel Toyota Production System vengono identificati 7 sprechi:
- Difetti
- Sovrapproduzione
- Trasporti
- Attese
- Magazzini
- Movimentazioni
- Processi non ottimizzati
Inizieremo oggi a prendere in esame il primo di questi sprechi: i difetti.
I difetti qualitativi sono identificati come sprechi perché portano il cliente a non accettare il prodotto che gli abbiamo spedito.
Può trattarsi di una funzionalità che non rispetta le specifiche, di un difetto fisico che salta facilmente all’occhio o di un’eccezione che va a causare dei problemi.
Quante ore, giornate e settimane avete passato nella vostra carriera lavorativa cercando di porre rimedio ai difetti?
Il nodo cruciale relativo ai difetti è, però, quando essi vengono rilevati e quando si riesce a porvi rimedio.
Un difetto, infatti, costa relativamente poco se viene individuato all’inizio del processo produttivo mentre costa sempre di più se la rilevazione è prossima alla spedizione del prodotto al cliente o, peggio ancora, avviene ad opera del cliente stesso.
Un aspetto, poi, che viene spesso trascurato in questo tipo di analisi è quello relativo al numero di difetti generati a partire dal primo: più il difetto originario avanza nella catena produttiva, maggiori probabilità ci saranno che origini, a sua volta, altri difetti.
La produzione snella cerca di ovviare a questo inconveniente producendo un solo pezzo per volta in modo che un eventuale difetto venga individuato sul nascere e non generi sprechi a valanga come nel caso delle produzioni per grandi lotti.
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mercoledì 23 aprile 2008
Le offerte di lavoro di mercoledì 23 aprile
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monster.it: Monza
Quality assurance manager (23/04/2008 - 10.38)
monster.it: Torino
Product quality engineers - ambito motore (23/04/2008 - 10.36)
CliccaLavoro: Melfi (PZ)
Responsabile Qualità (23/04/2008 - 10.32)
CliccaLavoro: Provincia di Modena
Responsabile Controllo Qualità (23/04/2008 - 10.30)
Adecco: Sandrigo (VI)
Addetto al Controllo Qualità (23/04/2008 - 10.17)
TrovoLavoro: Marnate (VA)
Quality management specialist (23/04/2008 - 10.08)
TrovoLavoro: Rovereto (TN)
Responsabile Qualità (23/04/2008 - 10.07)
TrovoLavoro: Lombardia
Quality Manager Electronics EMEA (23/04/2008 - 10.05)
miojob: Torino
Responsabile Qualità interna (23/04/2008 - 09.53)
Page Personnel: Torino
Addetto Qualità (23/04/2008 - 09.34)
I “Quadri” nell’era elettronica per nuove cattedrali
Vi suggeriamo la lettura di questo interessante articolo tratto da "Il Corriere di Gela on line".
Giocherei d’azzardo se entrassi nel merito di una definizione del ruolo dei cosiddetti “quadri” nell’industria nella fase storica che stiamo attraversando! Ha fatto benissimo a occuparsene un addetto ai lavori, l’ing. Sebastiano Abbenante in un articolo pubblicato da questo settimanale prima della Pasqua. Con cognizione di causa e non solo per esperienza professionale vissuta con eccellenza. Se ha ritenuto di rendere di pubblico dominio il problema, l’avrà fatto perché ritiene che si tratti di argomento non riservato agli specialisti o soltanto agli addetti ai lavori.
Ne sono convinto. Penso, infatti, che chiunque voglia vivere il presente con consapevolezza non può esimersi da una più o meno attendibile analisi dell’organizzazione della produzione dei beni materiali e immateriali. Non trascurando, evidentemente, quello che è avvenuto con la nascita della società moderna e dopo la rivoluzione industriale. Evento che ha comportato il nuovo rapporto tra scienza, tecnologia, capitale, forza lavoro e divisione dello stesso sino alla parcellizzazione dei ruoli.
Spesso con forme di interdipendenza molto rigide. In taluni momenti della storia i rapporti sono diventati anche molto conflittuali per la dialettica contrapposizione di capitale e lavoro. E’ risaputo che gran parte della storia dell’ ‘800 e del ‘900 è da leggere in questa chiave. Anche per quel che riguarda la storia delle idee e della cultura. Penso a Hegel a Marx, a Lenin, a Gramsci, a Weber, a Marcuse... Il lavoro industriale venne tra fine ‘800 e primi del ‘900 organizzato sui modelli di Ford e di Taylor, rispettivamente proprietario dell’omonima casa automobilistica americana il primo, e manager della General Motor l’altro. Catena di montaggio, misurazione dei tempi e dei movimenti (Mtm), riduzione del prestatore d’opera ad anonimo complemento della macchina erano la traduzione razionale in comportamenti della elementare filosofia secondo la quale nella fabbrica produttiva occorreva combattere la naturale pigrizia dell’uomo. Messe sotto controllo le maestranze, le grandi aziende riservarono un occhio di riguardo ai “Quadri” sia sotto il profilo economico sia nelle gratifiche morali. I cosiddetti colletti bianchi crebbero col sentimento di essere associati al gruppo dirigente. Si percepirono separati dagli operai che, a loro volta, non tentarono per quasi un intero secolo di associarli alle loro rivendicazioni. Avevano competenze specifiche e condividevano la mission della fabbrica.
Dice bene l’ing. Abbenante allorché parla del clero al quale i quadri si sentono molto più vicini di quanto non si sentano lontani dagli operai che, nella struttura organizzativa, non hanno avuto un profilo individuale. Veri ideatori di cattedrali gotiche, furono i veri artefici dell’arte moderna e non solo dell’economia industriale. Solo chi restringe il campo dell’arte alla tradizione umanistica non se ne è accorto. Ché analizzando gli artefatti della cultura umanistica e rinascimentale ci si accorgerebbe come l’architettura, l’urbanistica, la musica e le altri arti hanno richiesto competenze algebriche e geometriche non inferiori a quelle richieste ai grandi mercanti e ai banchieri. Non solo per la valenza sacra e simbolica di numeri e figure geometriche, ma anche per calcoli di volumi per ragioni di statica o di traiettorie (balistica) per la nuova arte della guerra. Le maestranze operaie nella fabbrica moderna verranno valutate solo per l’erogazione quantitativa della forza lavoro. Almeno sino a quando la fabbrica fordista e taylorista non verrà a conoscere i fenomeni di crisi di produttività che verranno superati col cosiddetto Spirito Toyota. Che muovendo da una filosofia diversa rispetto a quella di Taylor, chiama tutti i lavoratori alla corresponsabilità del just in time. Il divario tra operaio e quadri si accorcia. L’operaio sa che deve saper fare tutto in modo che sia presente laddove occorre, just in time così come arrivano gli ordini d’acquisto e, sempre in tempo, le varie componenti. Niente grasso e, soprattutto, corresponsabilità perché tutti nella fabbrica si sentono autori di tutto. Con incremento esponenziale della produttività per addetto.
