Possiamo facilmente individuare 4 leggi basilari che sono alla base dell'applicazione della metodologia Six Sigma e che mirano ad un miglioramento sostanziale delle organizzazioni mediante l'eliminazione dei difetti, la riduzione degli sprechi, la diminuzione delle tempistiche e dei costi di produzione e il miglioramento della qualità.
I due obiettivi principali di queste leggi sono:
- un miglioramento delle relazioni con i clienti
- un buon ROI (ritorno sull'investimento fatto)
Legge n° 1 o Legge della qualità critica per il mercato:
questa legge definisce qual è la qualità richiesta dal mercato di riferimento e colloca il suo miglioramento continuo al primo posto nelle priorità del progetto Six Sigma.
Legge n° 2 o Legge della flessibilità:
stabilisce che la velocità di ogni processo è proporzionale alla sua flessibilità.
Dunque, maggiore è la flessibilità di un processo, cioè la sua capacità di recepire modifiche e di adattarsi a cambiamenti, maggiore sarà la possibilità di migliorarlo, ottimizzandolo.
La seconda parte di questa legge stabilisce, inoltre, che la velocità di ogni processo è inversamente proporzionale all'ammontare del WIP (Work in Progress).
Si basa sul principio che la velocità di un progetto viene frenata proporzionalmente all'ammontare del Work in Progress che lo riguarda.
Legge n° 3 o Legge della focalizzazione:
Questa terza legge stabilisce che il 20% delle attività legate ad un processo danno origine all'80% dei ritardi che lo interessano.
Focalizzandosi, dunque, su poche attività, avremo la possibilità di risolvere gran parte dei problemi legati ad un processo.
Legge n° 4 o Legge della complessità:
La quarta e ultima legge del Six Sigma afferma che la complessità di un processo porta solo ad una diminuzione del suo valore aggiunto e ad una maggiorazione dei costi e del WIP.
martedì 27 maggio 2008
Le 4 leggi del Six Sigma
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