mercoledì 2 aprile 2008

Il kaizen è pericoloso?

Una recente polemica tra Hal Macomber (gestore del sito Reforming Project Management) e Tom Peters (profeta della rivoluzione manageriale) ha avuto come argomento il Kaizen.

Peters, infatti, sostiene che il Kaizen può essere “pericoloso”.
Le sue ragioni poggiano sul fatto che, secondo lui, un miglioramento continuo e graduale può portare ad evitare i grandi cambiamenti e, si sa, che un cambiamento graduale non è quasi mai sufficiente in un mondo che cambia velocemente e dove le cose invecchiano molto rapidamente.

Macomber ribatte sostenendo che, probabilmente, Peters ha confuso due diversi percorsi, entrambi fondamentali. A sostegno della sua teoria, cita Toyota che è stata in grado di introdurre la nuova Matrix sul mercato un anno dopo averla pensata, proprio grazie alla sua continua ricerca della perfezione!
Senza un processo Kaizen maturo, il colosso nipponico non sarebbe mai stato in grado di tagliare così tanto il ciclo di sviluppo di un nuovo prodotto e di agire addirittura anche su quello dei fornitori.

Toyota ha dimostrato che è in grado di innovare e di arrivare sul mercato in un anno, perché ha un processo di sviluppo dei prodotti che è uno dei top class al mondo e che è stato raffinato da anni di Kaizen che, per l'appunto, secondo Macomber supporta l’innovazione.

Cosa ne pensate?

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