In estrema sintesi è questo quello che è avvenuto nella storia delle fabbriche del mondo. I quadri hanno avuto grandi meriti. Gli sono stati riconosciuti dalle aziende. Non molto dagli storici della cultura, che hanno valutato quasi esclusivamente, quando li hanno valutato, i grandi manager e i grandi capitani come, ad esempio, Gianni Agnelli per l’industria privata e Enrico Mattei per l’Eni. Che hanno avuto grandi idee e progetti ambiziosi. Consapevoli che le leve di comando vengono concretamente manovrate da chi sa di «avere in mano – come scriveva A. Gramsci in “Passato e presente” – le posizioni strategiche che dominano l’insieme della situazione e permettono di guidare lo sviluppo degli avvenimenti». I quadri, cioè. Per dirla con Abbenante, gli Stackolders, “portatori di interessi verso l’azienda e integratori di risultati” tra industria e territorio. Ovviamente, se il giorno 11 marzo scorso i Quadri di Ra.Ge. scioperano, a distanza di circa 20 anni dalla marcia dei 40mila, una qualche ragione di disagio deve pur esserci. E, infatti, c’è. I Quadri avvertono di non essere più riconosciuti dall’azienda per quello che sono. Gli architetti artefici delle stupende Cattedrali Gotiche. Come mai? Escludo che il problema sia esclusivamente dei quadri della Raffineria gelese. Con una lente potente forse sarebbe possibile osservare quanto sta avvenendo nella grande industria a livello globale. Dico dell’industria perché la tradizione dell’artigianato non ha posto il problema dei quadri. Quello che Abbenante chiama clero si avvaleva delle idee che venivano proposte da studiosi che non sempre avevano un rapporto organico con la bottega. Anzi, talvolta era proprio il capomastro l’artefice dell’innovazione o dell’ottimizzazione dei metodi di produzione. L’ordine domenicano aveva al suo interno ‘quadri’ che innovarono sistemi di produzione in agricoltura e di edificazione delle cattedrali e delle abbazie. Leonardo Fibonacci fu mandato dal padre, mercante pisano, a studiare matematica presso gli arabi la matematica per migliorare la tenuta dei libri contabili e, quindi, le attività dell’impresa commerciale. Luca Pacioli, inventore della partita doppia, dopo aver collaborato con Piero della Francesca e con Leonardo da Vinci, entra in convento non proprio per vocazione religiosa ma per meglio dedicarsi agli studi matematici.
Oggi l’impresa industriale sta cambiando radicalmente assetti. La grande fabbrica diventa sempre più snella e flessibile. Con una battuta potrei esprimere il mio ingenuo stupore: chi avrebbe immaginato appena 30 anni fa che l’Anic, come la chiamavamo, avrebbe venduto acqua e corrente elettrica? Ci sta di mezzo la nuova divisione internazionale del lavoro, ma anche, più recentemente, il fenomeno che chiamiamo globalizzazione, sostenuto dalla rivoluzione elettronica e informatica e accompagnato dalla finanziarizzazione dell’economia. Un’osservazione vorrei fare e, quindi, porre un problema. Da alcuni osservatori viene impiegato da qualche anno uno strano termine. Croudsourcing che è formato da croud, con cui viene indicata la ‘folla’, e outsourcing che sta a significare la tendenza delle imprese (ora anche delle famiglie) a comprare servizi e componenti all’esterno piuttosto che autoprodurli come prima invece si faceva in gran parte. Una delle conseguenze più immediate sta nell’esternalizzazione della produzione dei servizi e di molti beni. Cosa ancora più sconvolgente è che le aziende produttrici e fornitrici di servizi e di beni si avvalgono di strumenti molto sofisticati e di pochi addetti con contratti molto precari. Negli Usa allo stato attuale esistono ben 20milioni di microaziende senza alcun dipendente! Tutto questo in concomitanza con l’utilizzazione del lavoro gratuito che da tempo è stato sperimentato negli ipermercati, dove gran parte del lavoro viene eseguito gratuitamente dallo stesso cliente, dal prelievo della merce dagli scaffali sino, ora, al pagamento alla cassa. E i quadri?
La mia potrà apparire come una fuga in avanti. Probabilmente lo è! Troppa fretta nell’anticipare il cambiamento è perdonabile, spero, a chi è avanti negli anni. Perdonabile anche a chi è abituato ad acchiappare la realtà con le letture. Però, ho proprio l’impressione che il contesto in cui deve essere inserito il problema dei Quadri sia questo e che con esso debba fare i conti. Ancora Gramsci, nel libro citato, dice del capitano che con un potentissimo cannone staziona con le truppe nella vallata. Avendo lasciato indifese le colline, rischia di mandare allo sbaraglio i suoi uomini. Deve cercare una buona e diversa collocazione al cannone e agli uomini. Anche i Quadri devono pensarci per tempo guardando alla situazione locale e alle dinamiche globali.
Autore : Luciano Vullo
martedì 22 aprile 2008
Le offerte di lavoro di martedì 22 aprile
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monster.it: Pozzo d’Adda (MI)
Addetto Controllo Qualità (22/04/2008 - 11.09)
monster.it: Faenza (RA)
Responsabile Controllo Qualità (22/04/2008 - 11.05)
Tiscali Lavoro: Lecco
Ispettore di produzione certificata (22/04/2008 - 10.52)
Tiscali Lavoro: Lecco
Testing engineers (22/04/2008 - 10.51)
Tiscali Lavoro: Lecco
Tecnico junior certificazione (22/04/2008 - 10.50)
TrovoLavoro: Cambiago (MI)
Ingegnere elettronico Resp. Qualità (22/04/2008 - 10.03)
TrovoLavoro: Appiano Gentile (CO)
Responsabile Controllo Qualità (22/04/2008 - 09.59)
lavoro.org: Reggio Emilia
Assistente al Responsabile Gestione Sistema Qualità (22/04/2008 - 09.57)
miojob: Milano
Tecnico Qualità (22/04/2008 - 08.58)
Uno studio sull'applicazione del pensiero "lean" e il miglioramento delle performance
Aberdeen ha di recente messo a disposizione uno studio effettuato tra 420 aziende "best-in-class" dimostrando che le organizzazioni che hanno ottenuto le performance migliori sono quelle che hanno adottato una metodologia Lean.
Per scaricare il rapporto dal titolo "ERP in industrial machinery and components manufacturing" recatevi sul sito di Cincom.
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lunedì 21 aprile 2008
Pensiero laterale: un assassinio
Una donna porta in tribunale la prova incontrovertibile che sua sorella le ha ammazzato il marito.
Il giudice, dopo aver ascoltato attentamente, dichiara: “Questo è il caso giudiziario più strano che io abbia mai visto. Pur trattandosi di un caso manifesto di omicidio questa donna non può essere punita".
Perché?
SOLUZIONE:
Le due sorelle erano sorelle siamesi
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Le offerte di lavoro di lunedì 21 aprile
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monster.it: Verdellino (BG)
Addetto al Controllo Qualità appartenente alle categorie protette (21/04/2008 - 11.11)
CliccaLavoro: vicinanze Daverio (VA)
Addetto Controllo Qualità (21/04/2008 - 10.59)
Adecco: Napoli
Consulente certificazione Qualità (21/04/2008 - 10.55)
Obiettivo Lavoro: Garlate (LC)
Addetto Ufficio Qualità, Ambiente e Sicurezza (21/04/2008 - 10.54)
Adecco: Calcinaia (PI)
Addetto al Controllo Qualità (21/04/2008 - 10.42)
Obiettivo Lavoro: Bentivoglio (BO)
Addetto al Collaudo e Controllo Qualità (21/04/2008 - 10.35)
Adecco: Lissone (MI)
Addetto al Controllo Qualità (21/04/2008 - 10.33)
TrovoLavoro: Anagni (FR)
Quality manager (21/04/2008 - 10.24)
TrovoLavoro: zona Verona, Mantova, Brescia
Quality manager (21/04/2008 - 10.22)
miojob: Pero (MI)
Supplier Quality engineer (21/04/2008 - 09.39)
miojob: Reggio Emilia
Quality Assurance engineer (21/04/2008 - 09.37)
Page Personnel: Torino
Responsabile Qualità, Sicurezza e Ambiente (21/04/2008 - 09.28)
venerdì 18 aprile 2008
Le offerte di lavoro di venerdì 18 aprile
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monster.it: Calderara di Reno (BO)
Field Quality Support (18/04/2008 - 12.12)
CliccaLavoro: Estero - Inghilterra
Quality system manager (18/04/2008 - 12.10)
Tiscali Lavoro: Padova
Addetto/a al Controllo Qualità (18/04/2008 - 11.37)
TrovoLavoro: Corleto Perticara (PZ)
Inspection engineer (18/04/2008 - 11.34)
TrovoLavoro: Italia centrale
Quality Assurance specialist (18/04/2008 - 11.32)
lavoro.org: Fabbrico (RE)
Addetto Controllo Qualità e macchine utensili (18/04/2008 - 10.45)
lavoro.org: Olgiate Comasco (CO)
Senior QA/QC packaging (18/04/2008 - 10.43)
La Sindrome del prodotto pigro
Ogni giorno sentiamo parlare della necessita di ridurre i costi, accorciando le tempistiche di processo ma come possiamo fare nella realtà?
Proviamo a concentraci sulle pause che esistono tra i vari step dei nostri processi per eliminare o, almeno, provare a ridurre le attese inutili.
La maggior parte dei prodotti e dei servizi soffre della regola del 3-60 che significa che ci si lavora sopra solo 3 minuti ogni 60.
Alle aziende questo modo di lavorare crea moltissime perdite nel flusso dei guadagni, proviamo a spiegare per quale motivo.
Provate ad alzare la mano davanti al viso e a guardarla allargando le dita tra loro: avrete una buona rappresentazione di come fluisce il lavoro in un'azienda-tipo.
Vedrete le persone (le dita), ognuna con un lavoro diverso da fare in relazione al prodotto o al servizio da fornire al cliente.
Quello che però non vedete è dove si ferma il flusso del lavoro e per quanto tempo.
In altre parole i vostri collaboratori lavorano e sono tutti molto occupati ma si concentrano sul prodotto o sul servizio in questione solo per un breve periodo di tempo. Per il resto del tempo questo si ferma in attesa di passare allo step successivo del processo di lavorazione.
Tutte queste pause costano sia in termini di tempistiche che vanno ad allungarsi in modo considerevole sia in termini di costi di gestione dei magazzini di transito.
Per quale motivo un prodotto dovrebbe fermarsi nel suo percorso all’interno dell’azienda quando potrebbe arrivare prima nelle mani del cliente?
Un’altra regola, quella denominata la regola del 15-2-20, stabilisce che ogni volta che i tempi di attesa vengono ridotti di 15 minuti all’ora la produttività viene raddoppiata e i profitti aumentano del 20%.
Provate, dunque, a fare un giro nei vostri reparti produttivi e ad individuare tutte quelle pause in produzione che possono essere ridotte o eliminate.
Prendete atto delle interruzioni del flusso e interrogate i vostri uomini sul perché sono necessarie e se possono essere in qualche modo accorciate.
Scoprirete, probabilmente, che anche la vostra azienda è afflitta dalla "Sindrome del prodotto pigro".
Spesso, infatti, si preferisce accumulare il lavoro per concentrarsi su quantità maggiori piuttosto che gestire un flusso produttivo scandito al ritmo di un solo pezzo per volta che non viene mai interrotto fino alla fine.
Una volta avviata la vostra analisi, scoprirete che anche la regola del 4-50 si adatta perfettamente alla vostra azienda. Quest'ultima analisi stabilisce che il 4% delle pause causa il 15% dei ritardi e della perdita di profitti. In altre parole non tutte le pause sono uguali e saranno poche quelle sulle quali dovrete intervenire per vedere i primi importanti risultati.
Dunque, invece di costringere i vostri uomini a lavorare più velocemente e a produrre di più, provate a rendere i vostri flussi più veloci.
(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)
giovedì 17 aprile 2008
Le offerte di lavoro di giovedì 17 aprile
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
monster.it: Firenze
Quality engineer (17/04/2008 - 14.22)
monster.it: Milano
2 Addetti al Controllo Qualità (17/04/2008 - 14.20)
Adecco: Aprilia (LT)
Consulente certificazione Qualità (17/04/2008 - 14.07)
Adecco: San Paolo d'Argon (BG)
Addetto al Controllo Qualità (17/04/2008 - 12.25)
Tiscali Lavoro: Brescia
Addetto al Controllo Qualità (17/04/2008 - 12.22)
Tiscali Lavoro: Padova
Operaio/e addetti al Controllo Qualità (17/04/2008 - 12.21)
Tiscali Lavoro: Ancona
Consulente Sistema Qualità e organizzazione aziendale (17/04/2008 - 12.20)
TrovoLavoro: Seregno (MI)
Addetto Controllo Qualità (17/04/2008 - 12.15)
TrovoLavoro: Agrate Brianza (MI)
Responsabile Qualità (17/04/2008 - 12.11)
TrovoLavoro: Emilia Romagna
Quality Assurance engineer (17/04/2008 - 12.08)
Quale metodologia scegliere per il nostro progetto Qualità? Parte terza
Parte terza: la Lean manufacturing
Qui potrete trovare la prima parte del post.
Qui potrete trovare la prima parte del post.
Lean significa riduzione degli sprechi.
Gli sprechi possono essere definiti come attività prive di valore aggiunto, attività, cioè, per le quali il cliente non è disposto a pagare.
Per essere competitivi nel mondo di oggi che vede Paesi che impiegano manodopera a costi ridotti, le aziende devono fare tutto il possibile per tagliare i costi e per migliorare la qualità.
Il pensiero snello enfatizza il lavoro di squadra, una produzione che vada di pari passo alle richieste del mercato, lotti piccoli e setup veloci dei macchinari.
I vantaggi della Lean production sono molti e importanti:
- si adatta ad ogni tipo di organizzazione perché gli sprechi sono presenti ovunque
- i costi della formazione sono bassi perché i concetti di base della metodologia si possono comprendere facilmente
- gli investimenti iniziali sono bassi perché i progetti di miglioramento possono essere portati a termine mediante l’utilizzo di poche risorse
- i progressi sono veloci
Se il Six Sigma, dunque, può non rivelarsi una buona scelta come prima metodologia per affrontare un progetto di miglioramento e può essere poco adatto alle piccole realtà, mentre il TQM può creare qualche problema a livello di management intermedio per una questione di perdita di potere, un approccio lean ha solo vantaggi e può essere affrontato da tutti ovunque.
L'unico modo per far fallire un progetto che si basa su questa metodologia è opporvi una strenua resitenza, cosa che, purtroppo, succede abbastanza frequentemente.
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mercoledì 16 aprile 2008
Le offerte di lavoro di mercoledì 16 aprile
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
monster.it: Veneto settentrionale
Customer Quality specialist (16/04/2008 - 16.45)
TrovoLavoro: Milano
Responsabile Controllo Qualità (16/04/2008 - 16.40)
TrovoLavoro: Milano
Referente Qualità, Sicurezza e Ambiente (16/04/2008 - 14.12)
TrovoLavoro: Milano
Quality Manager Junior (16/04/2008 - 14.10)
miojob: Reggio Emilia
Quality Manager Junior (16/04/2008 - 14.05)
martedì 15 aprile 2008
Le offerte di lavoro di martedì 15 aprile
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
monster.it: Veneto
Responsabile qualità fornitori (15/04/2008 - 11.22)
CliccaLavoro: tra Mantova e Verona
Tecnico Controllo Qualità di processo (15/04/2008 - 11.18)
Tiscali Lavoro: Torino
Addetto qualità produttiva (15/04/2008 - 11.14)
Tiscali Lavoro: Reggio Emilia
Addetto al collaudo e Controllo Qualità (15/04/2008 - 11.08)
Tiscali Lavoro: Roma
Responsabile sicurezza del personale dipendente (15/04/2008 - 11.05)
lavoro.org: Milano
Ingegnere Qualità Edilizia (15/04/2008 - 10.48)
lavoro.org: Gazoldo d'Ippoliti (MN)
Addetto al Controllo Qualità (15/04/2008 - 10.44)
miojob: Varese
Responsabile Sistema Qualità ed assistenza tecnica (15/04/2008 - 10.38)
Quale metodologia scegliere per il nostro progetto Qualità? Parte seconda
Qui potrete trovare la prima parte del post.
Parte seconda: il TQM
Il Kanban, i circoli della Qualità, il just-in-time e altri concetti appartenenti al mondo della qualità furono riuniti e utilizzati per la prima volta insieme per creare il Total Quality Control (TQC), un sistema di miglioramento continuo che contribuì al rapidissimo miglioramento della qualità e della produttività delle aziende giapponesi.
I concetti del TQC furono poi “americanizzati” originando il TQM (Total Quality Management).
Punti di forza del TQM
- Le organizzazioni che adottano il TQM sono solitamente più “snelle” e meno ridondanti di quelle che non l'adottano
- Le organizzazioni TQM sono più customer-oriented
- Il TQM si basa sulla partecipazione attiva di tutti coloro che lavorano in azienda
- Il TQM è adatto sia alle aziende produttive che alle organizzazioni che si occupano di servizi
Punti deboli del TQM
- I progetti TQM tendono a focalizzarsi sull’ottimizzazione dei processi, piuttosto che su quella dell’intero sistema
- Si può incontrare resistenza nel livello intermedio di management che può avere difficoltà nel delegare una parte di potere. In un’organizzazione TQM le deleghe sono necessarie perché il sistema funzioni.
- Il TQM poggia pesantemente sul concetto di team. I gruppi di lavoro possono fallire per mancanza di una formazione accurata o a causa della competizione interna tra le persone che li compongono.
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lunedì 14 aprile 2008
Le offerte di lavoro di lunedì 14 aprile
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
monster.it: Limite sull'Arno (FI)
Addetto/a Qualità (14/04/2008 - 11.39)
monster.it: Lecco
Giovane ingegnere meccanico addetto al Sistema Qualità (14/04/2008 - 11.35)
monster.it: Estero - Germania
Director Clinical Quality Assurance (14/04/2008 - 11.20)
CliccaLavoro: Varese
Responsabile Sistema Qualità e Assistena tecnica (14/04/2008 - 11.20)
Tiscali Lavoro: Padova
Addetto/a Controllo Qualità (14/04/2008 - 11.03)
Tiscali Lavoro: Bergamo
Addetto Controllo Qualità e gestione magazzino (14/04/2008 - 11.02)
miojob: Bolzano
Ingegnere di processo (14/04/2008 - 10.52)
Assioma: Ravenna
Esperto/a Qualità (14/04/2008 - 10.49)
Quale metodologia scegliere per il nostro progetto Qualità?
In rete abbiamo trovato questa riflessione che, a nostro giudizio, è molto interessante e che, per maggior comodità, divideremo in tre post.
C’è molta enfasi oggi sulla Qualità e, sopratutto negli USA, studi recenti hanno dimostrato che la Qualità sembra essere estremamente importante per la maggioranza dei vertici aziendali.
Allora perché spesso si fatica così tanto ad implementare nelle aziende un Sistema Qualità?
La risposta, forse, sta nel fatto che i manager, negli ultimi 20 anni, sono stati letteralmente sommersi da moltissime metodologie, da strumenti che hanno promesso miracoli, vantando come obiettivi facilmente raggiungibili la riduzione dei costi e l’aumento dei profitti.
Metodi come il Six Sigma, il TQM o la Lean manufacturing sono stati propagandati fino a convincere anche i più indecisi.
In effetti, ognuno di questi sistemi promette grandi ritorni sull’investimento e tutti hanno avuto un grande successo in alcune organizzazioni. In molte altre, però, sono andati incontro all’insuccesso e sono stati presto dimenticati.
La ragione, in molti casi, va ricercata nel fatto che i vertici aziendali non hanno avuto il tempo o la voglia di approfondire bene il discorso, di conoscere nei dettagli lo strumento che avevano deciso di applicare o non hanno messo a disposizione le risorse necessarie per utilizzarlo in maniera efficace
Quando un manager decide di investire tempo e denaro in un progetto di miglioramento dovrebbe farsi, preventivamente, alcune domande:
1) La metodologia che voglio adottare è adatta al mio business, ai miei uomini e alla cultura della mia organizzazione?
2) Avrò un ritorno sull’investimento fatto? Di che entità? Entro quando?
3) Sono in grado di affrontare tutto il lavoro previsto? Ho a disposizione tutte le risorse necessarie per farlo?
4) Il metodo è molto difficile da assimilare? Quanta formazione occorrerà erogare?
Passiamo, ora, ad esaminare la prima delle metodologie che affronteremo in questa discussione:
Six Sigma
La metodologia Six Sigma poggia su due punti fondamentali.
1) Il primo è che le persone devono comprendere bene che i numeri caratterizzano in tutto e per tutto un processo.
2) Il secondo è che riducendo la varianza del processo, otterremo dei grandi vantaggi.
I punti di forza del Six Sigma
- Per ogni progetto è possibile tenere il conto delle risorse risparmiate
- Il Six Sigma può essere utilizzato sia nelle aziende produttive sia in quelle che erogano servizi.
- Il Six Sigma si basa su un aumento dei profitti, per questo motivo potrebbe essere più gradito ai vertici aziendali.
- I progetti Six Sigma sono concepiti per prevenire i difetti prima che si verifichino.
I punti di debolezza del Six Sigma
- La formazione costa parecchio.
- Il sistema delle “cinture” (green belt, black belt) può creare una sorta di divisione interna tra chi è stato scelto e chi non lo è stato.
- C’è una grande possibilità che, una volta formato una black belt, questa venga assunta da un’altra azienda: costa meno, infatti, assumere una persona nuova che già conosce in maniera approfondita lo strumento che formarne una che già lavora in azienda.
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sabato 12 aprile 2008
Le offerte di lavoro di sabato 12 aprile
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
monster.it: Padova
Addetto all'Assicurazione Qualità (12/04/2008 - 10.31)
monster.it: nord Milano
Addetto all'Assicurazione Qualità (12/04/2008 - 10.27)
monster.it: Pordenone
Responsabile Qualità (12/04/2008 - 10.24)
monster.it: provincia di Padova
Responsabile organizzazione e qualità interna (12/04/2008 - 10.22)
venerdì 11 aprile 2008
Le offerte di lavoro di venerdì 11 aprile
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
CliccaLavoro: Italia
Responsabile organizzazione e qualità interna (11/04/2008 - 12.38)
Tiscali Lavoro: Trento
Addetto al piano qualità (11/04/2008 - 12.33)
Tiscali Lavoro: Modena
Addetto Controllo Qualità settore automotive (11/04/2008 - 12.32)
TrovoLavoro: Brescia
Assicuratore Qualità (11/04/2008 - 12.22)
lavoro.org: Ronco Scrivia (GE)
Responsabile Laboratorio Controllo Qualità (11/04/2008 - 12.14)
miojob: Torino
Responsabile Qualità prodotto e processo (11/04/2008 - 12.12)
La flessibilità in azienda è importante
Ogni giorno sentiamo parlare di flessibilità. Ma cosa occorre esattamente per essere flessibili e per adattarsi al mercato in continua evoluzione.
- Avere un’attenzione particolare per ogni cliente
- Applicare il Business Process Reengineering in maniera continua per migliorare l'organizzazione
- Formare delle partnership con i fornitori
- Standardizzare il più possible prodotti, processi e strumenti
- Aumentare gli skill del management e formare bene il personale
- Abbassare i tassi di assenteismo
- Diminuire i tempi dedicati alla manutenzione straordinaria: questo significa che ci deve essere una buona manutenzione ordinaria che impedisce le rotture accidentali e i fermi macchina
- Coinvolgere clienti e fornitori nello sviluppo del prodotto
- Offrire risposte rapide
- Richiedere regolari feedback da parte dei clienti
- Implementare un sistema di comunicazione fluido e continuo
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giovedì 10 aprile 2008
Le offerte di lavoro di giovedì 10 aprile
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
Adecco: Lugo (RA)
Addetto al Controllo Qualità (10/04/2008 - 15.20)
monster.it: Mondovì (CN)
Ingegnere Qualità (10/04/2008 - 15.16)
monster.it: Ravenna
Responsabile Qualità Sicurezza (10/04/2008 - 15.12)
monster.it: Piacenza
Addetto Controllo Qualità (10/04/2008 - 15.09)
CliccaLavoro: Asti
Ingegnere di processo (10/04/2008 - 14.59)
Quality manager (10/04/2008 - 14.56)
Tiscali Lavoro: Treviso
Periti per ufficio tecnico area Qualità (10/04/2008 - 14.52)
Tiscali Lavoro: Rimini
Addetto al Controllo Qualità (10/04/2008 - 14.50)
Tiscali Lavoro: Forlì - Cesena
Addetto Controllo Qualità (10/04/2008 - 14.46)
Tiscali Lavoro: Brescia
Responsabile della Qualità (10/04/2008 - 14.45)
Tiscali Lavoro: Teramo
Responsabile Qualità (10/04/2008 - 14.40)
TrovoLavoro: Marnate (VA)
Quality manager (10/04/2008 - 14.37)
lavoro.org: Gussago (BS)
Responsabile della Qualità (10/04/2008 - 14.31)
lavoro.org: Modena
Responsabile Assicurazione Qualità (10/04/2008 - 14.28)
lavoro.org: Pesaro Urbino
Responsabile Controllo Qualità (10/04/2008 - 10.57)
miojob: Villarbasse (TO)
Operaie Controllo visivo Qualità (10/04/2008 - 10.55)
miojob: Rivoli (TO)
Operaio Controllo Qualità (10/04/2008 - 10.53)
miojob: Verona
Responsabile Controllo Qualità (10/04/2008 - 10.52)
Assioma: Estero - Congo
Responsabile Controllo Qualità (10/04/2008 - 10.49)
Le regole per implementare il cambiamento
Come abbiamo avuto modo di dire molte volte, implementare il cambiamento in azienda non è affatto facile.
Secondo McKinsey Quarterly, circa il 70% delle iniziative che dovrebbero portare grossi cambiamenti all'interno delle organizzazioni è destinato a fallire.
Un altro studio (Booz Allen Hamilton) presenta statistiche simili – con solo il 25% dei progetti che sfociano in un successo btangibile, il 63% cancellati e il 12% falliti.
Questi dati non rappresentano altro che la conferma che cambiare per le aziende non è facile e, oggi come oggi, rappresenta forse la sfida maggiore.
Facciamo alcune considerazioni:
- Resistere al cambiamento è tipico della natura umana. Cambiare, infatti, può essere molto stressante per alcune persone.
Quando si avvia un cambiamento in azienda molti leader sottovalutano:
a) l’impatto che ha questo stress
b) l’intensità della resistenza al cambiamento
c) i problemi che questa resistenza crea
Se è vero, infatti, che molti sono felici di cambiare e ne sono esaltati, queste persone non rappresentano che l’eccezione alla regola. La realtà, infatti, è che la maggior parte delle persone odia cambiare e, spesso, reagisce con paura, ansia, resistenza o rifiuto totale.
- I grandi cambiamenti non si fanno senza l’aiuto delle persone. Troppo spesso, però, i collaboratori non hanno informazioni sufficienti per capire e comprendere le nuove situazioni che si vanno delineando, non capiscono quali siano le intenzioni e quali i possibili benefici di un cambiamento.
- State attenti alla sindrome del “nessuno me l’ha chiesto”.
La gente resiste più ferocemente a quei cambiamenti che sono stati progettati senza un coinvolgimento diretto.
Il più grande errore che il management può fare è quello di non coinvolgere le persone e di non comunicare chiaramente come avverrà il cambiamento e cosa ci si aspetta da esso.
Le persone, infatti, resisteranno al cambiamento in maniera direttamente proporzionale alla loro ignoranza dei fattori ad esso collegati. Più saranno sorprese, più si arroccheranno sulle proprie posizioni.
- Attenti anche alla sindrome del "ci risiamo".
Spesso il cambiamento proposto dal management viene vissuto come l’ennesimo "gusto del mese" del gelataio: le persone, grazie alle precedenti esperienze, sanno che è solo questione di tempo e che devono semplicemente aspettare di veder fallire questo ennesimo tentativo di cambiare le cose.
- I progetti di cambiamento hanno successo quando il management capisce come sponsorizzarli in maniera efficace e come diventare esso stesso agente del cambaimento.
- Un altro errore è quello di non guardare la situazione nel suo insieme. Sono poche le organizzazioni che si prendono tutto il tempo necessario per realizzare in quali aree impatterà il cambiamento che vogliono implementare e quali nuove situazioni creerà.
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mercoledì 9 aprile 2008
Le offerte di lavoro di mercoledì 9 aprile
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
monster.it: hinterland Brescia
Quality manager (09/04/2008 - 11.48)
Adecco: Limatola (BN)
Addetto al Controllo Qualità (09/04/2008 - 11.46)
monster.it: Figline Vegliaturo (CS)
Factory Quality manager (09/04/2008 - 11.34)
monster.it: Bellusco (MI)
Factory Quality manager (09/04/2008 - 11.33)
Tiscali Lavoro: Brescia
Impiegato Addetto Qualità (09/04/2008 - 11.27)
Tiscali Lavoro: Reggio Emilia
Addetti al Controllo Qualità (09/04/2008 - 11.26)
Tiscali Lavoro: Lecco
Addetto Controllo Qualità (09/04/2008 - 11.25)
lavoro.org: Piacenza
Impiegato ufficio qualità (09/04/2008 - 11.22)
miojob: Calderara di Reno (BO)
Addetto/a al processo di qualità interno (09/04/2008 - 11.19)
L'effetto "wow!"
Se parliamo di qualità nel settore dei servizi, uno dei primi ad occuparsene, negli anni '70 e all'inizio degli anni '80, fu Philip Crosby che disse che la qualità nel servizio "si esplica nel garantire in maniera sistematica che attività organizzate si svolgano nel modo che abbiamo previsto, restando conformi ai requisiti specificati".
Lewis e Booms, nel 1983, affermarono, invece, che "la qualità nel servizio è una misura del grado in cui il livello di servizio fornito soddisfa le aspettative del cliente".
Il punto è tutto qui: le aspettative.
Ma cosa si aspettano i clienti?
E' semplicissimo: inconsciamente vorrebbero qualcosa al di là delle loro stesse aspettative: il fattore wow.
Fornire un servizio di qualità significa proprio questo: far fare "wow" ai clienti.
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martedì 8 aprile 2008
Le offerte di lavoro di martedì 8 aprile
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
CliccaLavoro: Emilia Romagna
Responsabile Qualità Manufacturing (08/04/2008 - 13.53)
CliccaLavoro: Emilia Romagna
Coordinatore Qualità fornitori (08/04/2008 - 13.50)
Adecco: Pontirolo Nuovo (BG)
Consulente Certificazione Qualità (08/04/2008 - 13.48)
Obiettivo Lavoro: Avellino
Responsabile del Sistema Qualità (08/04/2008 - 13.45)
Tiscali Lavoro: Bergamo
Assistente RSPP / Qualità (08/04/2008 - 13.41)
Tiscali Lavoro: Verona
Ingegnere Controllo Qualità (08/04/2008 - 13.39)
TrovoLavoro: Bergamo
Addetto Controllo Qualità (08/04/2008 - 13.35)
miojob: Campania
Responsabile Sistema Qualità (08/04/2008 - 11.24)
Assioma: La Spezia
1 Ingegnere Responsabile della qualità di processo (08/04/2008 - 11.17)
Page Personnel: Torino nord
Ingegnere di Qualità (08/04/2008 - 11.12)
Page Personnel: Bologna
Responsabile Assicurazione Qualità (08/04/2008 - 11.09)
Sono i processi o le persone a fare la qualità?
La mancanza di risultati positivi spesso dipende da come abbiamo impostato i nostri processi non dalle persone che li utilizzano. Deming sottolineò questo concetto già molti anni fa.
Un'altra testimonianza che supporta questa teoria è tratta dal libro "Hard Facts, Dangerous Half-Truths & Total Nonsense" nel quale viene preso come esempio il vecchio stabilimento di Fremont della General Motors.
L'impianto fu chiuso nel 1982 perché risultava essere una delle fabbriche peggiori di GM sia per i costi sostenuti sia per i difetti rilevati.
L'impianto fu riaperto nel 1985 grazie ad una joint venture tra GM e Toyota ma adottò il Sistema di Produzione Toyota.
L'85% della forza lavoro fu reclutata tra i vecchi dipendenti della fabbrica. Il primo anno i risultati furono straordinari: la qualità era paragonabile a quella dei migliori stabilimenti degli USA e i costi erano tra i più bassi.
Le stesse persone con processi completamente diversi avevano dato un risultato decisamente positivo.
lunedì 7 aprile 2008
Le offerte di lavoro di lunedì 7 aprile
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
monster.it: San Cesario Sul Panaro (MO)
Addetto Controllo Qualità (07/04/2008 - 13.05)
monster.it: Imola (BO)
Coordiantore Controllo Qualità (07/04/2008 - 13.02)
monster.it: Palazzolo Sull'Oglio (BS)
Responsabile Qualità (07/04/2008 - 13.00)
Adecco: Sandrigo (VI)
Addetto al Controllo Qualità (07/04/2008 - 12.57)
monster.it: Firenze
Quality engineer (07/04/2008 - 12.55)
monster.it: Firenze
Supplier Quality engineer (07/04/2008 - 12.54)
TrovoLavoro: Modena e Ferrara
Coordinatore Qualità di stabilimento (07/04/2008 - 12.49)
TrovoLavoro: Torino
Supplier Quality engineer (07/04/2008 - 12.47)
Tiscali Lavoro: Padova
Responsabile servizio Qualità (07/04/2008 - 12.45)
miojob: Emilia Romagna
Ingegnere di processo area miglioramento processi produttivi (07/04/2008 - 12.39)
Page Personnel: provincia di Padova
Responsabile Assicurazione Qualità (07/04/2008 - 12.36)
Produrre con zero difetti: è possibile?
Phil Crosby, il famoso "guru" della qualità, raccontò una volta un aneddoto molto interessante. In veste di quality manager, molto tempo prima del racconto, stava spiegando al suo capo, utilizzando termini molto sofisticati appartenenti al mondo della statistica, che i difetti rilevati dopo aver spedito il prodotto al cliente (che generavano reclami e costose riparazioni sul posto) erano del tutto inevitabili e, comunque, in numero decisamente inferiore rispetto a quelli prodotti dalla concorrenza.
Dopo aver ascoltato tutto pazientemente, il capo rispose: “Philip, da qualche parte nel mondo c’è un responsabile qualità in grado di darmi prodotti privi di difetti. Mi piacerebbe che quella persona fossi tu”.
Crosby, capì subito che il discorso si era spostato da un dibattito puramente accademico ad una questione di sopravvivenza professionale.
Ragionando a fondo sul problema, intuì che l’unico obiettivo accettabile in termini di qualità erano i famosi Difetti Zero.
Ma è possible produrre con zero difetti?
In maniera provocatoria provate a pensare a quante volte vi è capitato di andare a prendere vostro figlio a scuola e di far salire in macchina il bambino sbagliato. O ancora: vi è mai capitato di infilare la chiave nella serratura della casa del vostro vicino?
Perché in questi casi non sbagliamo?
Semplicemente perché questi compiti ci coinvolgono profondamente, dato che li consideriamo importanti.
I vertici aziendali devono riuscire a coinvolgere i collaboratori nello stesso modo.
Le aziende che a parole predicano la qualità ma che, sotto pressione, permettono che i prodotti non siano controllati bene, danno ai lavoratori un messaggio completamente sbagliato.
Il viaggio verso i “Difetti Zero” è un ciclo che non finisce mai e che si compone delle seguenti fasi:
1) mantenere sotto osservazione la produzione per individuare subito eventuali difetti
2) determinare le cause di questi difetti
3) eliminare le cause che provocano i difetti
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sabato 5 aprile 2008
Le offerte di lavoro di sabato 5 aprile
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
monster.it: provincia di Padova
Responsabile Gestione Sistema Qualità (05/04/2008 - 09.55)
monster.it: Modena
Responsabile Assicurazione Qualità (05/04/2008 - 09.52)
monster.it: Agrate Brianza (MI)
Assistente Responsabile Qualità (05/04/2008 - 09.45)
monster.it: Bellusco (MI)
Factory Quality manager (05/04/2008 - 09.42)
monster.it: Venezia
Addetto Controllo Qualità del Software (05/04/2008 - 09.40)
Leggere Kafka per costruire il servizio al cliente
Uno dei racconti di Kafka che meglio si prestano a capire come si debba costruire la customer satisfaction è questo:
Il Loggione
Se una qualunque cavallerizza, gracile, malata di tisi, fosse spinta sopra un malfermo cavallo in giro nella pista ininterrottamente, per mesi, davanti a un pubblico insaziabile, dalla frusta squassata da un superiore senza pietà, piroettando sul cavallo, gettando baci, molleggiandosi sui fianchi, e se questo spettacolo sotto il persistente frastuono dell'orchestra e dei ventilatori si prolungasse nella grigia incessante prospettiva del futuro, accompagnato dal decrescere e poi dal riaccendersi di scrosci di
mani plaudenti, che sono in realtà magli a vapore - forse allora un giovane spettatore di galleria si precipiterebbe giù per la lunga scala e, attraversate tutte le file di posti, piomberebbe nella pista e darebbe a gran voce l'alt, fra lo strombettio dell'orchestra che sempre si adegua alle situazioni.
Ma poiché non è così: poiché una bella signora, bianca e rossa, entra di volo tra i cortinaggi che le vengono schiusi dai baldi inservienti in livrea; e il direttore, cercando appassionatamente i suoi occhi, le respira in volto, docile come un animale; pieno di sollecitudine la innalza sul pomellato, quasi fosse la sua idolatrata nipotina che parte per un viaggio pericoloso; non si decide a dare il segnale con la frusta; finalmente, facendo forza a se stesso, fa risuonare lo schiocco; corre accanto al cavallo spalancando la bocca; segue con occhio vigile i salti dell'artista; trova quasi inconcepibile la sua bravura; cerca di metterla in guardia con parole gridate in inglese; richiama furibondo alla più spossante attenzione i palafrenieri che reggono i cerchi; prima del grande salto mortale scongiura a mani alzate l'orchestra di tacere; alla fine solleva la piccola dal cavallo tremante, la bacia sulle due gote e non giudica mai
abbastanza calorosa l'ovazione del pubblico; mentre lei stessa, da lui sorretta, correndo alta sulle punte dei piedi entro un nembo di polvere, a braccia aperte e arrovesciando la piccola testa, vorrebbe far partecipe tutto il circo della sua felicità - poiché è così, lo spettatore di galleria appoggia il viso al parapetto e, sprofondando nella marcia di
chiusura come in un triste sogno, piange di un pianto inconsapevole.
Federico Butera, nel suo libro "Il castello e la rete", prende spunto proprio da queste righe per partire da quello che è uno dei servizi meno incasellabili in "regole" precise (quello offerto da un'artista del circo) e illustrarci come i veritici aziendali, in questo caso il direttore del circo, possano guidarlo al meglio per soddisfare il cliente.
Al primo quadro, nel quale traspare tutta la pena e la fatica del lavoro, si contrappone il secondo in cui il direttore si assume una responsabilità attiva e offre un supporto operativo e psicologico alla realizzazione di tutto il processo, alleggerendo il lavoro della stella del circo e partecipando alla sua fatica.
venerdì 4 aprile 2008
Le offerte di lavoro di venerdì 4 aprile
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link:
CliccaLavoro: Bologna
Addetto Controllo Qualità chimico/meccanico (04/04/2008 - 14.48)
Tiscali Lavoro: Rovigo
Addetto Controllo Qualità alimentare (04/04/2008 - 10.44)
Tiscali Lavoro: Treviso
Impiegato tecnico addetto Controllo Qualità (04/04/2008 - 10.42)
TrovoLavoro: Calderara di Reno (BO)
Addetto al processo di Qualità interno (04/04/2008 - 10.39)
lavoro.org: Zingonia (BG)
Responsabile Controllo Qualità (04/04/2008 - 10.34)
lavoro.org: Sotto il Monte (BG)
Responsabile metrologia (04/04/2008 - 10.33)
Tre tipi di leadership
La leadership, come abbiamo visto qualche tempo fa, può avere caratteristiche e connotazioni molto diverse.
Un nuovo assunto, ad esempio, ha bisogno di un approccio completamente diverso da chi ha perso la motivazione.
Ovviamente bisognerà conoscere bene i propri collaboratori ed essere in grado di comprendere a fondo la natura umana per capire quali "panni" indossare di volta in volta.
Oggi, in particolare, vogliamo attirare la vostra attenzione su 3 ruoli che un leader può trovarsi a dover assumere a seconda della situazione che si trova ad affrontare:
Supervisore
Una persona appena assunta ha bisogno di avere vicino qualcuno che la faccia crescere "sorvegliandola" con discrezione. In questo caso un buon leader saprà avere un occhio attento ma discreto.
Motivatore
Un nuovo progetto, per essere supportato, ha bisogno di qualcuno che sappia motivarlo. Questo è il caso più eclatante in cui occorre un leader.
Ricordatevi, però, che leader non ci si improvvisa e che saranno i vostri collaboratori a decidere se lo siete o no, non voi.
Se le persone non vi credono o non si fidano di voi, infatti, non sarete mai dei buoni leader e nessuno vi riconoscerà mai come tali.
Comunicatore
Molte persone rinunciano ad offrire una parte importante di sé perché non riescono a comunicare efficacemente con i loro superiori.
Un buon comunicatore deve essere capace di impostare una comunicazione a doppio senso: dai vertici alla base e viceversa.
La facilità di comunicazione, infatti, è la migliore garanzia per garantirvi una leadership lunga e serena.
(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)
giovedì 3 aprile 2008
Le offerte di lavoro di giovedì 3 aprile
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link
monster.it: Adro (BS)
Addetto Controllo Qualità (03/04/2008 - 11.13)
monster.it: Bassano del Grappa (VI)
Controllo Qualità di processo(03/04/2008 - 11.11)
monster.it: Vicenza nord
2 Addetto controllo Qualità (03/04/2008 - 11.07)
monster.it: Brescia nord
2 Addetti alla Qualità (03/04/2008 - 11.07)
monster.it: provincia di Brescia
Tecnologo di processo (03/04/2008 - 11.05)
monster.it: provincia di Brescia
Responsabile Qualità (03/04/2008 - 11.03)
monster.it: Emilia Romagna
Supplier Quality assurance manager (03/04/2008 - 11.00)
monster.it: Piemonte
Supplier Quality Engineer (03/04/2008 - 10.56)
monster.it: Varese
Process engineer (03/04/2008 - 10.55)
CliccaLavoro: Provincia di Avellino
Responsabile Qualità (03/04/2008 - 10.31)
Tiscali Lavoro: Roma
Esperto Qualità (03/04/2008 - 10.28)
Tiscali Lavoro: Brescia
Addetto Controllo Qualità (03/04/2008 - 10.25)
Tiscali Lavoro: Milano
Addetto Controllo Qualità (03/04/2008 - 10.24)
TrovoLavoro: Emilia Romagna
Supplier Quality insurance (03/04/2008 - 10.22)
Page Personnel: Torino sud-ovest
Addetto Qualità prodotto (03/04/2008 - 10.17)
Sbagliare è davvero facile: un video divertente
Oggi vogliamo attirare la vostra attenzione sull'importanza dell'attenzione, sul lavoro come nella vita.
Provate a dare un'occhiata a questo video e a contare quanti passaggi riesce a fare la squadra bianca senza sbagliare.
ATTENZIONE! PROSEGUITE NELLA LETTURA DEL POST SOLO DOPO AVER VISTO LA PRIMA PARTE DEL VIDEO (i primi 24 secondi), POI SCHIACCIATE LA PAUSA
Avete la soluzione? No? Ve la diamo noi: sono 13!
Ma la vera domanda è: avete visto l'uomo travestito da orso che ha attraversato il vostro campo visivo sullo schermo? No? Andate avanti nella visione del video e fate attenzione alla scena riproposta: lo vedrete distintamente. Se non vi fidate, potete anche far partire il video da capo: vi assicuriamo che l'uomo è sempre stato lì.
Questa bellissima pubblicità, utilizzata nella campagna per sensibilizzare gli automobilisti a prestare attenzione ai ciclisti, ci spiega molto bene quanto sia facile per il nostro cervello escludere alcune informazioni che non ritiene importanti.
Quando ci si concentra su qualcosa, infatti, si diventa spesso "ciechi" su altre.
Utilizzate questo video nei vostri corsi per spiegare l'importanza di tutti quei dispositivi che riducono la nostra possibilità d'errore!
(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)
mercoledì 2 aprile 2008
Le offerte di lavoro di mercoledì 2 aprile
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link
monster.it: Reggio Emilia nord
Responsabile Assicurazione Qualità (02/04/2008 - 11.42)
monster.it: Firenze
Lead Engineer (02/04/2008 - 11.40)
Adecco: Ponte San Pietro (BG)
Responsabile Qualità (02/04/2008 - 11.36)
monster.it: Milano est
Responsabile Qualità (02/04/2008 - 11.34)
Tiscali Lavoro: Torino
Addetto Collaudo Qualità (02/04/2008 - 11.28)
Tiscali Lavoro: Pisa
Operatore sala metrologica (02/04/2008 - 11.25)
Tiscali Lavoro: Napoli
Quality engineer (02/04/2008 - 11.23)
TrovoLavoro: provincia di Bergamo
Responsabile Qualità (02/04/2008 - 11.21)
TrovoLavoro: provincia di Novara
Mill Quality manager (02/04/2008 - 11.17)
TrovoLavoro: provincia di Verona
Quality process controller (02/04/2008 - 11.15)
TrovoLavoro: San Giuliano Milanese (MI)
Quality manager jr. (02/04/2008 - 11.14)
miojob: Asti
Ingegnere di processo (02/04/2008 - 11.10)
Page Personnel: Pianezza (TO)
Assistente Qualità (02/04/2008 - 11.00)
Il kaizen è pericoloso?
Una recente polemica tra Hal Macomber (gestore del sito Reforming Project Management) e Tom Peters (profeta della rivoluzione manageriale) ha avuto come argomento il Kaizen.
Peters, infatti, sostiene che il Kaizen può essere “pericoloso”.
Le sue ragioni poggiano sul fatto che, secondo lui, un miglioramento continuo e graduale può portare ad evitare i grandi cambiamenti e, si sa, che un cambiamento graduale non è quasi mai sufficiente in un mondo che cambia velocemente e dove le cose invecchiano molto rapidamente.
Macomber ribatte sostenendo che, probabilmente, Peters ha confuso due diversi percorsi, entrambi fondamentali. A sostegno della sua teoria, cita Toyota che è stata in grado di introdurre la nuova Matrix sul mercato un anno dopo averla pensata, proprio grazie alla sua continua ricerca della perfezione!
Senza un processo Kaizen maturo, il colosso nipponico non sarebbe mai stato in grado di tagliare così tanto il ciclo di sviluppo di un nuovo prodotto e di agire addirittura anche su quello dei fornitori.
Toyota ha dimostrato che è in grado di innovare e di arrivare sul mercato in un anno, perché ha un processo di sviluppo dei prodotti che è uno dei top class al mondo e che è stato raffinato da anni di Kaizen che, per l'appunto, secondo Macomber supporta l’innovazione.
Cosa ne pensate?
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martedì 1 aprile 2008
Le offerte di lavoro di martedì 1 aprile
Su QualitiAmo - La Qualità gratis sul web alla voce Proposte di lavoro tutti i dettagli e i link
Adecco: Santena (TO)
Addetto al Controllo Qualità (01/04/2008 - 15.10)
monster.it: Assisi (PG)
Perito industriale Addetto Controllo della Qualità della Produzione (01/04/2008 - 15.06)
monster.it: Torino sud
Ingegnere Qualità (01/04/2008 - 15.02)
Adecco: Bomporto (MO)
Addetto al Controllo Qualità (01/04/2008 - 14.48)
monster.it: Torino
Supplier Quality Assurance Platform manager (01/04/2008 - 14.47)
Adecco: Arcugnano (VI)
Addetto al Controllo Qualità (01/04/2008 - 14.42)
monster.it: Emilia Romagna
Responsabile Assicurazione Qualità di stabilimento per il nord e centro Italia(01/04/2008 - 14.41)
Adecco: Monza (MI)
Addetto al Controllo Qualità (01/04/2008 - 14.38)
monster.it: Milano est
Responsabile Qualità (01/04/2008 - 14.36)
CliccaLavoro: Roma
Responsabile Qualità e Sicurezza (01/04/2008 - 14.23)
Tiscali Lavoro: Brescia
Responsabile Qualità (01/04/2008 - 14.19)
Tiscali Lavoro: Piacenza
Impiegato ufficio Qualità (01/04/2008 - 14.17)
TrovoLavoro: Lombardia
Responsabile Qualità (01/04/2008 - 14.13)
TrovoLavoro: Provincia di Pavia
Responsabile Controllo Qualità (01/04/2008 - 14.10)
TrovoLavoro: Estero Mendrisiotto - Svizzera
Addetto Quality Assurance (01/04/2008 - 14.06)
lavoro.org: Borgomanero (NO)
Ingegnere meccanico Qualità (01/04/2008 - 14.02)
lavoro.org: Modena
Addetto Controllo Qualità jr. (01/04/2008 - 13.59)
lavoro.org: Valperga - Cuorgné - Busano (TO)
Addetto Controllo Qualità (01/04/2008 - 13.58)
Deming: l'americano che insegnò la qualità ai giapponesi
Abbiamo appena finito di leggere il libro "Dr. Deming – The American Who Taught the Japanese About Quality" scritto da Rafael Aguayo. Aguayo ha avuto Deming come insegnante negli anni ‘80.
Il libro tratta in modo esauriente i 14 punti del grande guru della qualità, fornendo numerosi esempi che coprono molte tipologie di aziende e di settori.
Questi sono i punti che abbiamo trovato più interessanti:
- senza la profonda conoscenza apportare correzioni basandosi su un sistema di feedback può portare a risultati disastrosi.
- chi è responsabile per la qualità? Il 90% delle cose che chiamiamo "qualità" non sono responsabilità della forza lavoro come, ad esempio, il budget per la formazione, le scadenze, l’accettazione della progettazione, gli strumenti e le assunzioni.
Questi sono tutti compiti del management, anche se il lavoratore è quello che spesso viene messo in croce se ci sono carenze qualitative.
- Occorre collaborarore con i concorrenti per quanto riguarda la ricerca e lo sviluppo.
In Giappone, infatti, i costi di R&D sono minori perché gruppi formati da persone che appartengono a diverse organizzazioni lavorano insieme sulla stessa tecnologia e condividono le loro idee.
Una volta che hanno raggiunto il loro obiettivo, ritornano ad essere concorrenti, concentrandosi sulle vendite e sui guadagni, sul prezzo e sulle performance.
Quest’ultimo punto in particolare può sembrare parecchio strano ai manager occidentali, ma possiamo citare un grande esempio con il progetto Eclipse IDE.
Eclipse fu creato da un gruppo molto numeroso di persone che avevano tutti una causa comune ma che erano concorrenti. Alla fine del progetto, aziende come IBM e Borland iniziarono a competere sul mercato con prodotti basati proprio su Eclipse come RAD e JBuilder.
(Conosci già il nostro sito? Si chiama QualitiAmo - La Qualità gratis sul web ed è pieno di consigli per chi si occupa di Qualità, ISO 9001 e certificazione)